lunedì 1 ottobre 2018

L'inutilità

Poco più che insapore (ma proprio perché sono generoso), potrebbe avere una qualche funzione se mantenuto intero, invece viene pure tagliato. Infesta qualsiasi tipo di piatto e, tendenzialmente, se ne abusa laddove non si sa cucinare. Fuori discussione che si tratti di una coincidenza.

lunedì 3 settembre 2018

Conoscersi

Attenzione, indovinello di quelli vecchio stile, dove non si richiede di individuare una parola bensì un perifrasi, poiché la nostra lingua è sprovvista di un apposito lemma. O meglio, esiste un vocabolo che è chiaramente il perno di questo concetto, tuttavia non è sufficiente ad esaurirlo. Trattasi dunque di una situazione che accade in varie circostanze e che può pertanto presentare alcune variabili di tempo e luogo, ma ha dei caratteri ben definiti quanto alle condizioni psico-fisiche di chi la vive. Causa un forte imbarazzo che richiede goffi, ancorché indispensabili, tentativi di camuffamento. Il lato tragico è la sua ineluttabilità, nel senso che si è costretti a subirla senza poter fare molto al riguardo, nonché il fatto che spunta quando il nostro fisico sta già mandando segnali di disagio.
Ovviamente, come avranno ben capito i più scaltri e callidi, non può capitare proprio a chiunque.

sabato 1 settembre 2018

Non ci son più le mezze stagioni

Vi è un solo ed unico posto al mondo, anche se qualcuno potrebbe obiettare che non si trova proprio sulla Terra, dov'è bello e soleggiato per ben trecentosessantacinque giorni all'anno. Trecentosessantasei nei bisestili.

sabato 30 giugno 2018

Inelegante

[a seguito di uno scambio di battute tra me e un amico sulle misure dei nostri rispettivi apparati riproduttivi]
Ragazza presente: "Non capisco proprio l'ossessione che avete voi maschi per i piselli"
Amico: "Oh, noi invece conosciamo bene la vostra".
Sipario.

martedì 29 maggio 2018

A caso

Si nomina molto spesso, sebbene nella quasi totalità delle volte non corrisponda a realtà.

mercoledì 23 maggio 2018

Nostradamus

Personaggio che aveva pronosticato i modi, ma non i tempi, dell'ascesa al potere di Trump negli Usa con una dozzina d'anni d'anticipo.

martedì 22 maggio 2018

Esigenze

La moderna versione del trasloco.
Non che quella tradizionale non esista più, anzi è viva e lotta insieme a noi; semplicemente se n'è affiancata un'altra che è altrettanto importante e delicata, in grado di occupare interamente le nostre attenzioni. Al pari dell'originale, può essere necessario rivolgersi a dei professionisti.

lunedì 21 maggio 2018

Chissà cosa sarà

Diventa un secco e reiterato rifiuto solo quando i prezzi diventano esagerati o i posti sono esauriti.
A dirla tutta, anche quando non rappresenta la soluzione ottimale, ma è già un caso più marginale.

martedì 15 maggio 2018

Sogni d'oro

Al risveglio tutti i sogni svaniscono. Cerchiamo di afferrare con la mente qualche istantanea prima che sia inghiottita con forza dall'oblio, la culliamo col pensiero cercando di trarne ogni beneficio possibile. Si dice che i sogni belli siano quelli che trasmettono sensazioni positive, confortanti, in grado di lasciare un sentore di piacevolezza mattutina che accompagna il lento rimettersi in moto della nostra mente. Eppure, anche e soprattutto quelli devono cedere il passo alla realtà, riportandoci bruscamente all'esistenza terrena; allora non credo che siano questi i migliori, anzi, a ben pensarci il passaggio dalla meraviglia onirica al disincanto materiale è brusco e sgradevole.
Preferisco i sogni vividi, ancorché non idilliaci, ma che stordiscano per la forza con la quale penetrano nella nostra mente e confondano i piani della realtà. Voglio vedere le persone muoversi, agire, interloquire, proprio come se fossero di ciccia, con tutti i loro pregi e difetti, comportarsi secondo il proprio carattere e magari pure risultare antipatiche.
Aprire gli occhi, elaborare lo straniamento.
Qualcosa non torna.
No, non è possibile averci parlato.
Non ci saranno appuntamenti.
Nessuno strascico per le litigate.
Eppure appariva tutto così verosimile, l'ambientazione, i discorsi, la personalità.
Qualcuno sarebbe triste, perché il ricordo di chi non c'è più irrora di mestizia l'ambiente, ma preferisco apprezzare questi scampoli di inconscio e vederli come degli insperati tempi supplementari.
La morte ci priva solo della presenza fisica, non della possibilità di sentire ancora vicino chi non è più tra noi.

venerdì 11 maggio 2018

mercoledì 9 maggio 2018

Cambiamenti

Ha la capacità di rendere una bella ed assolata giornata primaverile del tutto insopportabile, incanalando il soggetto vessato verso l'inizio della vecchiaia, che storicamente e biologicamente coincide con il ripudio del caldo in favore del freddo.

martedì 8 maggio 2018

lunedì 7 maggio 2018

Cambiare prospettiva

Le persone scaltre potrebbero usarlo al posto del sonnifero, data l'incredibile efficacia. Trasformare un effetto collaterale in un vantaggio.

giovedì 3 maggio 2018

Fuori contesto

Dopo la grande vittoria su tutti quanti, propongo qualcosa di nuovo per offrire occasione di riscatto.
Cos'è che di solito si usa, anzi quasi se ne abusa, tranne che in un caso, ossia quando questa cosa è in un certo senso collocata in un posto che non è quello abituale?

venerdì 20 aprile 2018

Lanciare

Fare indovinelli è tutto sommato un passatempo divertente, ma sconta un enorme problema, in realtà insormontabile, rappresentato da Google: ormai qualsiasi definizione può essere trovata senza affinare troppo la ricerca, per cui si rende obbligatorio lanciarsi nell'insensatezza più totale, l'unico terreno ancora inesplorato da parte del motore di ricerca. Ho scritto questo perché ogni tanto mi vengono delle definizioni sulla falsariga di quelle dei cruciverba della settimana enigmistica, però mi rendo conto che si prestano troppo facilmente a truffaldini sotterfugi.
Banalmente, se scrivessi si lanciano in segno di disprezzo ma non feriscono, chiunque sarebbe in grado di dare la risposta giusta in men che non si dica. Vero?

mercoledì 18 aprile 2018

Dissoluzione

Diamo per scontato che esista, anzi ci preesista. In realtà non è affatto vero; piuttosto, sarebbe giusto affermare che sia soggetta a continui mutamenti ed evoluzioni, rendendo di fatto impossibile la sua condizione primigenia, poiché ad essa si arriva - in moltissimi casi - a distanza di tempo. E non è affatto detto che poi vi sia coincidenza tra la soluzione privilegiata e il punto di partenza.
Tutto sta, verosimilmente, nei rapporti di forza.

Scordanze

Stavo salendo le scale di casa, a mezzanotte ormai passata, con un pensierino che iniziava a delinearsi nella testa. C'era già l'ossatura, qualche frasetta pre-fabbricata, persino un incipit accattivante. Avevo due possibilità: accendere il computer, portarlo a letto e iniziare a scrivere, consapevole che avrei corso il rischio di smarrirmi nell'etere e addormentarmi tardissimo, oppure rimandare alla mattina successiva, confidando di non smarrire l'ispirazione, e privilegiando la lettura di un libro o di un fumetto, per riposare gli occhi e staccare da questa continua connessione col mondo.
Una volta sveglio, mi sono stupito fino a un certo punto di non ricordare neanche una virgola di quello che mi era frullato in testa la sera precedente. Non dico le singole parole, sarebbe chiedere troppo, ma neppure l'argomento in linea generale. Vuoto più totale.

lunedì 16 aprile 2018

Ho sbagliato io

Potrei quasi inaugurare una rubrica dal titolo "Cose che sapevo male".
Nel corso degli anni ho disseminato il blog di pensierini contenenti mirabolanti rivelazioni, autentiche epifanie, grazie alle quali mi si appalesava qualcosa che per il resto del mondo era ovvio e risaputo da secoli; l'esempio più calzante resta l'etimologia dell'aggettivo ennesimo, da me scoperta non troppo tempo fa.
Orbene, di recente mi sono imbattuto nella trascrizione di Contessa dei Modena City Ramblers: com'è facile immaginarsi, non avevo mai verificato le parole del testo su internet, poiché l'italiano è la mia lingua madre e, tolto Max Pezzali che mette accenti a caso, mi risulta piuttosto agevole comprendere le parole delle canzoni.
Che roba contessa
E fin qui tutto bene, nessun'asperità.
All'industria di Aldo
Eh già, gli scioperi all'industria di auto, echi di un passato turbolento che abbiamo conosciuto solo dalle pagine dei giornali.
Ferma un momento.
Non è l'industria di auto. L'industria è di Aldo, che presumo essere un amico della contessa e di chi parla, soggetto ben identificato.
Ho passato anni convinto che si narrasse delle lotte sindacali interne alla Fiat, invece si parlava di tutt'altro. Il povero amico Aldo che ha dovuto fronteggiare i lavoratori in subbuglio, più un pettegolezzo da salotto che una notizia da prima pagina dei giornali.
Crollano certezze.
Si sgretolano architetture esistenziali.
All'industria di Aldo.
Aldo.
Ma cazzarola.

venerdì 13 aprile 2018

Indovina indovinello

Trattasi di un problema che affligge le persone senza grande distinzione di età, sesso o altre condizioni fisiche. L'aspetto divertente è che si manifesta con prevalenza durante il sonno, in modo che uno non riesca neanche tanto a rendersene conto, riuscendo però ad infastidire chi dorme vicino.
Gli effetti, o meglio ancora i danni, non sono visibili al risveglio.

giovedì 12 aprile 2018

Scollamenti

Fra i vari ricordi dell'infanzia, è recentemente riaffiorata la sensazione di distacco che provavo rispetto ai miei genitori e in generale al mondo degli adulti. Sia i miei che quelli di amici avevano avuto figli in età abbastanza avanzata ed erano ormai dei quarantenni quando noi frequentavamo le scuole elementari, iniziando così a sviluppare un nostro piccolo sistema di valori di riferimento. All'epoca pensavo che io non sarei stato come loro, al contrario avrei mantenuto una forte componente fanciullesca e sarei stato in grado di dialogare con dei bambini, di pormi sullo stesso piano, di essere un interlocutore comprensivo e soprattutto comprensibile.
Salto in avanti al presente.
D'improvviso mi ritrovo con gli anni che ho (e me li sento tutti); guardo i bambini per mano ai genitori, ragazzini che giocano al parco e mi chiedo se sia riuscito nell'intento che mi ero prefissato. Tremo all'idea che un ottenne, un dodicenne o persino un sedicenne potrebbero avere di me; quali sarebbero degli argomenti di discussione? Col primo poca roba, neanche il calcio perché di sicuro tiferà qualche squadra che non mi va a genio, il secondo forse mi racconterebbe qualche aneddoto su dei professori, magari col terzo si potrebbe parlare di ragazze, se non fosse che non ho esperienza nel campo, essendo ancora vergine. Leggo qua e là che ascoltano musica come la Dark Polo Gang, Sfera Ebbasta, Ghali, financo Rovazzi, dei quali conosco sì e no qualche ritornello che passa in televisione o per radio. Sul resto, invece, vuoto pneumatico; la cosa peggiore è che se dovessi vedere i loro cartoni o provare i loro giocattoli finirei inevitabilmente per paragonarli con quelli che avevo io alla loro età, concludendo per una netta superiorità del passato sul presente e, di conseguenza, per una supremazia della mia generazione. Sulla base di nulla, ovviamente. Sono diventato un vecchio.
Come diceva De André nell'intro della Città Vecchia, non è vero che i giovani (d'ogni epoca, preciserei) non abbiano valori, solo che sono diversi da quelli di chi li ha preceduti, e bisogna essere in grado di storicizzare detti valori. 

martedì 3 aprile 2018

Esse emme esse

Da accumulatore seriale quale sono, non butto via pressoché nulla. In ogni oggetto è custodito qualche ricordo e centellino quella meravigliosa sensazione che si prova quando capita per caso tra le mani, scatenando le immagini e le parole ad esso associate. Un tempo ero più ordinato, mentre ultimamente tendo a lasciare tutto in giro senza un criterio; il lato positivo di questo apparente caos è che ogni ritrovamento è del tutto casuale, per cui scatena un'improvvisa gioia.
Questa riflessione mi è nata per via della scarsa memoria interna del mio telefono, che mi obbliga a cancellare la maggior parte dei contenuti multimediali che ricevo. Ciò mi dispiace assai, poiché anche alle immagini e ai video sono legati dei ricordi, o quantomeno mi strappano un sorriso. Nonostante le premesse, faccio meno fatica a cancellare le conversazioni su WhatsApp, che per inciso occupano parecchia memoria. Certi sms non li cancellavo e anzi li custodivo per anni, in quanto pregni di significato, ma ora chi scrive un messaggio lo fa in maniera quasi distratta perché non ha più alcun limite di caratteri né tantomeno di tipo economico. Ne consegue che le conversazioni sono praticamente un continuum, un flusso comunicativo ininterrotto dove si fa davvero difficoltà ad isolare uno scambio che sia meritevole di essere salvato. In effetti, quando la comunicazione scritta era affidata esclusivamente agli sms, bisognava essere in grado di compendiare all'interno di uno stringato messaggio tutto quello che si intendeva esprimere, mentre ora inondiamo di parole l'interlocutore.
Non è vero che si stava meglio quando si stava peggio, anzi: all'epoca se finivi il credito eri isolato dal resto del mondo come Tom Hanks in Cast Away, la memoria del telefono era estremamente ridotta e non si poteva neanche stalkare decentemente. Tuttavia, mi dispiace che fra le mille carabattole che tengo strette non ci siano più dei messaggi di testo.

venerdì 30 marzo 2018

Capolavori della modernità

Da sempre esistito, lo scroccone è un animale in grado di sopravvivere alle mutazioni economiche e sociali, abile a mutare pelle a seconda del contesto nel quale si trova a dover campare sulle spalle altrui. In particolare, in questi giorni di festività viene in mente il classico comportamento che attua alle feste e che lo rende facilmente identificabile. Dato che lo scroccone è abilissimo a danzare a proprio favore sul sottile confine tra lecito ed illecito, tra socialmente accettato e maleducato, è campione indiscusso di arguzie: qual è il gesto che lo caratterizza più di tutti?

lunedì 26 marzo 2018

giovedì 22 marzo 2018

Risate a denti strettissimi

Topolino si ostina a pubblicare le barzellette che vengono spedite dai lettori: poiché il suo pubblico è in larga parte composto da infanti in età pre-puberale, più che freddure si leggono degli obbrobri. Dall'alto della mia età pensionabile giudico e ironizzo, ma mi rendo conto di essere irrispettoso. Ridere non è per tutti, anzi. Ogni tanto mi avvicino alle persone con delle battute che reputo esilaranti e se va bene non mi querelano, se va male mi percuotono con un bastone. Figuriamoci lo spiccato senso dell'umorismo che potevo avere durante le elementari! Seguendo questo ragionamento mi sono ricordato che, con ogni probabilità, ero ritenuto un non simpatico: non significa proprio antipatico, ma solamente non in grado di suscitare l'altrui riso; a pensarci bene, non poteva essere diversamente.
Uno dei grandi esponenti italiani della sbarzelletta (per tale intendendosi quella che non fa proprio ridere) era mio nonno. A parte il fatto che era affetto da prolissità cronica e quindi le sue barzellette duravano quanto partite di calcio, mancavano totalmente di elemento comico; al pari dei bambini, si riteneva però in dovere di propinarle a chiunque gli capitasse a tiro, convinto che l'interlocutore si sbellicasse dalle risate.
Il suo cavallo di battaglia era questo.

La maestra assegna un tema da scrivere agli alunni. Traccia: passa il treno. Pierino ci pensa un po' e infine scrive: "Traccia: passa il treno. Svolgimento: e io mi scanso". Lo consegna e la maestra commenta a penna "E io ti boccio". Pierino a sua volta "Beh, meglio bocciato che sotto un treno".

Gelo.

lunedì 19 marzo 2018

Sciarada

Cambiando una sola lettera ad un oggetto tipicamente associato ad un partito italiano, si ottiene un antifrastico - e forse iconoclasta - ribaltamento, associando il suddetto partito ad immagini molto più triviali.
Curiosamente, si raggiunge il medesimo effetto operando sul nome del partito.

venerdì 16 marzo 2018

giovedì 15 marzo 2018

Scatole cinesi

L'aspetto negativo che più mancherà dell'inverno.
La frase contiene un indizio nascosto al suo interno, potrebbe quasi parlarsi di suggerimento vero e proprio.

martedì 6 marzo 2018

Ritorno al passato

Smarrimento, prurito interno, fastidio insopprimibile, desiderio di luddismo, sensazione di impotenza totale di fronte allo stillicidio che si consuma. La propria incapacità è una barriera insuperabile verso il raggiungimento della felicità.
Impossibile risolvere il problema, tocca arrendersi.

domenica 4 marzo 2018

Provincia di Padova o bestemmia?

C'ero quasi. Volevo concludere la carrellata sui principali partiti candidati alle elezioni sabato mattina, in modo tale da non dover violare il silenzio elettorale di domenica. So bene che il vero silenzio è stato imposto dalla mezzanotte tra venerdì e sabato, però stigatti. Come mio solito sono arrivato con discreto anticipo sulle scadenze, salvo impigrirmi clamorosamente sul finale e pertanto ho dovuto far slittare l'ultimo pensierino.
Oddio, saremmo sopravvissuti anche senza, però mi sarebbe dispiaciuto tralasciare questo partito dalla mia lente d'indagine, per il banale motivo che in questo modo potrò dire di aver letto tutti quanti i programmi dei maggiori candidati, ergo serve anche a me.
Mi sovviene che in occasione del referendum pubblicai la mia decisione il giorno medesimo, quindi sono già ampiamente colpevole. Tanto vale insistere.
Ormai è stata sdoganata la linea di pensiero secondo la quale Mussolini aveva fatto anche cose buone, per cui a maggior ragione tale concezione dev'essere applicata anche ai partiti della Repubblica.

1) Programma giovani. Esiste qualcosa di dedicato ai giovani, davvero. Posto che trovo squallido da un punto di vista intellettuale postulare l'esistenza di una simile categoria, è se non altro apprezzabile che si menzionino e ci si renda conto - o almeno si dia questa parvenza - che la fascia più giovane della popolazione si trova di fronte ad una grossa crisi e con prospettive non troppo allettanti. Prova ne è il largo successo di forze cd. antisistema: non perché sia un male sostenerle, ci mancherebbe, ma la presa che hanno è sintomatica di un rifiuto nei confronti della politica che ha costruito il Paese nel quale stanno crescendo e nel quale dovrebbero costruire il proprio futuro.

2) Piano cultura 4.0 per le imprese culturali e creative che investono in innovazione tecnologica, con particolare attenzione alle aree ad alto tasso di abbandono e al Mezzogiorno. Materie prime e fonti di energia non ne abbiamo, il manifatturiero è in crisi per la concorrenza spietata che giunge dall'estero. La cultura invece è parte della nostra capacità produttiva, mentre l'innovazione sarà uno dei pilastri del futuro, ancora più di quanto già non lo sia ora.

3) Reclutamento strutturale e continuativo di 10mila ricercatori di tipo B nei prossimi 5 anni. I cervelli vanno all'estero perché trovano un lavoro meglio retribuito e maggior trasparenza nei criteri di accesso. Cominciare col dare loro l'opportunità di restare qui è un ottimo modo per evitare che i soldi spesi dallo Stato nell'arco della loro istruzione portino alla formazione di un lavoratore che poi crea ricchezza per un altro Stato.

4) Difesa dell'obbligatorietà dei vaccini. Il motivo non è solo di tutela della salute pubblica, è anche una questione culturale: certe tematiche devono essere sottratte alla decisione del singolo, che può e anzi deve concorrere alla selezione delle persone che poi decideranno per lui, ma la sua voce in capitolo si ferma qua.

5) Sbloccare il turn over all'interno della P.A. per consentire il necessario ricambio generazionale e l'ingresso di personale fisiologicamente più giovane e dotato di competenze eterogenee. La macchina dello Stato per essere efficiente ha bisogno di personale che conosca bene i mezzi informatici e abbia familiarità con essi, affinché ne sfrutti le potenzialità per rendere più agevole e vicino ai cittadini un sistema che spesso si trasforma in un ostacolo anziché in una risorsa.

Tutto così bello e semplice? Neanche per idea!

1) Creazione di liste transnazionali alle prossime elezioni europee. Si perderà il legame del territorio con l'eletto e diventerà un palcoscenico per celebrità e personalità di forte impatto mediatico ma di dubbio valore politico. Bocciata.

2) Il trasporto pendolare. Bella l'alta velocità, chiunque ne abbia fruito è rimasto favorevolmente colpito. Peccato che il trasporto fuori da quella rotta sia peggiorato a fronte di un innalzamento dei costi ingiustificato. Indovinate quale dei due serve il maggior numero di utenti?

3) Un mese di servizio civile obbligatorio in sinergia tra scuola e terzo settore. Ben venga l'impegno degli alunni in attività socialmente utili, ma questa pare che porterà in dote solo una notevole spesa con scarsi risultati pratici.

4) Fondo per la reindustrializzazione. L'Italia soffre la competizione di Paesi che propongono alle imprese condizioni economiche infinitamente migliori in virtù di imposte bassissime, costo del lavoro irrisorio e spesso condite da politiche di incentivi pubblici. Contro tali sistemi è difficile spuntarla, non è che forse sarebbe il caso di guardare al futuro e provare ad anticiparlo anziché trovarsi sempre ad arrancare dietro?

5) Non riguarda un punto del programma, ma è il punto debole più evidente, ed è sotto gli occhi di tutti. Gli altri principali partiti presentano candidati che riscuotono di un maggior consenso presso l'opinione pubblica, quali sono i due più deboli? Il segretario del presente partito, ormai bruciatosi da solo con un clamoroso autogol, e il leader della coalizione nata da una scissione interna al medesimo partito.

venerdì 2 marzo 2018

Nculo, vaffa

Negli ultimi tempi non ho più pubblicato durante il fine settimana, ma dovrò fare un'eccezione alla regola perché mancano ancora due partiti di un certo rilievo da esaminare.
Il titolo richiama ad una delle migliori prese in giro che abbia mai ricevuto un partito e forse non adeguatamente riproposta negli ultimi tempi. D'ogni buon conto, si chiude così la disamina dei tre principali partiti della coalizione cui i sondaggi accreditano la maggioranza.
Dati i soggetti coinvolti è quantomai opportuno osservare tutte le garanzie a tutela dell'imputato di cui è costellato il processo penale, prima fra tutte la presunzione di non colpevolezza di cui all'art. 27, secondo comma, Cost., che qui si manifesta nell'elencazione degli aspetti positivi del programma politico (farà anche cose buone!).

1) Pagamento immediato dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti di cittadini e imprese. Lavorare con la P.A. significa troppo spesso non sapere quando avverranno i pagamenti: nel frattempo imprese e professionisti devono pagare i collaboratori e i fornitori. Difficile che questa proposta trovi effettiva attuazione, ma il principio è tutt'altro che sbagliato: affinché lo Stato riacquisti credibilità è necessario che si mostri adempiente ai propri obblighi ed eviti di creare situazioni di asimmetria ove interpreta il ruolo di chi si sottrae alle leggi.

2) Piano straordinario per l'adeguamento di Roma capitale agli standard delle principali città europee. Sperando che non si risolva in una pioggia di fondi senza destinazione vincolata, è ora che la capitale di uno Stato che ha pretese di grandezza la smetta di andare in tilt ogniqualvolta scendano cinque centimetri di neve, e mi fermo solo ai casi più recenti ma ahimè al centro delle cronache (il che la dice lunga sulle priorità che i giornalisti assegnano alle notizie).

3) Tutela in ogni sede degli interessi italiani a partire dalla sicurezza del risparmio e della tutela del Made in Italy, con particolare riguardo alle tipicità delle produzioni agricole e dell'agroalimentare. Qualcuno ha detto TTIP?

4) Centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell'assistenza sanitaria. Suona come una banalità e in effetti lo è, ma negli ultimi tempi i pazienti hanno accesso ad una notevole mole di informazioni che li porta a cercare di risolvere in via autonoma i problemi di salute. Atteggiamento quanto mai dannoso e da sradicare con forza, per cui è doveroso che lo Stato s'incarichi di ristabilire un canale diretto tra operatori sanitari e cittadini affinché le scelte relative alla salute, diritto che gode della più alta tutela costituzionale, siano condivise e prese con l'ausilio di professionisti del settore.

5) Non è una vera e propria proposta, ma volevo segnalare che è il programma più veloce in assoluto da leggere fra quelli esaminati. Una decina di fogli impaginati come un elenco puntato, ove spesso mancano persino i verbi. Visto e considerato che la coalizione veleggia verso la maggioranza - non si sa ancora se sufficiente - e che il partito in questione la guiderà, nonostante un'enorme serie di contraddizioni interne e con gli alleati, significherà mica che questa linea comunicativa è il futuro?

Nonostante la brevitas adottata, emergono alcune problematiche.

1) Autocertificazione preventiva delle iniziative in ambito privato, ora sottoposte ad autorizzazione con verifica ispettiva al termine delle opere. Visto com'è facile nascondere sotto un panegirico la parola abusivismo?

2) Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima. Bello, diffondiamo tensione sociale a piene mani, tanto in questo periodo mi pare che sia tutto così tranquillo e noioso, par di vivere a Pleasantville, che se non introduciamo una variazione questa serie rischia di chiudere alla prima stagione.

3) Revisione della legge sulla tortura. Dai fatti del G8 di Genova sono passati quasi esattamente sedici anni prima che l'Italia approvasse una legge che il mondo intero si stupiva non avesse. Sarei ben felice se la revisione fosse in un senso più incisivo, ma dubito che sia questo che intendono. Prescindendo da colore politico ed appartenenza, invito caldamente a leggere la sentenza della Cassazione su quello che successe a Genova. Nient'altro. Lasciate perdere film e documentari, leggete quella.

4) Obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione. Cioè il sistema attuale. Questa è la principale nonché unica proposta del partito per fronteggiare la disoccupazione giovanile. Potevano risparmiarsi la sbatta.

5) Sostegno all'aggiornamento e alla meritocrazia. Manco un verbo, 'sti purciari. Questo programma l'hanno scritto gli sceneggiatori di Boris, ne sono sicuro. Purtroppo non quelli veri, bensì quelli della serie.

giovedì 1 marzo 2018

Sensuale, sexy

Primo, secondo e terzo episodio riguardavano due partiti alleati in coalizione e un terzo facente parte di un'altra. Ora si muta radicalmente campo d'indagine e al centro dell'analisi ci sarà un partito che ha coraggiosamente deciso di presentarsi da solo alle elezioni.
Intenzionato a compilare la solita lista di pro e contro, mi sono messo a sfogliare il loro programma e dopo pochi minuti avevo la sensazione di smarrimento che si prova quando s'imbocca l'uscita sbagliata nel dedalo di strade cui si può accedere dalla tangenziale di Milano. Bisogna fermare la macchina e consultare una cartina o un navigatore, insomma definire la propria posizione, perché chiaramente si sta vagando senza una meta. Identico straniamento si prova immergendosi nel programma di questo partito.
Nel paragrafo dedicato allo sviluppo economico si legge che "le nostre priorità quindi sono: maggiori investimenti pubblici ad alto moltiplicatore e crescita dell'occupazione al fine di far crescere l'economia e quindi il PIL unitamente ad una drastica riduzione delle spese improduttive e degli sprechi di denaro pubblico e lotta all'evasione fiscale". Grazie al cazzo, qual è il partito che invece vuole buttare soldi dalla finestra, favorire l'evasione (oddio, su questo ci sarebbe da discutere) e promuovere investimenti infruttuosi? Ci si aspetta che giunga perlomeno una spiegazione, ed ecco che infatti il programma illustra le linee d'intervento: "Spingere l'occupazione con investimenti ad alto moltiplicatore per ridurre il debito pubblico, macigno che pesa soprattutto sulle giovani generazioni. Due obiettivi che vogliamo portare avanti in parallelo attraverso un mix intelligente di maggiori investimenti produttivi e di taglio agli sprechi nella spesa pubblica. In questo modo pensiamo di poter ridurre il rapporto debito/PIL di 40 punti percentuali nel corso di due legislature". Sorvolando per umana pietà sull'improbabile promessa conclusiva, è una supercazzola. Prendono parole vaghe e generiche, le rigirano e le ripresentano come se avessero un diverso significato.
Eppure, a leggere questo documento, si avverte una qualche reminiscenza, l'eco di un ricordo che affiora dal passato, frammenti di frasi, diffuso imbarazzo, immagini sfocate, come se la nostra coscienza volesse ammonirci. Vero, perché anche noi siamo stati così: era il modo in cui rispondevamo ai professori quando non avevamo studiato, non sapevamo cosa dire e allora rigiravamo la domanda, ci aggrappavamo a poche parole chiave, ai principi basilari e ispirati al buon senso più che alla conoscenza dell'argomento, ben consapevoli del fatto che il docente prima o poi si sarebbe stufato e ci avrebbe mandati a posto con tanto di reprimenda e brutto voto.
A questo punto risulta abbastanza facile ironizzare sui trascorsi accademici dei candidati di questo partito, dei quali abbiamo peraltro trovato gli spezzoni di alcuni esami sostenuti in sede universitaria.
Nel primo si mostra il candidato presidente del consiglio, visibilmente indispettito dall'arroganza dei baroni.


Il secondo, invece, immortala un anonimo candidato del collegio di Latina, che non sembra ottenere un miglior esito.


P.s.: per fortuna non tutto il programma è una gigantesca supercazzola, ci sono anche delle proposte più puntuali, ma non sono misure strutturali (e di tanto in tanto già esistono!) e soprattutto vige un diffuso sentore di navigazione a vista, come quando ci s'imbatte in un banco di nebbia in autostrada. Non si sa cosa ci sia davanti, riduciamo la velocità e speriamo che prima o poi finisca.

mercoledì 28 febbraio 2018

Materiale costituito da due o più metalli

Terza puntata, per chi si fosse collegato tardivamente ecco qua la prima e la seconda.
Dopo aver saltellato da una coalizione all'altra, è ora di tornare a quella di partenza con uno dei due partiti che si candidano a guidarla. Probabilmente scopriremo il loro peso solo all'esito delle elezioni, pertanto concentriamoci sul minuzioso e corposo programma che viene sottoposto agli elettori.
Aspetti positivi:

1) Introduzione per legge di un "salario minimo" orario che indipendentemente dai contratti nazionali e da quanto concordato dalle cosiddette parti sociali, stabilisca per legge che ogni ora di ogni lavoratore non possa esser pagato al di sotto di una certa cifra. Da ciò discende che i cosiddetti "stage" di comodo che spesso sfruttano i giovani, così come gli apprendistati per le libere professioni non possono più essere gratuiti. Non fermatevi all'italiano claudicante. Il lavoro non retribuito è uno dei grandi mali del nostro tempo e non permette ai giovani di emanciparsi dalle proprie famiglie. Quel che è più grave è che ormai sta entrando nella mentalità collettiva, sempre più propensa ad accettarlo come inevitabile: doveroso invece interrompere questa degenerazione.

2) Il costo sociale in termini occupazionali che l'innovazione tecnologica inevitabilmente comporterà potrà essere compensato da una tassazione sui robot che svolgono lavori umani. Punto di merito per aver dimostrato di saper volgere lo sguardo ad un futuro che vada oltre il dopodomani. La proposta è vaga, può persino suonare populista e magari irrealizzabile, però bisogna premiare il tentativo di intervenire in maniera decisa su tematiche concernenti l'innovazione tecnologica all'alba della quarta rivoluzione industriale. Peraltro, sono gli unici nel panorama nazionale ad aver manifestato l'interesse a percorrere questa strada.

3) Riduzione dei costi dei POS. Esperienza capitata a chiunque: a corto di contanti, si entra in un esercizio commerciale per un acquisto, ma al momento del pagamento si scopre che l'importo è considerato troppo esiguo dal commerciante per giustificare la commissione applicata dalla banca per il pagamento elettronico. Quando si mette il naso fuori dall'Italia si scopre che nei Paesi evoluti si paga con la carta anche il caffè, per cui qualche dubbio sorge. Ben venga un intervento legislativo che incentivi l'utilizzo del POS, magari attraverso la previsione di commissione differenziate a seconda della somma e con la previsione di una franchigia al di sotto di determinati valori. Questo tipo di pagamento presenta anche l'indubbio vantaggio di offrire una più trasparente rendicontazione delle entrate, con la relativa semplificazione dell'accertamento fiscale.

4) Riformuleremo la procedura di accesso ai corsi universitari a numero programmato, che oggi avviene tramite test tutt'altro che affidabili. Riteniamo vada garantita una chance a tutti i candidati, scremandoli dopo un certo periodo (un anno?) in base ad un certo numero di esami da superare. La soluzione è già in voga presso alcuni atenei e non pare affatto malvagia, perché da un lato garantisce a tutti l'accesso allo studio, dall'altro evita che si creino sacche di studenti 'parcheggiati' all'Università e privi di motivazione.

5) Contrasto al gioco d'azzardo. Piaga sociale che colpisce i cittadini e le loro famiglie. Doveroso disincentivarla in quanto non arreca alcun beneficio.

Non tutto è oro quel che luccica. A far da contraltare a quanto testé narrato, ecco altrettanti punti quantomeno discutibili.

1) Noi vogliamo restare all'interno dell'Unione Europea solo a condizione di ridiscutere tutti i Trattati che pongono vincoli all'esercizio della nostra piena e legittima sovranità, tornando di fatto alla Comunità Economica Europea precedente al Trattato di Maastricht. Prima di giurare sulla Costituzione sarebbe carino leggerla, come è stato evidenziato da più parti negli ultimi giorni. Quindi se gli altri Stati non accetteranno le condizioni poste dall'Italia che facciamo? Organizziamo un referendum per l'uscita dall'Unione Europea e lo condiamo con spudorate menzogne come illustri predecessori?

2) Occorre poter consentire al Parlamento e al Governo di sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato ex art. 134.2 [Cost.] ogniqualvolta la Cassazione dia un'interpretazione della legge contrastante con la volontà del legislatore. Sia chiaro un punto: il giudice come 'bocca della legge', cioè una macchina sputa sentenze, mero esecutore di volontà altrui, è stata superata un paio di secoli fa. Nella separazione e bilanciamento dei poteri è fondamentale che il giudice sia libero nell'interpretazione della legge, pena la sua sottomissione all'esecutivo/legislativo. Orbene, da questo e da altri punti del programma emerge una visione di stato autoritario, ove è eliminata qualsiasi forma di dissenso. Una simile concezione costituisce un ritorno al passato e si pone in aperto contrasto con la delicata architettura costituzionale, frutto della fallimentare esperienza precedente.

3) Pace fiscale. Trattasi di condono, ossia un enorme sconto a chi negli scorsi anni non ha pagato le tasse, che potrà regolarizzare la propria situazione versando una minima parte di quanto dovuto. Il messaggio veicolato raffigura uno Stato cattivo e i cittadini sempre buoni, vittime vessate da una crudele ed empia amministrazione. Due interrogativi sorgono spontanei: ha senso invocare sicurezza e rigore, quando si incentiva e anzi si premia un comportamento illegale? Quanto deve sentirsi fesso uno che ha pagato le tasse regolarmente?

4) Impignorabilità della prima casa. Sembra che ponga al sicuro i cittadini, ma ha un risvolto negativo. Per avere accesso al credito è necessario dare in garanzia determinati beni, che il creditore potrà aggredire in caso di mancata restituzione del credito. Orbene, è facile immaginare che senza la garanzia di un bene immobile (che sarebbe vietata dalla legge) gli istituti bancari non presterebbero più soldi ai cittadini. Non si tratta di difesa dei privilegi del sistema bancario, ma della tutela dell'accesso al credito da parte dei cittadini.

5) Approvare il ddl 3657/2016 proposto dalla Lega Nord (primo firmatario On. Fedriga) sulle modifiche alla procedura per il riconoscimento o la revoca dello status di rifugiato che prevede la cancellazione delle commissioni territoriali e la competenza del Giudice Onorario di Pace, a fini di una maggiore economicità e velocizzazione delle procedure, in osservanza dei diritti costituzionalmente garantiti. In altri termini: esistono delle figure già specializzate, sottraiamo loro questa materia, consegniamola a chi non la conosce e ingolfiamo le cancellerie. Mah.

martedì 27 febbraio 2018

Addizione

La prima puntata di questo non richiesto excursus politico era concentrata su un partito che è destinato a giocare un ruolo significativo nello scenario post-elettorale in virtù dei voti che porterà alla propria coalizione. Zigzagando tra lo scacchiere delle liste, cambiamo lato della barricata e focalizziamoci su un altro partito di coalizione, del quale ultimamente si parla parecchio. Sin dal nome si intuisce come si collochi su posizioni parecchio lontane rispetto all'euroscetticismo già analizzato ieri.
Ciancio alle bande, spazio agli aspetti positivi.

1) Introduzione del numero identificativo degli agenti delle forze dell'ordine in servizio e l'obbligo di telecamere nelle caserme. Si ricollega a quanto già visto ieri, anzi ne costituirebbe il naturale completamento. Personale più retribuito, più motivato e più qualificato, sottoposto a rigorose regole di comportamento, per un servizio più efficiente e - possibilmente - immacolato, ahimè situazione ben lontana da quella attuale.

2) Bisogna uscire dalla logica di interventi sporadici e di breve periodo che insistono sul "consumo di cultura" e passare a investimenti strutturali a favore della "produzione di cultura". Non siamo seduti sopra un mare di petrolio o altre fonti di energia/materie prime come altri Paesi, però viviamo immersi in un patrimonio culturale che ha pochi eguali nel mondo e siamo ancora piuttosto vivaci quanto, appunto, a produzione di cultura. Dobbiamo uscire dall'impasse nella quale ci siamo cacciati quando abbiamo accettato, nel pensare comune, che non la cultura non si potesse mangiare.

3) Un'altra azione importante è la piena informatizzazione del SSN, con l'obiettivo di realizzare la completa operatività su tutto il territorio nazionale del Fascicolo Sanitario Elettronico e delle ricette digitali. Piccolo passo ma concreto: il digitale è il futuro e investirà tutti i campi. Bisogna mettersi al pari con l'evoluzione, è inammissibile che nel 2018 si debbano ancora fare ore di coda dal medico della mutua per una ricetta.

4) Condividiamo l'appello all'eliminazione delle armi nucleari. A costo di esser banale: vorrei morire di serena vecchiaia e in pace. Ricordo bene i racconti dei miei nonni sulla guerra e forse siamo l'ultima generazione ad aver ricevuto questa testimonianza diretta. Non lasciamo che il tempo ne levighi la forza.

5) Occorre un nuovo approccio che assuma la sostenibilità ambientale come stella polare nella formazione di tutte le decisioni. Bisogna essere parte del futuro e non farsi travolgere. Un Paese competitivo dev'essere all'avanguardia nei settori tecnologici e soprattutto per quanto riguarda le nuove forme di approvvigionamento energetico, che hanno in comune la strategia di un minor impatto ambientale.

Purtroppamente, anche qua bisogna rilevare alcuni tasti dolenti.

1) Abolizione del valore legale del titolo di studio. Trattasi di questione complessa che meriterebbe approfondimento separato, ma si può così riassumere: conseguire il medesimo titolo (nominale) in due diverse università non avrebbe lo stesso valore, che sarebbe rimesso alla discrezionalità del mercato. Ci sarebbero molte considerazioni economiche interessanti da fare, tuttavia occorre tenere a mente che lo Stato deve garantire l'istruzione su tutto il territorio nazionale, mentre così facendo si rischierebbe di acuire lo spopolamento di certe zone che già ora soffrono un'emigrazione studentesca pressoché strutturale. P.s.: era uno dei punti del progetto di rinascita della P 2. Persone straordinarie.

2) Eliminazione dell'obbligatorietà dell'azione penale. Altro tema sul quale si dibatte più o meno da sempre: il partito ne propone una revisione senza però chiarire quali siano gli approdi. Di fronte a tale nebulosità, è doveroso porre dei paletti onde evitare una degenerazione del sistema, dacché la discrezionalità è inevitabilmente ancorata a scelte politiche. Sebbene il principio sia ormai lettera morta nella prassi, si tratta di fare una scelta tra un sistema ove il magistrato è vincolato ad esercitare l'azione penale e tra uno in cui si decide quali reati perseguire in base a motivazioni di tipo politico. Per chi avesse tempo da perdere, nel secondo caso va a finire così.

3) Congelamento della spesa pubblica in termini nominali per cinque anni, cioè fissarne un limite invalicabile. Proposta quantomai singolare se considerata all'interno della coalizione, ma sono problemi loro. Ad ogni modo, secondo quest'impostazione, dallo Stato si possono continuamente recuperare risorse attraverso una migliore e più oculata gestione; in linea di principio è assolutamente valido, ma in sostanza si è sempre tradotto in tagli lineari in settori cruciali quali la sanità, la giustizia, l'istruzione e la cultura. Impostare un tetto nominale alla spesa, inoltre, non tiene conto delle possibili mutate esigenze del futuro, che è quantomai difficile da prevedere data la rapidità con la quale si verificano certi mutamenti; oltretutto, con un'economia in crescita non è irragionevole prevedere che lo Stato debba fronteggiare maggiori spese (es. a livello previdenziale), e parimenti che possa e debba giocare un ruolo decisivo nella costruzione dell'economia del futuro: all'interno di un contesto che richiede forti investimenti, perché lo Stato dovrebbe limitare le proprie possibilità?

4) Il modello di flexsecurity del Jobs act [...] non è quindi da considerare la panacea di tutti i mali, ma una tessera di un puzzle di riforme ancora da realizzare [...] è necessario andare nella direzione della costruzione di un vero mercato del lavoro europeo [...] in particolare bisogna introdurre una forma di sussidio di disoccupazione europeo come strumento di stabilizzazione degli shock asimmetrici. Apprezzabile l'intento di creare un sistema di ammortizzatori sociali europeo, ma è evidente come si tratti di un processo che richiede lunghi tempi. Per il momento, dunque, la vera asimmetria è quella difesa dal partito, che garantisce una maggior facilità ai licenziamenti senza offrire ai lavoratori tutele adeguate e concrete, nonché realizzabili nel breve termine. Come i recenti casi di cronaca dimostrano, l'Italia sta soffrendo in maniera particolare gli effetti della delocalizzazione, ma a ciò non si accompagnano efficaci misure di sostegno a favore di chi ha perso il lavoro.

5) L'inefficienza della giustizia civile è un freno allo sviluppo e alla crescita del Paese [...] è necessario spezzare questo circolo vizioso con misure che aumentino l'efficienza degli uffici giudiziari. Per esempio assumere, tramite concorso, 800 assistenti giudiziari (i primi dal 1997) che permettano di tenere gli uffici aperti più a lungo e smaltire più rapidamente i carichi pendenti. Purtroppo, al fine di realizzare tutto questo, occorre scontrarsi col punto 4). N.b.: il concorso è stato bandito e già valutato, i nuovi assistenti entreranno in servizio a breve.

lunedì 26 febbraio 2018

L'inno

Pronti, partenza, via.
L'avevo detto e ora lo faccio sul serio.
Cominciamo con la presentazione del partito il cui nome si richiama all'inno nazionale.
Siccome vige ancora il principio di non colpevolezza dell'imputato, pare corretto iniziare col mettere in mostra cinque aspetti positivi del loro programma; rammento che per positivi, termine quanto mai vago e nebuloso, intendo definire iniziative che prescindono dalla dicotomia destra-sinistra e che presenterebbero, laddove realizzate, indubbi vantaggi per il Paese.

1) Sostegno alle forze dell'ordine e alle forze armate: stipendi e straordinari dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie utili al contrasto del crimine e del terrorismo [...]. Il punto merita condivisione: il ruolo delle forze dell'ordine è cruciale all'interno della società contemporanea, e come tale riceve una forte protezione da parte delle vigenti leggi. Deve trattarsi di un ruolo ricoperto da personale altamente qualificato ed adeguatamente retribuito, parallelamente dotato delle strumentazioni necessarie per portare a termine il proprio lavoro; va da sé che il loro operato debba essere conseguentemente valutato con estremo rigore, parte che è stata omessa ma nel programma ma che ne costituisce un inevitabile corollario.

2) Eliminazione del "bicameralismo perfetto": una sola camera legislativa e un Senato delle regioni e delle autonomie locali. Riforma interessante e coraggiosa, dato il nefasto esito che ha avuto una simile proposta non più tardi del dicembre 2016.

3) Trasformare le periferie da luoghi di abbandono e degrado in quartieri con identità e senso di appartenenza dove vivere con orgoglio e costruire il futuro con fiducia. Non per niente l'esponente di punta di questo partito non vive in centro città ed è ben consapevole dei grandi problemi affrontati dalle periferie. La distanza dal centro sembra essere non solo chilometrica, ma investe molti aspetti del quotidiano, a partire banalmente dall'aspettativa di vita, che decresce man mano che ci si allontana dalla parte più abbiente dei municipi. In queste zone un tempo era forte un partito che poi si è progressivamente dimenticato dei propri elettori, spostando altrove le proprie attenzioni: giusto invece ricollocarli al centro del dibattito, onde evitare di creare un Paese con forti disuguaglianze e disomogeneità interne.

4) Reale riconoscimento di chi si prende cura di un familiare non autosufficiente (caregiver), con tutele concrete in ambito lavorativo e normativo. Una delle tematiche del futuro, che si accompagna necessariamente con l'innalzamento dell'aspettativa di vita nei Paesi occidentali. Esperienza quanto mai concreta e pragmatica e che ormai investe la stragrande maggioranza dei nuclei familiari, costretti a ricorrere ad ingenti spese per garantire agli anziani - ma non solo - non autosufficienti un sostegno per continuare a sopravvivere.

5) Più rispetto e tutela del corpo docente, maggiori risorse per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti anche sull'utilizzo degli strumenti tecnologici di ultima generazione. Al di là di quello che mi auguro sia un biasimo alla preoccupante piega aggressiva che i genitori assumono nei confronti dei docenti, e che sarebbe bene estirpare dalla nostra società, dobbiamo essere in grado di garantire agli studenti un percorso formativo di prim'ordine, che non può prescindere dal corretto utilizzo degli strumenti informatici e tecnologici. Doverosamente, un simile approccio dev'essere innanzitutto culturale e veicolato da docenti motivati e preparati sul tema, non costretti da un programma ministeriale ad ammorbare gli alunni leggendo con sommo disinteresse estratti di qualche manuale.

Veniamo adesso alle tirate d'orecchie, rappresentate da punti che giudico negativi, intendendosi per tali quelli che si dimostrano a vario titolo irrealizzabili, incoerenti con la storia del partito, logicamente incompatibili tra loro, oppure direttamente dannosi per il Paese.

1) Riforma presidenziale della Repubblica con elezione diretta del capo dello Stato o del Governo. A parte la congiunzione disgiuntiva che dà la cifra della concretezza della proposta, urge ricordare che identica riforma è stata prima approvata dal Parlamento e poi presa a picconate dagli italiani nel referendum confermativo nei primi anni duemila, quindi non troppo tempo fa. Ma poi non erano loro che si schierarono in difesa della Costituzione contro derive autoritarie poco tempo fa? Mistero.

2) Introduzione del reato di integralismo islamico. Si commenta da solo, mi rifiuto di perder tempo e fatica su un simile abominio giuridico.

3) Abolizione del tetto all'uso del contante [...] Lotta all'evasione [fiscale] a partire da quella delle grandi imprese e delle banche. I casi sono due: o vogliono prendersela con grandi imprese e banche - legittimo - per consentire a tutti gli altri di evadere in somma tranquillità, oppure ci stanno prendendo in giro, perché le due misure sono incompatibili tra loro e scriverlo nel medesimo paragrafo del proprio programma fa sorgere più di un dubbio circa la serietà delle loro intenzioni.

4) Difesa della famiglia naturale, lotta all'ideologia gender e sostegno alla vita. Mi permetto di replicare in maniera telegrafica: la famiglia naturale è quella fondata sull'affetto reciproco, l'ideologia gender è definito un argomento fantoccio persino da Wikipedia, e da ultimo in Italia non esistono partiti/associazioni/correnti di movimento pro-morte.

5) Quote di immigrazione attraverso il decreto flussi solo per nazionalità che hanno dimostrato di integrarsi e che non creano problemi di sicurezza. Ho scelto una sola tra le proposte in tema d'immigrazioni, ma le altre sono dello stesso tenore: non è questione di essere pro o contro l'immigrazione, è piuttosto buon senso allo stato brado, senza scomodare il diritto. Come si fa, in concreto, a stabilire che una nazionalità si integra e non crea problemi di sicurezza? Vorrei tanto conoscere i parametri.

sabato 24 febbraio 2018

Le basi

Il primo dubbio che mi sono posto è stato quello relativo all'impostazione di ogni pensierino. Per ottenere un minimo di linearità ed equidistanza nella rappresentazione avrebbe senso scegliere cinque macrocategorie e poi selezionare al loro interno un aspetto positivo e uno negativo; l'effetto negativo è che si dovrebbe per forza semplificare, tralasciando oltretutto parti di programma che possono rivestire un certo interesse. Oltretutto, bisogna considerare che non è dato conoscere (né sarebbe esigibile, sia ben chiaro) l'agenda politica dei vari partiti, cioè non sappiamo quali provvedimenti attuerebbero per primi, dato che la calendarizzazione dei lavori parlamentari può subire variazioni anche in virtù di contingenze imprevedibili.
Appare chiaro come sia difficile riassumere in maniera schematica ed equanime il programma di ogni partito, per cui andrò a briglia sciolta, mantenendo come punto di riferimento l'esaltazione: ciò significa che proverò a prendere quelli che paiono i cinque migliori punti, che riscuotono il plauso a prescindere da chi li sostenga, ed i cinque peggiori, che fanno venire il voltastomaco o mandano in tilt le sinapsi neuronali.
Voteremo per quella gente lì, nel bene e nel male, e dobbiamo tenerlo presente.
Starà poi alla coscienza del singolo individuare chi meriti il premio per il titolo di cialtrone più credibile.
Stilare un mini programma mi ha anche aiutato a realizzare che manca solo una settimana alle elezioni, pertanto il tempo è più tiranno che mai. Dedicherò un pensierino ad ognuno dei tre principali partiti, uno spazietto se lo aggiudicano anche il quarto ed il quinto nonché puntatina bonus per un sesto a caso tra le liste che combattono per trovare rappresentanza nel Parlamento.
Sarebbe utile e doveroso anche un inciso sulla nuova legge elettorale e sulle modalità di voto prima ancora che sui meccanismi, e non escludo di riuscire a realizzare un breve contributo.

venerdì 23 febbraio 2018

Cambiamenti necessari

Architettare indovinelli è divertente, però alla lunga si sente la carenza di contenuti. Non che abbia la pretesa di aver mai inciso sui pensieri di qualche lettore, tuttavia avverto il bisogno di tornare all'antico e scrivere qualcosa che sia frutto di mie riflessioni e non solamente messo lì per diletto. In periodo elettorale si sviluppano tanti ragionamenti, ma molti sono estemporanei e perlopiù legati a notizie legate a fatti od affermazioni concernenti la competizione. Per questo motivo ho deciso di compiere uno sforzo gigantesco, che sono certo condividerò con meno dell'uno per cento degli elettori: leggere i programmi elettorali dei principali partiti candidati alle elezioni e commentarli uno per uno. Non è mia intenzione fare propaganda politica, per il semplice fatto che forse avrò un'idea chiara solo al termine di questo tentativo, ragion per cui imposterò i futuri pensierini nella maniera più neutra possibile: dato che si rischia di perdersi in un pippone immenso, procederò per punti, cinque negativi e cinque positivi per ogni programma. Magari agevolerò qualche lettore nella scelta dei candidati, magari si scatenerà un feroce dibattito con lancio di mouse e tastiere - mio scenario ideale - o più banalmente provocherò qualche riflessione solitaria. Sarei già felice di quest'ultimo risultato, che in fondo ho sempre perseguito sin dalla creazione del blog, che per inciso si appropinqua verso il suo dodicesimo compleanno.
Al tempo del referendum del quattro dicembre avevo espresso la mia opinione in maniera netta perché reputavo poco onesto trincerarsi dietro il segreto del voto quando la scelta si riduce ad un'alternativa secca; nondimeno, l'avevo detto il più tardi possibile, poiché non me la sentivo di indirizzare altre persone verso una decisione. Questo punto rimane ben saldo e infatti cercherò di non far emergere un eccessivo apprezzamento o disprezzo nei confronti dei vari partiti. Andrà a finire che a forza di fare l'equilibrista del cerchiobottismo mi trasformerò in un Mentana 2.0.
In ogni caso, prendersi una piccola pausa dagli indovinelli gioverà (spero) alla qualità di quelli futuri.

lunedì 19 febbraio 2018

mercoledì 14 febbraio 2018

Ribaltare le prospettive

I bei sogni sono una fregatura gigantesca, perché al risveglio sono svaniti e ci resta in bocca il sapore amaro della disillusione, come i bambini quando fanno cascare il cono appena usciti dalla gelateria. Per quanto sia paradossale, viene da preferire quelli brutti, che se non altro hanno il pregio di lasciare la sensazione di sollievo e scampato pericolo.

martedì 13 febbraio 2018

Torniamo allo Statuto!

Emblema del conservatorismo più spietato, è una tradizione così radicata e consolidata da poter quasi esser definita reazionaria. Non mancano peraltro illustre celebrazioni televisive, dacché è uno dei pilastri immutabili del nostro modus vivendi.
Guai a chi osasse porsi in contrasto con essa ed anche solo tentare di apporvi modifiche di alcun genere: ciò che è reale è razionale, ma anche se non lo fosse andrebbe rispettato.
Pecca di maleducazione e superbia chi non la rispetta, esponendosi così all'inevitabile emarginazione da parte della comunità offesa.

lunedì 12 febbraio 2018

Trattarsi bene

Strumento di piacere che nasce dedicato al pubblico maschile, sebbene nulla vieti che anche le signore possano trarre infinita gioia e profondo godimento dall'utilizzo del medesimo. La sua peculiarità è che, pur trattandosi di un oggetto di modico valore, difficilmente si trova nelle case private, per cui ci si bea delle sue virtù solamente in sporadiche occasioni.

venerdì 9 febbraio 2018

Memoria selettiva

Quattro, cinque, sei, magari sette persone intorno ad un tavolo. Si mangia, si beve, si discute, si ride, ci s'infervora, si sta in silenzio, ci si distrae.
Eppure, se chiedessimo un resoconto dell'episodio ai partecipanti, ognuno di loro sarebbe in grado di aggiungere particolari e dettagli diversi, perché differenti sono le istantanee rimaste impressionate nella loro memoria. Chi si ricorda di una battuta, chi di un'offesa, chi di un momento di imbarazzo, oppure chi non ricorda proprio niente in particolare e magari aveva totalmente rimosso quella scena dal proprio vissuto.
In effetti è singolare la selezione degli attimi che rimangono intrappolati nel nostro disco rigido: posto che non è umanamente possibile portar con sé ogni ricordo, né avrebbe poi una grande utilità, dobbiamo lasciare a terra gran parte del carico.
Chissà cosa drena certe nozioni, date, immagini, suoni, profumi e qualsiasi altra cosa possa restare intrappolata nel controsoffitto del nostro cervello. Le date in particolare mi incuriosiscono: passino gli anniversari, i compleanni, ma le altre? Si appiccicano collose alle figure che compongono i ricordi, hanno la scarsa eleganza di un'etichetta non perfettamente aderente e sbucano fuori dal nulla, ad agitare sotto il naso un film che non si può più modificare.

giovedì 8 febbraio 2018

Lezioni di vita

Palestra di arrampicata, tardo pomeriggio. Un ragazzino di dodici anni circa, dopo aver finito allenamento, si reca ciondolante dal padre, che è tutto intento a studiare un percorso con un amico.
- Papà, andiamo a casa? -
- Eh no, devo ancora fare tutti questi blocchi -
- Ma io devo studiare! -
- Cosa devi studiare? Te lo insegno io! -
Nella vita esistono delle priorità: è di tutta evidenza come scalare venga prima dell'istruzione dei figli, e non potrebbe essere diversamente.

martedì 6 febbraio 2018

Storture moderne

Può schiacciare le persone quando non riescono ad uscirne, è un macigno che opprime le loro esistenze. In questi tempi dovrebbe essere più facile evitarla, ma paradossalmente sono proprio gli strumenti che dovrebbero fungere da ausilio ad acuirla.

lunedì 5 febbraio 2018

Le parole sono importanti

Quantunque lo si senta come suggerimento, è bene non prenderlo alla lettera: l'esperienza di tutti noi insegna che è meglio evitare.

mercoledì 31 gennaio 2018

Manualità

Anche quando la superficie ne sembra scevra, possono uscire tutt'a un tratto più infidi dei Vietcong nella giungla. Qualcuno prova a stanarli prima, ma non è operazione sempre agevole. Occorre armarsi di santa pazienza, oltreché di uno strumento adatto. Fondamentale poi essere dotati di aquilina vista, giacché è bene riuscire a toglierli tutti.
Qualcuno sarà già pronto a digitare la risposta esatta, pregustandosi la vittoria, e invece no: a scanso di equivoci, voglio esplicitare come non si tratti della soluzione più ovvia.
L'oggetto di questo indovinello, infatti, non respira, ma non solo: anche se non si riesce a togliere per tempo, si può sempre scansare.

martedì 30 gennaio 2018

Coercizione

Prigione senza sbarre (più o meno) per l'infanzia.
Il più o meno è riferito al senza sbarre, in caso non si capisse bene.

lunedì 29 gennaio 2018

Movimenti

La tecnica per eseguirlo alla perfezione consiste nell'abbassare le spalle, alzare il collo ed abbassare il mento.

venerdì 26 gennaio 2018

Torture

Il 10 dicembre 1984, mentre Kenneth Branagh festeggiava il suo ventiquattresimo compleanno, a New York si concludeva la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. La pur lodevole intenzione degli Stati Parti non si è tradotta in una misura in grado di contrastare in maniera efficace il fenomeno, anzi: la cronaca quotidiana, addirittura empirica, racconta di turpi vessazioni perpetrate ai danni degli infanti. Assurge a maggior gravità se si considera che i responsabili, e spesso esecutori materiali, sono i loro genitori, ossia coloro che più di chiunque altro dovrebbero avere a cuore la felicità del fanciullo.
Dobbiamo tutti riflettere su questi episodi, che per assurdo si manifestano con maggior intensità laddove il benessere e l'istruzione sono più diffusi, quasi a voler testimoniare in maniera beffarda che la crudeltà e l'acrimonia sono parte di questa società.

mercoledì 24 gennaio 2018

lunedì 22 gennaio 2018

Lunedì di emozioni

Era (o forse è ancora) in grado di scatenare tempeste ormonali senza l'ausilio di vocali.

venerdì 19 gennaio 2018

Nulla è lasciato al caso

Per quanto possa apparire illogica o frutto del caso, la sua struttura è invece stata approfonditamente studiata e progettata; sebbene i tempi permettano ormai di superare la prima versione, questa rimane perché ci siamo un po' affezionati ed è quasi parte delle nostre tradizioni, oserei dire del nostro bagaglio culturale.

lunedì 15 gennaio 2018

Semplificare

In perfetta linea con la neolingua di Orwell, anche l'italiano sta vivendo una fase di semplificazione. Basta con tutte queste parole, questi lemmi, questi vocaboli dai mille significati e da altrettante sfumature: in fondo, non sono tutti varianti di un unico concetto, che viene poi declinato in diversa maniera a seconda dei casi?
Esempio banale: la seguente lista di nomi con aggettivo qualificativo.
Somma cospicua
Occasione ghiotta
Gioiello prezioso
Dichiarazione clamorosa
Entro cinquant'anni - accetto scommesse - non si utilizzeranno più codesti aggettivi, che saranno utilmente rimpiazzati da uno solo: quale?

venerdì 12 gennaio 2018

Posto più sicuro del mondo

Rifugio anti-atomico, resistente a qualsiasi tipo di intemperie e simili catastrofi. Al suo interno la fisiologia umana è rallentata, per cui la fame e i bisogni si rendono meno impellenti e più sopportabili.
Ultimo baluardo contro l'estinzione della specie.

mercoledì 10 gennaio 2018

Giochino

Cambiando una lettera al verbo misterioso, si ottiene lo scopo per il quale si compie, il più delle volte, l'azione in esso contenuta.