giovedì 12 aprile 2018

Scollamenti

Fra i vari ricordi dell'infanzia, è recentemente riaffiorata la sensazione di distacco che provavo rispetto ai miei genitori e in generale al mondo degli adulti. Sia i miei che quelli di amici avevano avuto figli in età abbastanza avanzata ed erano ormai dei quarantenni quando noi frequentavamo le scuole elementari, iniziando così a sviluppare un nostro piccolo sistema di valori di riferimento. All'epoca pensavo che io non sarei stato come loro, al contrario avrei mantenuto una forte componente fanciullesca e sarei stato in grado di dialogare con dei bambini, di pormi sullo stesso piano, di essere un interlocutore comprensivo e soprattutto comprensibile.
Salto in avanti al presente.
D'improvviso mi ritrovo con gli anni che ho (e me li sento tutti); guardo i bambini per mano ai genitori, ragazzini che giocano al parco e mi chiedo se sia riuscito nell'intento che mi ero prefissato. Tremo all'idea che un ottenne, un dodicenne o persino un sedicenne potrebbero avere di me; quali sarebbero degli argomenti di discussione? Col primo poca roba, neanche il calcio perché di sicuro tiferà qualche squadra che non mi va a genio, il secondo forse mi racconterebbe qualche aneddoto su dei professori, magari col terzo si potrebbe parlare di ragazze, se non fosse che non ho esperienza nel campo, essendo ancora vergine. Leggo qua e là che ascoltano musica come la Dark Polo Gang, Sfera Ebbasta, Ghali, financo Rovazzi, dei quali conosco sì e no qualche ritornello che passa in televisione o per radio. Sul resto, invece, vuoto pneumatico; la cosa peggiore è che se dovessi vedere i loro cartoni o provare i loro giocattoli finirei inevitabilmente per paragonarli con quelli che avevo io alla loro età, concludendo per una netta superiorità del passato sul presente e, di conseguenza, per una supremazia della mia generazione. Sulla base di nulla, ovviamente. Sono diventato un vecchio.
Come diceva De André nell'intro della Città Vecchia, non è vero che i giovani (d'ogni epoca, preciserei) non abbiano valori, solo che sono diversi da quelli di chi li ha preceduti, e bisogna essere in grado di storicizzare detti valori. 

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