lunedì 16 aprile 2018

Ho sbagliato io

Potrei quasi inaugurare una rubrica dal titolo "Cose che sapevo male".
Nel corso degli anni ho disseminato il blog di pensierini contenenti mirabolanti rivelazioni, autentiche epifanie, grazie alle quali mi si appalesava qualcosa che per il resto del mondo era ovvio e risaputo da secoli; l'esempio più calzante resta l'etimologia dell'aggettivo ennesimo, da me scoperta non troppo tempo fa.
Orbene, di recente mi sono imbattuto nella trascrizione di Contessa dei Modena City Ramblers: com'è facile immaginarsi, non avevo mai verificato le parole del testo su internet, poiché l'italiano è la mia lingua madre e, tolto Max Pezzali che mette accenti a caso, mi risulta piuttosto agevole comprendere le parole delle canzoni.
Che roba contessa
E fin qui tutto bene, nessun'asperità.
All'industria di Aldo
Eh già, gli scioperi all'industria di auto, echi di un passato turbolento che abbiamo conosciuto solo dalle pagine dei giornali.
Ferma un momento.
Non è l'industria di auto. L'industria è di Aldo, che presumo essere un amico della contessa e di chi parla, soggetto ben identificato.
Ho passato anni convinto che si narrasse delle lotte sindacali interne alla Fiat, invece si parlava di tutt'altro. Il povero amico Aldo che ha dovuto fronteggiare i lavoratori in subbuglio, più un pettegolezzo da salotto che una notizia da prima pagina dei giornali.
Crollano certezze.
Si sgretolano architetture esistenziali.
All'industria di Aldo.
Aldo.
Ma cazzarola.

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