giovedì 30 novembre 2017

Sfrenato ludibrio

Serve dove il corpo umano palesa i propri limiti.
Inesauribile fonte di piacere dalla forma anatomica, non fa rimpiangere affatto l'originale.
Poco importa che sia artificiale, i brividi sprigionati ogni volta che si utilizza dimostrano come le dimensioni contino relativamente.
L'estati a portata di mano.
Perché mai fermarsi?

mercoledì 29 novembre 2017

Aspirazioni

Quasi chiunque vorrebbe portarsela a letto.
Sorprendentemente, ci si può riuscire senza grandi difficoltà.

martedì 28 novembre 2017

Nomi non nomi

Trattasi di una cosa il cui nome è impossibile, nel senso che non è realizzabile in natura.
In alcun modo è mai possibile che ciò accada.
La cosa però esiste, eccome se esiste.
E mica è una sola.
Si tocca pure.

mercoledì 22 novembre 2017

Orange is the new white

Supermercato, ora imprecisata del giorno.
Mi appropinquo alla cassa ove una signora sta ordinatamente sistemando i propri acquisti sul nastro. A giudicare dall'acconciatura si può azzardare che sia andata dal parrucchiere per tinta e messa in piega non più di un paio d'ore prima. Le mani ingioiellate si muovono rapide per prendere i prodotti dal carrello e, sebbene curate, tradiscono un'età non più giovanissima. Indossa un costoso cappotto di marca dal quale sbucano le ancora esili gambe.
Sembra una bella signora di mezz'età, per quanto non le abbia ancora visto il volto.
Improvvisamente si ricorda di dover aggiungere qualcosa alla spesa e torna tra gli scaffali per recuperarlo; così facendo mi passa davanti e avverto una sinistra vibrazione nella Forza: qualcosa, nella sua figura, mi turba profondamente. Come se ci fosse un elemento fuori posto, una vocina stonata nel coro. Mentre torna alla cassa ho modo di lanciarle un'altra veloce occhiata, per cercare di cogliere l'origine della mia inquietudine. Rimanda a qualcosa di lontano, è un'eco flebile ma che tocca precise corde della mia sensibilità.
Sta ancora imbustando quando io, dopo aver pagato, mi avvicino per ritirare la mia spesa.
Guardo le mani.
Bianche.
Non proprio bianche, però insomma di un colore normale, umano.
Guardo il viso.
Arancione.
Due colori totalmente diversi addosso, come se appartenessero a diversi esseri viventi assemblati in officina in un'unica figura.
Manca del tutto l'autenticità, si passa dal genere umano al genere, semplicemente, 'altro'. Non pretendo di essere una persona di grandi principi e valori, però provo un senso di istintiva sfiducia nei confronti di chi altera in maniera così significativa la propria identità. A quale fine poi?
Piacersi?
Piacere agli altri?
Sarò superficiale, paradossalmente, ma lo trovo comunque un atteggiamento menzognero, perché al primo impatto con un qualsiasi estraneo si deve già contare una bugia, espressa sul proprio corpo. Per conoscere quella persona occorrerà superare una maschera, scoprire cosa si nasconde dietro.
Davanti ad un'artefatta discromia non riesco a provare fiducia.

lunedì 20 novembre 2017

Possesso

A volte si deve lottare per il suo possesso e non sempre riesce l'aggiudicazione in esclusiva.
Nella prassi è frequente che la situazione possa mutare, con prevalenza alternata dei due contendenti.
Tuttavia, in molte circostanze non ricorre la condivisione.

venerdì 10 novembre 2017

C'è chi pote e chi non puote

La logica imporrebbe di dire che tutti, ma proprio tutti tutti tutti, senza differenze e/o esclusioni di sesso, razza, religione, lingua, altezza, taglio di capelli e gusti musicali ne abbiamo uno.
Una persona invece ne ha due.
Forse anche più di una, ma son di sicuro un numero esiguo.
Di cosa si tratta?