venerdì 30 marzo 2018

Capolavori della modernità

Da sempre esistito, lo scroccone è un animale in grado di sopravvivere alle mutazioni economiche e sociali, abile a mutare pelle a seconda del contesto nel quale si trova a dover campare sulle spalle altrui. In particolare, in questi giorni di festività viene in mente il classico comportamento che attua alle feste e che lo rende facilmente identificabile. Dato che lo scroccone è abilissimo a danzare a proprio favore sul sottile confine tra lecito ed illecito, tra socialmente accettato e maleducato, è campione indiscusso di arguzie: qual è il gesto che lo caratterizza più di tutti?

lunedì 26 marzo 2018

giovedì 22 marzo 2018

Risate a denti strettissimi

Topolino si ostina a pubblicare le barzellette che vengono spedite dai lettori: poiché il suo pubblico è in larga parte composto da infanti in età pre-puberale, più che freddure si leggono degli obbrobri. Dall'alto della mia età pensionabile giudico e ironizzo, ma mi rendo conto di essere irrispettoso. Ridere non è per tutti, anzi. Ogni tanto mi avvicino alle persone con delle battute che reputo esilaranti e se va bene non mi querelano, se va male mi percuotono con un bastone. Figuriamoci lo spiccato senso dell'umorismo che potevo avere durante le elementari! Seguendo questo ragionamento mi sono ricordato che, con ogni probabilità, ero ritenuto un non simpatico: non significa proprio antipatico, ma solamente non in grado di suscitare l'altrui riso; a pensarci bene, non poteva essere diversamente.
Uno dei grandi esponenti italiani della sbarzelletta (per tale intendendosi quella che non fa proprio ridere) era mio nonno. A parte il fatto che era affetto da prolissità cronica e quindi le sue barzellette duravano quanto partite di calcio, mancavano totalmente di elemento comico; al pari dei bambini, si riteneva però in dovere di propinarle a chiunque gli capitasse a tiro, convinto che l'interlocutore si sbellicasse dalle risate.
Il suo cavallo di battaglia era questo.

La maestra assegna un tema da scrivere agli alunni. Traccia: passa il treno. Pierino ci pensa un po' e infine scrive: "Traccia: passa il treno. Svolgimento: e io mi scanso". Lo consegna e la maestra commenta a penna "E io ti boccio". Pierino a sua volta "Beh, meglio bocciato che sotto un treno".

Gelo.

lunedì 19 marzo 2018

Sciarada

Cambiando una sola lettera ad un oggetto tipicamente associato ad un partito italiano, si ottiene un antifrastico - e forse iconoclasta - ribaltamento, associando il suddetto partito ad immagini molto più triviali.
Curiosamente, si raggiunge il medesimo effetto operando sul nome del partito.

venerdì 16 marzo 2018

giovedì 15 marzo 2018

Scatole cinesi

L'aspetto negativo che più mancherà dell'inverno.
La frase contiene un indizio nascosto al suo interno, potrebbe quasi parlarsi di suggerimento vero e proprio.

martedì 6 marzo 2018

Ritorno al passato

Smarrimento, prurito interno, fastidio insopprimibile, desiderio di luddismo, sensazione di impotenza totale di fronte allo stillicidio che si consuma. La propria incapacità è una barriera insuperabile verso il raggiungimento della felicità.
Impossibile risolvere il problema, tocca arrendersi.

domenica 4 marzo 2018

Provincia di Padova o bestemmia?

C'ero quasi. Volevo concludere la carrellata sui principali partiti candidati alle elezioni sabato mattina, in modo tale da non dover violare il silenzio elettorale di domenica. So bene che il vero silenzio è stato imposto dalla mezzanotte tra venerdì e sabato, però stigatti. Come mio solito sono arrivato con discreto anticipo sulle scadenze, salvo impigrirmi clamorosamente sul finale e pertanto ho dovuto far slittare l'ultimo pensierino.
Oddio, saremmo sopravvissuti anche senza, però mi sarebbe dispiaciuto tralasciare questo partito dalla mia lente d'indagine, per il banale motivo che in questo modo potrò dire di aver letto tutti quanti i programmi dei maggiori candidati, ergo serve anche a me.
Mi sovviene che in occasione del referendum pubblicai la mia decisione il giorno medesimo, quindi sono già ampiamente colpevole. Tanto vale insistere.
Ormai è stata sdoganata la linea di pensiero secondo la quale Mussolini aveva fatto anche cose buone, per cui a maggior ragione tale concezione dev'essere applicata anche ai partiti della Repubblica.

1) Programma giovani. Esiste qualcosa di dedicato ai giovani, davvero. Posto che trovo squallido da un punto di vista intellettuale postulare l'esistenza di una simile categoria, è se non altro apprezzabile che si menzionino e ci si renda conto - o almeno si dia questa parvenza - che la fascia più giovane della popolazione si trova di fronte ad una grossa crisi e con prospettive non troppo allettanti. Prova ne è il largo successo di forze cd. antisistema: non perché sia un male sostenerle, ci mancherebbe, ma la presa che hanno è sintomatica di un rifiuto nei confronti della politica che ha costruito il Paese nel quale stanno crescendo e nel quale dovrebbero costruire il proprio futuro.

2) Piano cultura 4.0 per le imprese culturali e creative che investono in innovazione tecnologica, con particolare attenzione alle aree ad alto tasso di abbandono e al Mezzogiorno. Materie prime e fonti di energia non ne abbiamo, il manifatturiero è in crisi per la concorrenza spietata che giunge dall'estero. La cultura invece è parte della nostra capacità produttiva, mentre l'innovazione sarà uno dei pilastri del futuro, ancora più di quanto già non lo sia ora.

3) Reclutamento strutturale e continuativo di 10mila ricercatori di tipo B nei prossimi 5 anni. I cervelli vanno all'estero perché trovano un lavoro meglio retribuito e maggior trasparenza nei criteri di accesso. Cominciare col dare loro l'opportunità di restare qui è un ottimo modo per evitare che i soldi spesi dallo Stato nell'arco della loro istruzione portino alla formazione di un lavoratore che poi crea ricchezza per un altro Stato.

4) Difesa dell'obbligatorietà dei vaccini. Il motivo non è solo di tutela della salute pubblica, è anche una questione culturale: certe tematiche devono essere sottratte alla decisione del singolo, che può e anzi deve concorrere alla selezione delle persone che poi decideranno per lui, ma la sua voce in capitolo si ferma qua.

5) Sbloccare il turn over all'interno della P.A. per consentire il necessario ricambio generazionale e l'ingresso di personale fisiologicamente più giovane e dotato di competenze eterogenee. La macchina dello Stato per essere efficiente ha bisogno di personale che conosca bene i mezzi informatici e abbia familiarità con essi, affinché ne sfrutti le potenzialità per rendere più agevole e vicino ai cittadini un sistema che spesso si trasforma in un ostacolo anziché in una risorsa.

Tutto così bello e semplice? Neanche per idea!

1) Creazione di liste transnazionali alle prossime elezioni europee. Si perderà il legame del territorio con l'eletto e diventerà un palcoscenico per celebrità e personalità di forte impatto mediatico ma di dubbio valore politico. Bocciata.

2) Il trasporto pendolare. Bella l'alta velocità, chiunque ne abbia fruito è rimasto favorevolmente colpito. Peccato che il trasporto fuori da quella rotta sia peggiorato a fronte di un innalzamento dei costi ingiustificato. Indovinate quale dei due serve il maggior numero di utenti?

3) Un mese di servizio civile obbligatorio in sinergia tra scuola e terzo settore. Ben venga l'impegno degli alunni in attività socialmente utili, ma questa pare che porterà in dote solo una notevole spesa con scarsi risultati pratici.

4) Fondo per la reindustrializzazione. L'Italia soffre la competizione di Paesi che propongono alle imprese condizioni economiche infinitamente migliori in virtù di imposte bassissime, costo del lavoro irrisorio e spesso condite da politiche di incentivi pubblici. Contro tali sistemi è difficile spuntarla, non è che forse sarebbe il caso di guardare al futuro e provare ad anticiparlo anziché trovarsi sempre ad arrancare dietro?

5) Non riguarda un punto del programma, ma è il punto debole più evidente, ed è sotto gli occhi di tutti. Gli altri principali partiti presentano candidati che riscuotono di un maggior consenso presso l'opinione pubblica, quali sono i due più deboli? Il segretario del presente partito, ormai bruciatosi da solo con un clamoroso autogol, e il leader della coalizione nata da una scissione interna al medesimo partito.

venerdì 2 marzo 2018

Nculo, vaffa

Negli ultimi tempi non ho più pubblicato durante il fine settimana, ma dovrò fare un'eccezione alla regola perché mancano ancora due partiti di un certo rilievo da esaminare.
Il titolo richiama ad una delle migliori prese in giro che abbia mai ricevuto un partito e forse non adeguatamente riproposta negli ultimi tempi. D'ogni buon conto, si chiude così la disamina dei tre principali partiti della coalizione cui i sondaggi accreditano la maggioranza.
Dati i soggetti coinvolti è quantomai opportuno osservare tutte le garanzie a tutela dell'imputato di cui è costellato il processo penale, prima fra tutte la presunzione di non colpevolezza di cui all'art. 27, secondo comma, Cost., che qui si manifesta nell'elencazione degli aspetti positivi del programma politico (farà anche cose buone!).

1) Pagamento immediato dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti di cittadini e imprese. Lavorare con la P.A. significa troppo spesso non sapere quando avverranno i pagamenti: nel frattempo imprese e professionisti devono pagare i collaboratori e i fornitori. Difficile che questa proposta trovi effettiva attuazione, ma il principio è tutt'altro che sbagliato: affinché lo Stato riacquisti credibilità è necessario che si mostri adempiente ai propri obblighi ed eviti di creare situazioni di asimmetria ove interpreta il ruolo di chi si sottrae alle leggi.

2) Piano straordinario per l'adeguamento di Roma capitale agli standard delle principali città europee. Sperando che non si risolva in una pioggia di fondi senza destinazione vincolata, è ora che la capitale di uno Stato che ha pretese di grandezza la smetta di andare in tilt ogniqualvolta scendano cinque centimetri di neve, e mi fermo solo ai casi più recenti ma ahimè al centro delle cronache (il che la dice lunga sulle priorità che i giornalisti assegnano alle notizie).

3) Tutela in ogni sede degli interessi italiani a partire dalla sicurezza del risparmio e della tutela del Made in Italy, con particolare riguardo alle tipicità delle produzioni agricole e dell'agroalimentare. Qualcuno ha detto TTIP?

4) Centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell'assistenza sanitaria. Suona come una banalità e in effetti lo è, ma negli ultimi tempi i pazienti hanno accesso ad una notevole mole di informazioni che li porta a cercare di risolvere in via autonoma i problemi di salute. Atteggiamento quanto mai dannoso e da sradicare con forza, per cui è doveroso che lo Stato s'incarichi di ristabilire un canale diretto tra operatori sanitari e cittadini affinché le scelte relative alla salute, diritto che gode della più alta tutela costituzionale, siano condivise e prese con l'ausilio di professionisti del settore.

5) Non è una vera e propria proposta, ma volevo segnalare che è il programma più veloce in assoluto da leggere fra quelli esaminati. Una decina di fogli impaginati come un elenco puntato, ove spesso mancano persino i verbi. Visto e considerato che la coalizione veleggia verso la maggioranza - non si sa ancora se sufficiente - e che il partito in questione la guiderà, nonostante un'enorme serie di contraddizioni interne e con gli alleati, significherà mica che questa linea comunicativa è il futuro?

Nonostante la brevitas adottata, emergono alcune problematiche.

1) Autocertificazione preventiva delle iniziative in ambito privato, ora sottoposte ad autorizzazione con verifica ispettiva al termine delle opere. Visto com'è facile nascondere sotto un panegirico la parola abusivismo?

2) Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima. Bello, diffondiamo tensione sociale a piene mani, tanto in questo periodo mi pare che sia tutto così tranquillo e noioso, par di vivere a Pleasantville, che se non introduciamo una variazione questa serie rischia di chiudere alla prima stagione.

3) Revisione della legge sulla tortura. Dai fatti del G8 di Genova sono passati quasi esattamente sedici anni prima che l'Italia approvasse una legge che il mondo intero si stupiva non avesse. Sarei ben felice se la revisione fosse in un senso più incisivo, ma dubito che sia questo che intendono. Prescindendo da colore politico ed appartenenza, invito caldamente a leggere la sentenza della Cassazione su quello che successe a Genova. Nient'altro. Lasciate perdere film e documentari, leggete quella.

4) Obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione. Cioè il sistema attuale. Questa è la principale nonché unica proposta del partito per fronteggiare la disoccupazione giovanile. Potevano risparmiarsi la sbatta.

5) Sostegno all'aggiornamento e alla meritocrazia. Manco un verbo, 'sti purciari. Questo programma l'hanno scritto gli sceneggiatori di Boris, ne sono sicuro. Purtroppo non quelli veri, bensì quelli della serie.

giovedì 1 marzo 2018

Sensuale, sexy

Primo, secondo e terzo episodio riguardavano due partiti alleati in coalizione e un terzo facente parte di un'altra. Ora si muta radicalmente campo d'indagine e al centro dell'analisi ci sarà un partito che ha coraggiosamente deciso di presentarsi da solo alle elezioni.
Intenzionato a compilare la solita lista di pro e contro, mi sono messo a sfogliare il loro programma e dopo pochi minuti avevo la sensazione di smarrimento che si prova quando s'imbocca l'uscita sbagliata nel dedalo di strade cui si può accedere dalla tangenziale di Milano. Bisogna fermare la macchina e consultare una cartina o un navigatore, insomma definire la propria posizione, perché chiaramente si sta vagando senza una meta. Identico straniamento si prova immergendosi nel programma di questo partito.
Nel paragrafo dedicato allo sviluppo economico si legge che "le nostre priorità quindi sono: maggiori investimenti pubblici ad alto moltiplicatore e crescita dell'occupazione al fine di far crescere l'economia e quindi il PIL unitamente ad una drastica riduzione delle spese improduttive e degli sprechi di denaro pubblico e lotta all'evasione fiscale". Grazie al cazzo, qual è il partito che invece vuole buttare soldi dalla finestra, favorire l'evasione (oddio, su questo ci sarebbe da discutere) e promuovere investimenti infruttuosi? Ci si aspetta che giunga perlomeno una spiegazione, ed ecco che infatti il programma illustra le linee d'intervento: "Spingere l'occupazione con investimenti ad alto moltiplicatore per ridurre il debito pubblico, macigno che pesa soprattutto sulle giovani generazioni. Due obiettivi che vogliamo portare avanti in parallelo attraverso un mix intelligente di maggiori investimenti produttivi e di taglio agli sprechi nella spesa pubblica. In questo modo pensiamo di poter ridurre il rapporto debito/PIL di 40 punti percentuali nel corso di due legislature". Sorvolando per umana pietà sull'improbabile promessa conclusiva, è una supercazzola. Prendono parole vaghe e generiche, le rigirano e le ripresentano come se avessero un diverso significato.
Eppure, a leggere questo documento, si avverte una qualche reminiscenza, l'eco di un ricordo che affiora dal passato, frammenti di frasi, diffuso imbarazzo, immagini sfocate, come se la nostra coscienza volesse ammonirci. Vero, perché anche noi siamo stati così: era il modo in cui rispondevamo ai professori quando non avevamo studiato, non sapevamo cosa dire e allora rigiravamo la domanda, ci aggrappavamo a poche parole chiave, ai principi basilari e ispirati al buon senso più che alla conoscenza dell'argomento, ben consapevoli del fatto che il docente prima o poi si sarebbe stufato e ci avrebbe mandati a posto con tanto di reprimenda e brutto voto.
A questo punto risulta abbastanza facile ironizzare sui trascorsi accademici dei candidati di questo partito, dei quali abbiamo peraltro trovato gli spezzoni di alcuni esami sostenuti in sede universitaria.
Nel primo si mostra il candidato presidente del consiglio, visibilmente indispettito dall'arroganza dei baroni.


Il secondo, invece, immortala un anonimo candidato del collegio di Latina, che non sembra ottenere un miglior esito.


P.s.: per fortuna non tutto il programma è una gigantesca supercazzola, ci sono anche delle proposte più puntuali, ma non sono misure strutturali (e di tanto in tanto già esistono!) e soprattutto vige un diffuso sentore di navigazione a vista, come quando ci s'imbatte in un banco di nebbia in autostrada. Non si sa cosa ci sia davanti, riduciamo la velocità e speriamo che prima o poi finisca.