mercoledì 28 febbraio 2018

Materiale costituito da due o più metalli

Terza puntata, per chi si fosse collegato tardivamente ecco qua la prima e la seconda.
Dopo aver saltellato da una coalizione all'altra, è ora di tornare a quella di partenza con uno dei due partiti che si candidano a guidarla. Probabilmente scopriremo il loro peso solo all'esito delle elezioni, pertanto concentriamoci sul minuzioso e corposo programma che viene sottoposto agli elettori.
Aspetti positivi:

1) Introduzione per legge di un "salario minimo" orario che indipendentemente dai contratti nazionali e da quanto concordato dalle cosiddette parti sociali, stabilisca per legge che ogni ora di ogni lavoratore non possa esser pagato al di sotto di una certa cifra. Da ciò discende che i cosiddetti "stage" di comodo che spesso sfruttano i giovani, così come gli apprendistati per le libere professioni non possono più essere gratuiti. Non fermatevi all'italiano claudicante. Il lavoro non retribuito è uno dei grandi mali del nostro tempo e non permette ai giovani di emanciparsi dalle proprie famiglie. Quel che è più grave è che ormai sta entrando nella mentalità collettiva, sempre più propensa ad accettarlo come inevitabile: doveroso invece interrompere questa degenerazione.

2) Il costo sociale in termini occupazionali che l'innovazione tecnologica inevitabilmente comporterà potrà essere compensato da una tassazione sui robot che svolgono lavori umani. Punto di merito per aver dimostrato di saper volgere lo sguardo ad un futuro che vada oltre il dopodomani. La proposta è vaga, può persino suonare populista e magari irrealizzabile, però bisogna premiare il tentativo di intervenire in maniera decisa su tematiche concernenti l'innovazione tecnologica all'alba della quarta rivoluzione industriale. Peraltro, sono gli unici nel panorama nazionale ad aver manifestato l'interesse a percorrere questa strada.

3) Riduzione dei costi dei POS. Esperienza capitata a chiunque: a corto di contanti, si entra in un esercizio commerciale per un acquisto, ma al momento del pagamento si scopre che l'importo è considerato troppo esiguo dal commerciante per giustificare la commissione applicata dalla banca per il pagamento elettronico. Quando si mette il naso fuori dall'Italia si scopre che nei Paesi evoluti si paga con la carta anche il caffè, per cui qualche dubbio sorge. Ben venga un intervento legislativo che incentivi l'utilizzo del POS, magari attraverso la previsione di commissione differenziate a seconda della somma e con la previsione di una franchigia al di sotto di determinati valori. Questo tipo di pagamento presenta anche l'indubbio vantaggio di offrire una più trasparente rendicontazione delle entrate, con la relativa semplificazione dell'accertamento fiscale.

4) Riformuleremo la procedura di accesso ai corsi universitari a numero programmato, che oggi avviene tramite test tutt'altro che affidabili. Riteniamo vada garantita una chance a tutti i candidati, scremandoli dopo un certo periodo (un anno?) in base ad un certo numero di esami da superare. La soluzione è già in voga presso alcuni atenei e non pare affatto malvagia, perché da un lato garantisce a tutti l'accesso allo studio, dall'altro evita che si creino sacche di studenti 'parcheggiati' all'Università e privi di motivazione.

5) Contrasto al gioco d'azzardo. Piaga sociale che colpisce i cittadini e le loro famiglie. Doveroso disincentivarla in quanto non arreca alcun beneficio.

Non tutto è oro quel che luccica. A far da contraltare a quanto testé narrato, ecco altrettanti punti quantomeno discutibili.

1) Noi vogliamo restare all'interno dell'Unione Europea solo a condizione di ridiscutere tutti i Trattati che pongono vincoli all'esercizio della nostra piena e legittima sovranità, tornando di fatto alla Comunità Economica Europea precedente al Trattato di Maastricht. Prima di giurare sulla Costituzione sarebbe carino leggerla, come è stato evidenziato da più parti negli ultimi giorni. Quindi se gli altri Stati non accetteranno le condizioni poste dall'Italia che facciamo? Organizziamo un referendum per l'uscita dall'Unione Europea e lo condiamo con spudorate menzogne come illustri predecessori?

2) Occorre poter consentire al Parlamento e al Governo di sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato ex art. 134.2 [Cost.] ogniqualvolta la Cassazione dia un'interpretazione della legge contrastante con la volontà del legislatore. Sia chiaro un punto: il giudice come 'bocca della legge', cioè una macchina sputa sentenze, mero esecutore di volontà altrui, è stata superata un paio di secoli fa. Nella separazione e bilanciamento dei poteri è fondamentale che il giudice sia libero nell'interpretazione della legge, pena la sua sottomissione all'esecutivo/legislativo. Orbene, da questo e da altri punti del programma emerge una visione di stato autoritario, ove è eliminata qualsiasi forma di dissenso. Una simile concezione costituisce un ritorno al passato e si pone in aperto contrasto con la delicata architettura costituzionale, frutto della fallimentare esperienza precedente.

3) Pace fiscale. Trattasi di condono, ossia un enorme sconto a chi negli scorsi anni non ha pagato le tasse, che potrà regolarizzare la propria situazione versando una minima parte di quanto dovuto. Il messaggio veicolato raffigura uno Stato cattivo e i cittadini sempre buoni, vittime vessate da una crudele ed empia amministrazione. Due interrogativi sorgono spontanei: ha senso invocare sicurezza e rigore, quando si incentiva e anzi si premia un comportamento illegale? Quanto deve sentirsi fesso uno che ha pagato le tasse regolarmente?

4) Impignorabilità della prima casa. Sembra che ponga al sicuro i cittadini, ma ha un risvolto negativo. Per avere accesso al credito è necessario dare in garanzia determinati beni, che il creditore potrà aggredire in caso di mancata restituzione del credito. Orbene, è facile immaginare che senza la garanzia di un bene immobile (che sarebbe vietata dalla legge) gli istituti bancari non presterebbero più soldi ai cittadini. Non si tratta di difesa dei privilegi del sistema bancario, ma della tutela dell'accesso al credito da parte dei cittadini.

5) Approvare il ddl 3657/2016 proposto dalla Lega Nord (primo firmatario On. Fedriga) sulle modifiche alla procedura per il riconoscimento o la revoca dello status di rifugiato che prevede la cancellazione delle commissioni territoriali e la competenza del Giudice Onorario di Pace, a fini di una maggiore economicità e velocizzazione delle procedure, in osservanza dei diritti costituzionalmente garantiti. In altri termini: esistono delle figure già specializzate, sottraiamo loro questa materia, consegniamola a chi non la conosce e ingolfiamo le cancellerie. Mah.

Nessun commento:

Posta un commento