lunedì 31 dicembre 2012

pensierino del giorno-31/12/2012

il marketing è tutto.
lo dimostra il fatto che un prodotto con qualità peggiori, ma con una buona pubblicità, avrà più successo di uno con migliori qualità ma peggiore pubblicità.
anche perchè valle a capire le abitudini del consumatore. è un esempio scemo, ma non riesco a capacitarmi di come alcuni pensierini nettamente migliori siano snobbati in favore di altri che invece sono chiaramente riempitivi; è in parte dovuto alla collocazione nel calendario (anche questo è marketing, in ogni caso) e in parte forse alla scelta dei titoli che ultimamente uso per lanciare nell'etere le mie aberranti produzioni.
avessi un gianroberto casaleggio al mio fianco sarebbe tutto più facile.

domenica 30 dicembre 2012

pensierino del giorno-30/12/2012

c'era una volta un paesino, i cui abitanti erano divisi grosso modo in tre categorie: i furbetti, gli idealisti e i timorati di dio, apatiche persone che cercavano sempre di rimanere ai margini di qualunque contesa.
ogni volta che nasceva una discussione sembrava che gli idealisti fossero in maggioranza, poi com'è come non è si adottava sempre la linea dei furbetti.
nelle campagne circostanti vivevano alcune potenti famiglie aristocratiche che imponevano il loro controllo attraverso una forma di mafia bianca, non violenta, lontana dall'immagine classica del picciotto con coppola e lupara; controllavano tutto quello che accadeva nei villaggi attraverso uomini di fiducia che si premuravano di collocare nei pochi ruoli che avessero un minimo di potere decisionale.
dopo parecchi anni di gestione scellerata, il paesino si trovò in difficoltà: le famiglie non erano più soddisfatte del loro burattino perchè aveva iniziato a disubbidire ai loro ordini, così decisero di rimpiazzarlo con uno dei loro ragionieri, uomo di indubbia competenza apprezzato anche dagli abitanti di tutte le categorie in quanto non appariva troppo compromesso, a differenza di altri. il suo compito era quello di risanare i conti disastrati del paesino e infondere nei paesani la dovuta tranquillità e fiducia nei confronti del futuro, in modo che proseguissero la vita di tutti i giorni pagando regolarmente il pizzo.
il lavoro fu portato a termine, anche se in maniera non del tutto soddisfacente, e si arrivò quindi alla data delle elezioni per il nuovo sindaco. idealisti e furbetti proposero il loro candidato e questa volta scesero in campo pure le famiglie: data la situazione delicata scelsero la linea dura, quella della vecchia scuola. se avessero votato il loro uomo di fiducia non ci sarebbero state ripercussioni, altrimenti non potevano garantire la protezione da sfortunati incidenti a cose e/o persone.
l'alternativa che si profilava era semplice: da una parte un tentativo di indipendenza e autonomia, pur partendo da una posizione debole e isolata, perchè gli altri paesini invece erano totalmente asserviti, oppure  scegliere il male minore, accettare la protezione delle famiglie e pagare il dovuto tributo.
voi cos'avreste scelto?

sabato 29 dicembre 2012

pensierino del giorno-29/12/2012


In fondo cos’è l’amore se non il massimo e supremo atto d’egoismo?
Desiderare qualcuno per sé così ardentemente da non potersene separare, vedere nella sua presenza e in un certo senso nella sua proprietà il soddisfacimento di se stessi, la realizzazione della propria esistenza.
O è forse vero il contrario, cioè che si tratta del mettersi totalmente a disposizione dell’altro, sacrificarsi per lui e vedere nella sua felicità la propria e pensarla come indivisibile?
In medio stat virtus et in questo caso etiam veritas.
È la quasi impossibile compenetrazione di questi due sentimenti, così difficile da provare perché si compie solo quando è corrisposta. C’è gente che passa l’intera vita inseguendola come una chimera e tutto quello che raccoglie son solo enormi delusioni, poi c’è chi dice di volerne stare alla larga e ci casca ingenuo come charlie brown quando lucy gli dice di calciare il pallone da football.
C’è chi potrà dire di averlo provato e chi ci scriverà sopra libri solo per sentito dire, forse perché se ne fosse stato davvero pervaso non sarebbe riuscito a metterlo in parole. A volte quando ci pervade un sentimento tanto grande e tracimante ci sembra la cosa più naturale del mondo raccontarlo, quasi fosse un film che consigliamo agli amici, anziché aver rispetto dell’immensa fortuna e tenerlo ben stretto per condividerlo con l’unica persona meritevole.

venerdì 28 dicembre 2012

pensierino del giorno-28/12/2012


Sembra che il periodo durante il quale gli altri animali sono in calore duri circa due mesi. La prima cosa che viene da pensare è: beati loro. Due mesi durante i quali non esistono mestruazioni, mal di testa, scusanonmelasento, tivedocomeunamico/a, è un periodo difficile, mi scuoce l’insalata, ah quindi non ti chiami enrico?, ho lasciato un libro aperto devo scappare, magari domani, faccio tardi, niente di tutto questo. Due mesi nei quali ci si acchiappa per strada con lo sguardo e in men che non si dica si rotola per terra in un amplesso selvaggio, volevo dire animalesco ma selvaggio in questo caso rende meglio. Onde evitare raffreddori, polmoniti, bronchiti, febbri, sarebbe opportuno che la stagione in questione durasse da giugno ad agosto e che sopra i cestini della spazzatura fossero posti distributori gratuiti di preservativi per i cultori della salute, per gli amanti del rischio invece le malattie sessualmente trasmissibili sono in fiale iniettabili per endovena in un distributore adiacente con tanto di siringa, in modo da poter consumare senza doversi preoccupare di eventuali conseguenze negative.
Il resto dell’anno è più o meno il paradiso, dove ci si conosce e ci si frequenta solo se lo si vuole, si conosce la personalità prima degli organi riproduttivi, quindi si coltivano rapporti amichevoli perché nessuno ha doppi fini in mente, ma soprattutto si ha tantissimo tempo da dedicare a se stessi, ai propri hobby, a tutte quelle cose cui siamo costretti a rinunciare a causa del nostro periodo di calore perenne.
(totti va in trentino e lo portano su un ghiacciaio dove legge un cartello “qui comincia la neve perenne” e lui commenta “aho, grazie tante, pure a roma inizia per enne)
Vivremmo senza sesso ma senza dovercene preoccupare, quanto di più vicino al nirvana e alla pace dei sensi si possa immaginare.
Poi, nel momento in cui ce lo immaginiamo, ci rendiamo conto che è una cagata pazzesca e chi ha scritto questo pensierino dovrebbe essere rinchiuso in un centro di igiene mentale per essere sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio.
Non si può vivere senza il desiderio di saltarci addosso e sapere di poterlo fare.

giovedì 27 dicembre 2012

pensierino del giorno-27/12/2012


-        -  Non partire. A mamma. Non partire a mamma.-
-        -  Minchia mamma che pressa sei. Ho le valigie fatte, ti sembra logico che rinunci all’ultimo? -
-        -  Perché?-
-       -  Mi annoio a sentire la mia voce mentre lo racconto per l’ennesima volta-
-       -   E io voglio sentirlo per l’ennesima volta. E non sbuffare-
-        -  Sono stufo di questo paese di gente codarda, ignorante senza alcun desiderio di cultura, che si interessa a qualcosa solo se sono affaracci altrui, possibilmente pettegolezzi, incapace di guardare oltre il proprio naso, basta, via, via, lontano da qui. Ma non ti sembra di rivivere ogni giorno scene già vissute migliaia di volte?-
-        - Quindi la tua soluzione è scappare? È così che affronti i problemi? Vai dove non ti possano raggiungere? Ho fatto un bel lavoro come madre, non c’è che dire.-
-       -  Lo sai perfettamente da quanto tutto questo mi stia stretto. Non c’è lavoro, non ci sono opportunità, al massimo un posto da raccomandato in comune, è per questo che avete speso tanto nella mia istruzione? Affinchè marcissi in un qualche ufficio da sei metri quadrati sommerso di scartoffie e ripetere le stesse meccaniche azioni all’infinito, anzi no fino a quel meraviglioso traguardo chiamato pensione, il nirvana di ogni abitante del paese.-
-        - Lasci la tua ragazza dopo tre anni che state insieme per un capriccio, una crisi post-adolescenziale?-
-        - Cristo santo mamma le ho offerto di partire con me, vuol stare qua beh CAZZI SUOI leggi bene il labiale CAZZI SUOI io qua non mi farò venire la muffa.-
-        - Ci sono i tuoi amici di una vita. La tua intera vita.-
-        - Si fottano pure loro. Son contenti di questo? Bene, non vedo allora come possiamo essere amici. Saluti e baci.-
-        - Aspetterai che uno tra tuo padre e me ti chiami per comunicare con voce triste e grave la morte dell’altro e di quanto avrebbe voluto come ultima cosa vederti un’ultima volta, abbracciarti, dirti quanto tu sia stato tutta la nostra vita? Aspetterai questa telefonata e magari risponderai pure seccato perché chissà da quale occupazione fondamentale per le sorti dell’umanità ti starà distraendo. Non prenderti manco il disturbo di venire al funerale, sia mai che il mondo collassi per questo tuo impedimento.-
-        - Non ce l’ho con voi, ma siete come tutti loro. Nulla vi trattiene dal raggiungermi, altrimenti aspetterò quella telefonata.-

mercoledì 26 dicembre 2012

pensierino del giorno-26/12/2012


Tradizionalmente la scena politica si divide tra progressisti e conservatori, ma è difficile calare nel nostro contesto una terminologia nata quando chissà dove vivevano i nostri avi.
Ho sempre inteso i progressisti come coloro che cercano di cambiare lo status quo in una direzione più equa, che livelli la società il più possibile per evitare le disuguaglianze. È probabilmente il significato più tradizionale, date le profonde disuguaglianze esistenti all’epoca della nascita della politica come strumento di partecipazione dei cittadini alla gestione dello stato e, più avanti, della cosa pubblica.
I conservatori erano invece chi traeva beneficio da quella situazione e si opponevano alle richieste dei primi, proponendo soluzioni che lasciassero invariati i loro privilegi.
Questa distinzione non è più proponibile perché siamo di fronte a una scissione del piano di battaglia: si gioca sul fronte sociale e su quello economico, con centomila intrecci e connessioni. Mi sembra che si possa ancora definire progressista chi vuol fare passi avanti sul primo piano, mentre chi chiede di dare maggior spazio al secondo e dunque da quel punto di vista si pone in un’ottica progressista è chi una volta avremmo definito conservatore, poiché seguire questa strada vuole implicitamente dire accantonare l’altra, lasciare giusto le briciole, ammesso e non concesso che ne restino.
Per questo attualmente sono disilluso e dubito fortemente di chi promette di saper realizzare il giusto compromesso: o da una parte o dall’altra, la barra del timone non può restare per sempre in mezzo perché prima o poi dovrà decidere in che modo affrontare il vento per navigare. Non è questione di lotta di classe o di ideologie, è pura constatazione di quanto accade sotto i nostri occhi. Entrambe le direzioni sono legittime, entrambe lascerebbero indietro degli scontenti e mi auguro che in cuor suo ciascuno pensi di agire per il bene comune e non in ragione di una polarizzazione ancora più netta della società, che questa volta porterebbe davvero a un nuovo scontro.

martedì 25 dicembre 2012

pensierino del giorno-25/12/2012

abbeveratevi, o infedeli, alla fonte delle sacre scritture, del testo fondante della nostra civiltà.
dedicato a tutte le mamme e alle fidanzate d'italia.
dal vangelo secondo max, album primo, traccia prima:
tu se lo sai mi devi dire
se tu veramente
mi preferiresti
se io fossi uno di quegli stronzi
vestiti a festa
che si vedono dovunque vai
nei bar oppure in discoteca
appoggiati a qualche colonna
che bevono un gin tonic
come fosse una bella storia dai
ma vuoi capirlo o no
non me la menare

lunedì 24 dicembre 2012

pensierino del giorno-24/12/2012

la parte più bella del signore degli anelli è senza ombra di dubbio la seconda, quella chiamata le due torri.
la compagnia dell'anello parte lentissima, poi parliamoci chiaro deve ancora succedere tutto, mentre l'ultima è dominata dalle cupe e lugubri atmosfere di mordor, alla lunga opprimenti.
a parte questo commento del quale si poteva effettivamente fare a meno, mi ha fatto piacere notare come mi ricordi ancora parecchio del libro nonostante siano passati più di dieci anni da quando l'ho letto. in mezzo c'è effettivamente stato il film, o meglio la trilogia, però ieri sera mentre lo guardavo pensavo a quanto avevo letto e non ricordavo le scene, bensì i passaggi scritti.
ai tempi mi sarebbe piaciuto combattere per rohan, poi anche se la testa non è mai cresciuta granchè il corpo ha iniziato a cambiare e mi hanno costretto a cambiare scuola, far cose sempre più difficili e specifiche affinchè capissi che in un modo o nell'altro tutti quanti sguaineremo le spade e ci troveremo di fronte degli orchi, solo che ora li chiamiamo diversamente: niente uruk-hai, niente gandalf che ci viene a salvare, ci troviamo nel fosso di helm asserragliati da precariato e disoccupazione, ostaggi di lontani e irreperibili sauron dei quali conosciamo solo alcuni saruman e ci ripromettiamo così tante volte di sconfiggerli che ormai non se ne preoccupano nemmeno più.

domenica 23 dicembre 2012

pensierino del giorno-23/12/2012

il millennium bug era un'altra bella cagata di notevole livello, ma non è di questo che parleremo.
ho sentito l'altro giorno alla radio una frase con la quale sono d'accordissimo: il conduttore diceva che abbiamo la testa talmente immersa nel principio degli anni duemila che non abbiamo mai interiorizzato il decennio nel frattempo trascorso, così siamo abituati a pensare che qualcosa accaduto per esempio nel millenovecentonovantadue risalga a una decina d'anni fa. invece a ben guardare il calendario sono passati vent'anni, cinque lustre, due decadi.

venerdì 21 dicembre 2012

pensierino del giorno-22/12/2012

alla fine della fiera 'sti maya hanno stimolato il mio cervello, quel poco che ne è rimasto almeno, e la mia fantasia. così ho avuto un'idea definitiva circa l'organizzazione del mio funerale che, ci tengo a farlo presente, non è assolutamente un argomento macabro. a parte che di sicuro tutti quanti non vedono l'ora che arrivi, ma va beh.
partiamo da questo assunto: odio il funerale all'italiana dove tutti piangono come delle fontane, vestiti di nero, in chiesa, atmosfera lugubre, sembra che non ci debba essere un domani (frase quanto mai azzeccata da dire il ventuno dicembre), dolore che la fa da padrone, nossignore. 
il mio funerale sarà una festa e durerà all'incirca un intero fine-settimana. è fondamentale che sia in grado di predire a grandi linee il momento della dipartita, logicamente non è pensabile farlo in caso di morte improvvisa. in questa circostanza gradirei comunque essere bruciato e che le mie ceneri vengano disperse sul prato del filadelfia.
nel momento in cui mi renderò conto di essere arrivato al capolinea radunerò tutte le persone a me care, coloro che desidero veramente salutare, affitterò una villa in aperta campagna e si farà una festa micidiale, roba da ricordare negli annali con la polizia che manda elicotteri e squadre anti-sommossa. avrò tempo per parlare con ognuno degli invitati e salutarlo come se dovessi partire per un lungo viaggio, con la consapevolezza che alla partenza non seguirà un ritorno. infatti seguirò gli elefanti, partendo senza una meta finale e trascinandomi da un luogo a un altro finchè il mio corpo avrà energie per farlo. viaggio in solitaria, senza più aver contatti col mondo fino a quel momento conosciuto.
musica calante.
titoli di coda.
si accendono le luci.

pensierino del giorno-21/12/2012

comunque questo ventuno dicembre è ricco di spunti.
per statuto del pensierino non posso parlarne apertamente, dire cosa penso dei maya e dei loro simili, quindi approfitterò per uno dei miei fantasmagorici (o gorichi?) elenchi.
tre cose da fare prima della fine del mondo, esclusa la sbronza della sera prima dalla quale è importante riprendersi perchè a un evento del genere mica voglio essere fuori come un balcone, sarebbe una cagata pazzesca, tipo trombarsi belen sotto funghetti che poi oddio, se per trombarmi belen devo calarmi funghetti tiro giù un intero bosco, beninteso.
dicevo.
farsi una sega. fatto, ma per amor vostro non scenderò nei dettagli.
ridere a crepapelle. fatto, mi son piegato a leggere certe cose su feisbuc ed è stato il mio risveglio, quindi tra questo è il sole a palla direi che è un buon giorno per morire.
mangiare bene. ecco, questo manca. pensando di essere il vissani di blogspot, ho avuto la brillante pensata di  far fuori i residuati bellici del frigorifero con un unico immenso e disgustoso piatto che comprendeva pomodorini ciliegina fatti andare abbondantemente in padella e uova. che voi direte mah, mica male. stocazzo, non sa di niente, ho solo tipo un'incudine nello stomaco. ah, e senza pane.
se un domani esisterà magari mi lascerò andare ad acute riflessioni sul senso della vita che di sicuro tutti voi non vedevate l'ora di leggere.
vado a morire indossando rayban, dio fa' che stile.

giovedì 20 dicembre 2012

pensierino del giorno-20/12/2012

è bello essere pensierosi (o meglio, pensierinosi, se mi concedete questa terrificante battuta).
i momenti di eccitazione ci privano dello spazio e del tempo necessario a riflettere, impegnati come siamo a vivere ogni secondo, anche se questo stato permette una maggiore brillantezza nella prosa.
è la solitudine, invece, unita a una vaga forma di apatia, a indurci a indagare su quanto ci circonda e su noi stessi in primis. forse lo facciamo apposta, per rifugiarci in profondi pensieri in modo da evitare quelli sgradevoli.
in ogni caso è evidente che abbiamo qualcosa in più da dare in corrispondenza degli sbalzi sulla linea della vita: che siano picchi o imi fa poca differenza, dal momento che cambia solo la forma di quello che trasmettiamo; vivere una vita piatta difficilmente porta a una maggiore consapevolezza di essa e dei nostri antri.

mercoledì 19 dicembre 2012

pensierino del giorno-19/12/2012

la pioggia.
doveva cercare la pioggia.
farne il suo obiettivo, tornare a sentirsela scorrere addosso come una doccia gelida e sporca che gli inzacchera i capelli, i vestiti, lo bagna nell'anima.
colpevole
l'esistenza è fatta
colpevole
di tre fasi: vita, amore e morte
colpevole
cristo per quanto ancora gli sarebbe echeggiata nelle orecchie questa parola, colpevole
colpevole
gli restava la morte
colpevole
aveva sacrificato la vita per l'amore e ora gli restava la morte, l'unica cosa alla quale dedicare il tempo restante. non si sarebbe più lamentato di non avere tempo da dedicare a sè, alle sue letture, all'informazione, alla forma fisica.
colpevole
lo presero delicatamente sotto il braccio, è forse un'ironia voluta questa gentilezza di chi vuole privarti per sempre del cielo?
la voce del giudice era sicura, ferma, non tradiva alcun tipo di emozione nè di incertezza.
si erano tutti alzati in piedi.
dicono si chiami lettura del dispositivo.
colpevole
in nome del popolo italiano.
in nome del popolo italiano non potevano giudicarlo colpevole. era colpevole di amare, forse sì, ma nessun giudice avrà mai giurisdizione su questo. non potevano indagare i suoi sentimenti nè le sue intenzioni, con quali strumenti la legge avrebbe potuto conoscere i pensieri che gli stavano scombussolando la mente?
colpevole
l'aveva vista in pericolo, lei che non aveva mai ricambiato il suo amore. può un uomo rifiutarsi di correre in soccorso, di farle capire quanto gli stia scoppiando il cuore mettendo a rischio la propria incolumità fisica?
pensava di sì e si lanciò in avanti.
quando l'altro fu a terra, inoffensivo, la pioggia iniziò a scendere copiosa. gli sembrava di stare in un film. anche fuori dall'aula di tribunale scrosciava forte, tamburellando contro le finestre.
le si avvicinò lentamente, misurando ogni movimento, e senza rendersene conto la stava stringendo forte tra le braccia e non capiva se sulle sue guance sentiva la pioggia o le sue lacrime.
quando le sirene della polizia smisero di suonare e gli agenti scesero non fece una piega, continuò a tenerla stretta, col corpo senza vita alcuni metri dietro. non aveva notato lo spunzone sul quale l'altro era atterrato e che gli si era conficcato nel collo.
quella volta furono bruschi e non capì, era il buono lui, si stavano sbagliando, lo urlò pure lei.
colpevole
quando il giudice pronunciò quelle nove lettere non gli interessò il carcere, l'ergastolo, il cibo pessimo, gli amici, il gruppo di musica folk, la palestra, guardò solo i suoi occhi un'altra volta pieni di lacrime.
colpevole
forse non tutto era finito, mancava una cosa per poter affrontare la morte e chiudere la vita e l'amore.
mentre chiudevano le manette sui polsi prese la decisione definitiva: scostò bruscamente le mani cogliendo di sorpresa il poliziotto e prima che potesse reagire lo mandò per terra con una spallata e facendosi largo tra la gente corse da lei col furore negli occhi e la baciò più forte che potè, così forte che non sentì la pallottola conficcarsi nella schiena finchè lei non riuscì più a reggerlo tra le braccia.
colpevole
adesso poteva pagare anche per l'unico vero reato, quello di amare.
questa giuria dichiara l'imputato colpevole del reato di omicidio e lo condanna alla pena dell'ergastolo.
colpevole.
(1999-2012
in loving memory of)

martedì 18 dicembre 2012

pensierino del giorno-18/12/2012

volevo parlare di politica evitando accuratamente l'attualità, che tuttavia mi fornisce uno spunto interessante e mi dà la possibilità di tirare fuori un mio vecchio pallino.
con l'approssimarsi delle elezioni succederà che tutti coloro nati nei mesi di marzo e aprile del millenovecentonovantacinque saranno esclusi dal voto, cosa che non sarebbe successa se la legislatura fosse arrivata alla sua scadenza naturale.
orbene, possono votare, secondo la legge, solo coloro che hanno diciotto anni compiuti, non è sufficiente essere nel diciottesimo anno di età.
da diverso tempo invece ritengo che non vi sia alcuna differenza a livello di maturità tra chi è nato a gennaio e chi a dicembre dello stesso anno, figurarsi tra chi magari festeggia il compleanno una settimana prima e una settimana dopo le elezioni. posto che questo ragionamento portato all'estremo non permetterebbe di individuare mai un limite e ne sono ben conscio, credo che sarebbe opportuno estendere il diritto di voto a chi è nato in un determinato anno. il limite viene poi individuato nella fine dell'anno solare, come accade per iscriversi a scuola, in questo caso senza alcuna deroga.
ha poco senso che sia la data delle elezioni a fungere da spartiacque.

lunedì 17 dicembre 2012

domenica 16 dicembre 2012

pensierino del giorno-16/12/2012

le sedie hanno modificato la loro funzione, in particolar modo quelle della scrivania. per svoltare e fare un sacco di soldi basterebbe prenderne arto e iniziare a fabbricare assecondando i bisogni realidella gente. per cui schienali col bordo irregolare dove si possano appendere vestiti e ganci ai lati tipo fondine per collocarci calzini e mutande, mentre ganci pi grossi  per calzoni, magliette  e maglioni tipo zaino. rivoluzionario.

sabato 15 dicembre 2012

pensierino del giorno-15/12/2012

 gli esseri umani sono come le prese della corrente. appena c'è bisogno di attaccarsi all'elettricità perchè le batterie stanno finendo ci si fionda sulla prima libera e anche se lo spinotto non combacia lo si forza, pensando di aver ottenuto un risultato invidiabile. peccato che dopo un po' la presa si rompa e bisogna ricominciare tutto da capo.
cioè correre fino alla presa più vicina, senza la pazienza di cercare una compatibile.

venerdì 14 dicembre 2012

pensierino del giorno-14/12/2012

quand'è che qualcosa diventa tradizione?
nel diritto internazionale, che si basa sulla consuetudine, questa esiste quando soddisfa il requisito della diuturnitas, cioè quando è regolarmente applicata da tutti, ed è percepita come cogente.
è una definizione che non ci aiuta granchè, ma siccome mi era venuta in mente sapevo che avrei dovuto scriverla per togliermela dalla testa.
dunque mancano riferimenti temporali precisi e mancano per forza: l'unico punto fermo è che è necessaria almeno una ripetizione. dopodichè si può iniziare a pensare all'eventuale inizio della tradizione, ma se la si vuole consolidare bisogna rispettarla.
quindi anno prossimo si farà per la terza volta il capodanno universitario a salamanca.

giovedì 13 dicembre 2012

pensierino del giorno-13/12/2012

inevitabile vista la data odierna.
pasolini diceva che stava dalla parte dei blu perchè son figli di proletari, ma loro da che parte stanno?

mercoledì 12 dicembre 2012

pensierino del giorno-12/12/2012

bisogna uscire per la strada e incontrare il mondo.
basta fare pochi passi ed ecco che l'idea per il pensierino si palesa di fronte ai propri occhi. per forza che non poteva venire stando seduti in salotto.
orbene, vedendo una volontaria dell'unicef e riconoscendo in ella un'insegnante di flamengo che avevo visto una volta, mi son reso conto di come ci siano persone che dalla vita meriterebbero molto ma molto di più. questa persona lavora eppure trova il tempo per stare al freddo in mezzo alle vie dello shopping per fermare i passanti, chiedere una firma e il più delle volte ricevere sguardi scocciati, risposte brusche, insomma un bel fico secco.
gratis.
per passione suppongo, perchè crede fermamente in quello che fa. queste persone sono migliori di me e lo sono di gran lunga.

martedì 11 dicembre 2012

pensierino del giorno-11/12/2012

quasi tutti conoscono il mio nome di battesimo.
quella che ignorano, però, è la sua genesi. accadde che i miei, avendo calcolato che sarei nato sotto il segno del leone, volessero chiamarmi leonetto. mia nonna, e per questo non la ringrazierò mai abbastanza, non riusciva proprio a memorizzarlo perciò ogni volta che s'incontravano tirava fuori tutto lo zoo. dopo lupetto, orsetto e compagnia cantante per fortuna optarono in favore di un nome più convenzionale.
alla stessa nonna è legato un ricordo dell'infanzia: andavo, e vado tuttora, pazzo per il risotto. lei cucinava molto bene e ogni volta divoravo tutto quello che preparava. una sera, vai a sapere perchè, rimanemmo a casa da soli e chiesi il risotto, che però in famiglia chiamavamo riso con la colla. non mi avevano mai detto che il vero nome fosse un altro così la povera nonna, senza capire, mise su un riso in bianco normale.
grande fu il mio disappunto e lei poverina ci rimase male e tentò in tutti i modi di rimediare, continuando a non intendere la mia richiesta. aggiungeva mestolate di acqua di cottura e ne venne fuori qualcosa di atroce, poi la mattina seguente mia madre risolse l'equivoco.
sapevatelo.

lunedì 10 dicembre 2012

pensierino del giorno-10/12/2012

quando sarò imperatore del mondo sarà mia premura ringraziare tutte le persone che mi hanno ceduto i loro dispositivi elettronici affinchè io potessi scrivere le solite quattro cagate quotidiane.
cellulari, computer, tablet, di tutto e di più.
posizioni estreme, case altrui, automobili, penso di aver collezionato più posti fantasiosi per il pensierino che per il sesso.
son davvero arrivato al livello tragico nel quale è il mio sesso quotidiano? sono ninfomane di pensierini?
almeno si apprezzi il tentativo di periodicitá!

domenica 9 dicembre 2012

pensierino del giorno-09/12/2012

tempo fa avevo raccontato di quando, verso i diciotto anni, scoprii il significato di ennesimo. sapevo già usarlo nel giusto contesto, tuttavia mi sfuggiva l'etimologia.
ebbene, all'alba dei ventitreerotti anni posso annunciare con orgoglio la mia nuova riflessione sul cesso.
w.c. in inglese sta per water closet, cioè scrigno d'acqua, cofanetto per meglio dire, termine che si usa anche in italiano, o almeno l'ho sempre sentito dire da mio padre quando con passo svelto e deciso e giornale sotto il braccio si avviava a dar fuoco alla santabarbara.
la singolarità sta nel fatto che pronunciamo water all'italiana, pur sapendo benissimo come si dovrebbe pronunciare e il suo reale significato, ossia acqua.
ho realizzato stamattina che water cesso e water acqua sono la stessa parola.
mi sento come newton quando gli è caduta la mela in testa.

sabato 8 dicembre 2012

pensierino del giorno-08/12/2012

la gente va in giro per il mondo a cercare luoghi sensazionali o semisconosciuti. nel mio piccolo tuttavia posso affermare che nulla sia equiparabile al tramonto sulle mura di avignone.

venerdì 7 dicembre 2012

pensierino del giorno-07/12/2012

quel.
quattro lettere usate molto spesso nella nostra lingua, però hanno ricevuto un'investitura diversa, superiore.
non è un aggettivo/pronome dimostrativo qualsiasi, è la prima parola dei promessi sposi.
quel ramo del lago di como che volge a mezzogiorno.
anni fa a passaparola fecero proprio questa domanda, lettera q, la prima parola dei promessi sposi. ero bambino e mi sembrava assurda come richiesta, invece il concorrente, che avrà avuto sui trenta-quarant'anni ci pensò un istante e poi sicuro disse quel.
come se fosse normale, come se gli avessero chiesto la tabellina del nove.
temo che la mia generazione non riuscirebbe a dare una risposta altrettanto certa, rapida e corretta.
il sistema scolastico di un paese passa anche per il rispetto di certi baluardi, capisaldi che nessuno si dovrebbe mai sognare di mettere in discussione. è così che si formano i patrimoni culturali, i retaggi, le tradizioni, in poche parole un popolo. sempre manzoni, riferendosi all'italia, diceva che doveva essere una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor.

giovedì 6 dicembre 2012

pensierino del giorno-06/12/2012

camminiamo con le mani in tasca. a livello di linguaggio del corpo dovrebbe significare qualcosa che ignoro riconducibile allo stare chiusi in se stessi o comunque da quelle parti, da un punto di vista molto più pragmatico quando abbiamo freddo cerchiamo di chiuderci a riccio per quanto possibile, infatti incassiamo il collo tra le spalle e curviamo la schiena.
quindi si pone il problema: perchè d'estate giriamo con le mani in tasca? è caldo, non ce ne sarebbe bisogno.
la verità è che non sappiamo dove metterle, forse è sintomo di insicurezza, o forse a noi maschi in fin dei conti piace solleticare con la punta delle dita il sotto-palla.
quest'ultima spiegazione mi pare la più plausibile.

mercoledì 5 dicembre 2012

pensierino del giorno-05/12/2012

ho un problema.
questa frase di apertura è un ghiotto assist per chiunque, sarebbe fin troppo facile rispondere "solo uno?" et similia.
tuttavia questo discorso è molto serio e concerne le date.
ritengo di possedere una discreta memoria per le ricorrenze, che siano storiche o semplici compleanni, però vado in tilt quando si tratta di aggiornare l'orologio interiore all'anno nuovo.
esempio banale: nessuno si è accorto che ho datato il pensierino di qualche giorno fa primo dicembre duemilaundici (fastidiosi tutti questi numeri per iscritto neh?).
arrivati quasi al termine del duemiladodici posso affermare con buona sicurezza di non averlo mai recepito fino in fondo. ogni volta che devo mettere la data rischio sempre di scrivere duemilaundici. sarà ancora peggio col duemilatredici.
come mai ciò?
abissi imperscrutabili della psiche umana.
p.s.: pensavo che ne sarebbe venuto fuori un post simpatico, brillante e scorrevole, invece senza manco rileggerlo già so che fa cacare. complimerda a chi l'ha scritto, vai a lavorare.

martedì 4 dicembre 2012

pensierino del giorno-04/12/2012

già che sei in piedi.
espressione meravigliosa che denota l'italico ingegno al servizio dell'ozio. silenzioso come un felino, l'homo scazzato si rilassa sulla propria sedia, divano, poltrona, facendo appello a tutta la sua forza per non cedere al bisogno di un oggetto in quel momento fuori dalla portata delle proprie mani. scruta la savana alla ricerca dell'ignara preda, un soggetto debole che sarà sfruttato senza pietà alcuna.
improvvisamente, eccolo! si è alzato assecondando una sua necessità - quale errore! - e il felino è lesto ad approfittarne: "già che sei in piedi, non è che..."

lunedì 3 dicembre 2012

pensierino del giorno-03/12/2012

a trieste, in un bar, potreste assistere alla seguente conversazione.
-volessi un caffè.-
-volentieri.-
con la quale l'avventore domanda un caffè e il cameriere gli risponde che non è possibile.

domenica 2 dicembre 2012

pensierino del giorno-02/12/2012

non ho tempo non esiste.
disponiamo di giornate di ventiquattro ore e sono parecchie.
spesso mi sono lamentato della mancanza di tempo, auspicando l'introduzione delle trenta ore quotidiane, ma questo capita quando non si riesce a fare tutto quello che si vuole a causa dell'eccessiva mole di impegni.
è solo un problema di priorità: nel momento in cui decidiamo che non c'è il tempo per fare qualcosa significa che quel tempo lì lo stiamo dedicando a qualcos'altro, quindi in linea teorica esserci c'è, solo che noi lo sfruttiamo in maniera diversa.
aggiungo che non c'è nulla di male a dare la precedenza ad alcune attività rispetto ad altre, dobbiamo solo essere consapevoli che è frutto di una nostra libera scelta.

venerdì 30 novembre 2012

pensierino del giorno-01/12/2011

è palese che la mia visione del mondo da bambino era parecchio distorta.
un esempio lampante era la concezione della pubblicità: pensavo che scegliessero gente assolutamente a caso e soprattutto ero convinto che ricevessero in compenso l'oggetto reclamizzato, visto che di solito chi vi recita potrebbe averne bisogno. questa teoria era nata guardando la pubblicità della lancia k, all'epoca auto di media gamma, ammiraglia della marca. mi ero fatto pirsuaso, per dirla alla camilleri, che ne avessero regalata una all'attore.
si pose qualche problema circa le reclame di detersivo, problema aggirato ipotizzando a una fornitura annuale o comunque di una certa entità e durata nel tempo.

pensierino del giorno-30/11/2012

perchè si iniziano le domande col ma?
ci permette forse di rompere una qualche barriera dettata dalla timidezza o è il riassunto di una complessa locuzione con la quale si vorrebbe introdurre il discorso, a volte segnando una discontinuità con quanto detto fino a quel punto?
ma tu in quale liceo sei andato?
tu in quale liceo sei andato?
è meglio la seconda, eppure molte volte nel parlato si lascia preferire la prima. talvolta forse ha la funzione di chieder la parola, per inserirsi nella conversazione o spezzare il ritmo dell'interocutore.
adesso eliminarlo sarà difficilissimo.
ma ce la faremo?

giovedì 29 novembre 2012

pensierino del giorno-29/11/2012

bisogna provare le cose prima di fare i soloni e parlarne come se non vivessimo d'altro da tempo.
prima di spiegare al mondo come si fa la polenta concia, provate ad andare in val d'aosta.
prima di cassare i libri di un autore, provate a leggerli.
prima di etichettare un politico, leggetene il programma.
e via discorrendo.
tutto questo per dire che finalmente ho iniziato a usare il kindle e quindi a leggere libri non più su supporto cartaceo. veniamo subito ai vantaggi: molta meno carta consumata, costi più contenuti e possibilità di tenere in un micro affarino centinaia di volumi; non bisogna neanche ricordarsi il segnalibro ogni volta perchè quando si seleziona l'opera interessata ricomincia automaticamente da dove era stata lasciata.
svantaggi veri e propri non ce ne sono: la batteria dura tantissimo, è pratico, resiste pure bene agli urti, non affatica gli occhi, però. però. è che alla fine ti manca la carta. ti manca l'oggetto materiale, la forma di quel singolo libro che a furia di averlo tra le mani ti ricorda qualcosa nel momento in cui lo prendi, il cui dorso ti fa già piombare nel racconto come una passaporta. è per me inevitabile collegare a ogni storia il colore della copertina, il formato dell'edizione, perfino il font usato.
a questo momento servirebbe una frase di chiusura, ma non ce l'ho.
ognuno dovrebbe scrivere la sua.

mercoledì 28 novembre 2012

martedì 27 novembre 2012

pensierino del giorno-27/11/2012

la vita è piena di eterni dilemmi, misteri insolubili. chi ha ucciso sindona? e jfk?
cosa si cela dietro quel sorriso da faccia di cazzo della monna lisa (che se va bene era una bocchinara di prima categoria)?
anche in ambito musicale non mancano alcuni punti oscuri: paul mc cartney è davvero morto? chi è sally di don't look back in anger?
son partito da episodi di nicchia per giungere, attraverso una climax ascendente, al dubbio che ha tormentato e sconvolto la mia infanzia, agitando notti insonni e straziandomi l'anima durante calde giornate estive.
ebbene, il quesito che vi vado a porre è: chi è la protagonista femminile di s'inkazza (questa casa non è un albergo)? potrebbe sembrare la madre, ma in quella figura ho sempre visto meglio una sorella maggiore altamente tritacazzi.
avete modo di venire in mio soccorso?

lunedì 26 novembre 2012

pensierino del giorno-26/11/2012

possiamo raccontarci tutte le scemenze che vogliamo e far pure finta di crederci, però.
però.
il derby inizia il lunedì prima e si placa il sabato dopo, quando un'altra partita è alle porte.
fosse questione di calcio durerebbe novanta minuti più eventuale recupero, invece ti azzanna alla gola mentre assapori la notte della domenica e respiri già l'aria di una nuova settimana.
così ti ritrovi nel letto il lunedì mattina e pensi cazzoilderby, come se dovessero giocarlo nel momento in cui metterai piede fuori dalla stanza.
uscendo di casa pensi no dai sono un cretino, non si può generalizzare la patologia di un deficiente.
è in quel momento che trilla il telefono con le prime offese della parte avversa.
allora vedi che non è solo colpa mia.
il fatto è che è già iniziato e non ti puoi sottrarre.
maledetto il giorno in cui ti ho incontrato.

domenica 25 novembre 2012

pensierino del giorno-25/11/2012

ma ai fumatori non fa schifo annusare la maglietta della sera prima e svenire dal puzzo?
ormai gli unici fumatori che rispetto sono i piromani, almeno lo fanno per qualcosa.

sabato 24 novembre 2012

pensierino del giorno-24/11/2012

ho scoperto che i nati sotto il segno zodiacale del leone sono stronzi, soprattutto con le donne, ma che quando prendono una tranvata ci restano sotto.
sapevatelo.
sarà vero?

venerdì 23 novembre 2012

pensierino del giorno-23/11/2012

c'è chi parla di felicità negli amici, nella moglie, nel figlio, nel tramonto, nel vino buono, ma volete davvero mettere con un rotolo di carta igienica bello paffuto e un quotidiano?

giovedì 22 novembre 2012

pensierino del giorno-22/11/2012

cantami, o diva, del pelide achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli achei, molte anzi tempo all'orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de'prodi atride e il divo achille.
e qual de' numi inimicolli? il figlio
di latona e di giove. irato al sire
destò quel dio nel campo un feral morbo,
e la gente perìa: colpa d'atride
che fece a crise sacerdote oltraggio.
degli achivi era crise alle veloci
prore venuto a riscattar la figlia
con molto prezzo. in man le bende avea,
e l'aureo scettro dell'arciero apollo:
e gli achei tutti supplicando, e in prima
ai due supremi condottieri atridi:
o atridi, ei disse, o coturnati achei,
gl'immortali del cielo abitatori
concedanvi espugnar la priameia
cittade, e salvi al patrio suol tornarvi.
deh mi sciogliete la diletta figlia,
ricevetene il prezzo, e il saettante
figlio di giove rispettate.

e la gente legge fabio volo. ma 'ndeve a cate 'n cassul 'd merda

mercoledì 21 novembre 2012

pensierino del giorno-21/11/2012

nelle riforme del lavoro e del suo mercato bisogna che le parti si facciano reciproche concessioni, che entrambe vengano meno a delle loro richieste.
i lavoratori lo fanno, anche perchè son loro la parte debole e pur di salvaguardare il posto di lavoro farebbero qualunque cosa.
è dell'altro lato che non mi fido tanto, per cui quando sento parlare di venirsi incontro, di sacrifici di ambo le parti, i sensi di ragno si drizzano e prevedo sempre il peggio.
della serie tagliatevi lo stipendio del trenta per cento e magari vi diamo venti euro in più ogni tre mesi quando sarete disoccupati.

martedì 20 novembre 2012

pensierino del giorno-20/11/2012

quando ti va di fare una vaccata in cucina, falla.
e non permettere che nessuno, menchemeno il mal di pancia, ti privi della gioia di aver seguito il tuo istinto e la tua libertà.

lunedì 19 novembre 2012

pensierino del giorno-19/11/2012

pensando alle chiese la mente non poteva che soffermarsi sulla più grande nonchè più celebre, cioè san pietro a roma, e mi son reso tragicamente conto che l'ho sempre considerata come una montagna, qualcosa che c'è sempre stato, prima di me e anche dopo, un tutt'uno col pianeta terra sul quale appoggia le sue colonne.
invece, dopo una ricerca di qualche nanosecondo su google, ho scoperto che i lavori sono durati dal millecinquecentosei al milleseicentoventisei (sì in questi giorni mi diverto una cifra a scrivere per intero i numeri). quindi a conti fatti non è neppure così antica, a naso direi che la cattedrale di chartres la batte e non di poco.
tra l'altro, curiosità: la basilica più importante per il cattolicesimo è in realtà san giovanni in laterano.
poi non dite che il pensierino non porta cultura, neh.

domenica 18 novembre 2012

pensierino del giorno-18/11/2012

451 sono i gradi fahrenheit ai quali brucia la carta, nonchè il celebre romanzo di  ray bradbury, purtroppo, anche se giustamente, oscurato da millenovecentoottanquattro. si scriverà con due o o con una o sola?
millenovecentottantaquattro
millenovecentoottantaquattro
secondo me la prima, quindi sopra è sbagliato. correggetelo per favore.

sabato 17 novembre 2012

pensierino del giorno-17/11/2012

volevo festeggiare il cinquecentesimo pensierino, ma sticazzi manca ancora un sacco. allora in occasione del quattrocentocinquantesimo intervento su questo blog ho deciso di raccogliere alcuni dei giudizi espressi sulla rete circa il pensierino.
"non lo leggerei manco se lo scrivesse un negro" B. Obama
"mai visto" The Observer
"tua madre quella ******* " G. Rocca e molti altri
"fossi in lui sposterei i server nei paradisi fiscali" W. M. Romney
"genio totale" Enrico Papi
"lo querelo" ragazza della vespa
"tentativo iconoclasta di spezzare questa catena capitalista che ancora al giogo dell'ignoranza le masse proletarie puntando dritto al nodo gordiano dello squilibrio disonesto e flatulente tra bari e monopoli" N. Vendola
"ma poi, cazzo vuol dire proletario?" sempre N. Vendola
"l'importante è che abbia vinto obama" New York Times
"in uscita con Repubblica a soli 3 euro" La Repubblica
"sarà vero?" Il Tirreno
"porco comunista" Libero
"fascio di merda" L'Unità
"al rogo" Famiglia Cristiana
"no grazie non compriamo niente" Testimoni di Geova
"la peggior scopata della mia vita. peggio di quella del video" B. Rodriguez
"scrive da dio" F. Moccia
"gli ho proposto di farmi da paroliere. i battisti-mogol del ventunesimo secolo" M.Apicella
"non ne ha ancora cavato una lira, senso imprenditoriale assente" Zio Paperone
"un punto di riferimento" S. Riina
"vaffanculo" G. Grillo
"ha provato a rimorchiarmi con un blog. dico, ma si può essere più sfigati?" sessantaquattro femmine di età compresa tra i 12 e i 75 anni
"una porcata" On. R. Calderoli
"non c'era posto libero" P.A.R King
"ha meno visualizzazioni di un video con scorregge" ISTAT
"gli voglio bene come a un figlio" A.M. Franzoni
"lo leggo quando faccio la cacca" S. Tommasi
"dimenticavo che non so leggere!" ancora S. Tommasi
"scritto coi piedi" D. Fo
"chè coi piedi se pò anche scrive?" F. Totti
"inesauribile fonte d'ispirazione" G. D'Alessio
"patrimonio dell'umanità" E. Ramazzotti
"da rottamare" M. Renzi
"abbiamo chiesto un trattamento sanitario obbligatorio" Accademia della Crusca
"gradevole come un tumore" U. Veronesi
"talmente orribile che mi ha fatto passare la voglia di fumare" A. Camilleri
"I don't know how to insult him" G. Ramsay
"avevo le migliori intenzioni del mondo" sua madre
"il miglior statista del diciannovesimo secolo" C. Pravettoni
"sapete quella stronzata della rete libera...ecco, per lui vorremmo fare un'eccezione" Anonymous
"non lo chiudiamo solo perchè leggere uno così sfigato ci fa stare meglio" Polizia Postale
"wilma dammi la clava" F. Flinstones
"momento momento momento momento momento momento momento momento momento. Lois, questo non è il blog di oprah winfrey" P. Griffin
"innovativo" F. Volo
"regale" Juan Carlos di Borbone
"un crogiolo di menzogne e falsità" D. Capezzone
"queste accuse non reggeranno in tribunale" N. Ghedini
"ancora convinti che l'università pubblica funzioni?" M. S. Gelmini
"mi piacerebbe conoscerlo per poterlo picchiare" M. Tyson
"ho comprato i diritti per la storia della vespa" C. Lucarelli
"lo leggo sempre prima di andare a dormire" molti più di quanti si possa pensare

venerdì 16 novembre 2012

pensierino del giorno-16/11/2012

il pensierino riempitivo serve a colmare quei giorni di scarsa verve creativa.
mi rendo conto che ultimamente non ho tanto rispettato il mio intento di ritorno alla brevitas, prevale sempre la voglia di argomentare.
questo è il momento giusto per non dilungarsi e chiudere tutto con uno dei versi più belli di sempre: voi non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo.

giovedì 15 novembre 2012

pensierino del giorno-15/11/2012

ha vinto obama e penso che questo già si sapesse.
da una prima analisi del voto, se non ho come mio solito capito roma per toma, emerge in modo abbastanza chiaro come romney sia stato votato principalmente dai bianchi e non più giovanissimi. sarò semplicistico, ma penso che abbia prevalso la voglia di speranza.
spesso quando si ascoltano idee di un certo tipo le persone sono tutte d'accordo, salvo poi scoprire che una fetta di esse le ritiene irrealizzabili, utopistiche, sganciate dalla realtà o come vi pare. ed ecco che in quel momento scatta la scelta più conservatrice, quella che non vuole nemmeno provare a realizzarle.
invece stavolta hanno preferito andare avanti sulla strada intrapresa qualche anno fa, per quanto non si sia poi rivelata una panacea (ma a chiunque dotato di un minimo di buonsenso era evidente fin da subito).
ora vediamo che succederà altrove.

mercoledì 14 novembre 2012

pensierino del giorno-14/11/2012

sarà la mia memoria  a fare difetto, ma fino ad alcuni anni fa non ricordavo tutte queste catastrofi ambientali e queste piogge monsoniche in italia.
sorvoliamo su  roma in panne per mezzo centimetro di neve, mi riferisco a quando piove tanto e ci sono danni ingenti con tanto di morti e feriti. diciamo che fino a cinque-sei anni fa ricordo di due alluvioni gigantesche in piemonte, la prima quando ero piccolo e la seconda mentre ero in viaggio a roma nell'anno del giubileo, dopodichè non mi vengono in mente altri episodi tragici come invece se ne registrano negli ultimi tempi.
i casi sono due: o siamo un paese talmente allo sbando che non è in grado di reggere due gocce d'acqua, oppure si stanno scatenando le forze della natura. mancano una quarantina di giorni alla fine del mondo, che siano le avvisaglie? e allora perchè iniziare da carrara? vogliono distruggere le cave di marmo, simbolo dell'opulenza e dell'ingordigia di chi ha da sempre governato il mondo, creando fame e povertà per arricchirsi? no, non penso. avranno scelto a cazzo sul mappamondo.

martedì 13 novembre 2012

pensierino del giorno-13/11/2012

all'indomani del giorno più nefasto per la sinistra italiana, quello che ne segna la morte cerebrale, non si può ancora iniziare a ricostruire.
c'è solo una cosa che mi fa, forse, un minimo sperare: le sconfitte dei partiti vengono decretate dagli elettori e questa sarà dovuta più che altro a una scelta di quello che costituiva il popolo del pd, da chi ha sufficiente pudore da capire quando non ci si può più turare il naso. da quanti anni si fa spallucce? da sempre, elezioni su elezioni, promettendoci che la  prossima volta sarà l'ultima.
da questo forse si potrà ripartire, da chi si è allontanato. la controparte di fronte a situazioni ben più tragiche avrebbe riso, dato dei rosiconi ai comunisti e poi fatto un bel rutto accolto dall'applauso della folla meravigliata per il prodigio uscito da quella bocca.
trovo ben più grave il fatto che il dibattito tra i cinque candidati alla liderscip vada in onda su una tv visibile solo via satellite e quindi pagando, è quanto di più lontano dall'idea di sinistra io possa concepire, molto peggio di d'alema sullo yacht (che, per inciso, non ha niente di scandaloso). tutto sommato questa è una trovata pubblicitaria, può essere vincente o meno, ma il problema è che si chiede alla gente di fidarsi di persone che si presentano in questo modo; e allora capisco chi non trova neppure la forza di andare a leggere i programmi. siamo pur sempre un paese nel quale è stato accolto come un messia un sessantenne dai capelli bianchi che si è presentato in maniera sobria, non è che abbia avuto grandi trovate, e voi giocate a fare i cartoni animati? trovatene altri sei e sfidate la new team di holly e benji a questo punto, magari è la volta che vincete qualcosa, anche se ne dubito perchè il tiro della tigre di mark lenders è imparabile.
tornando a noi: l'elettore sfiduciato che apre la home del sito e si ritrova senza braccia perchè gli sono cascate può avere un ultimo barlume, un sussulto di dignità, come braveheart nella scena finale e dire: no, io sono meglio! io guarderò il dibattito e andrò oltre le apparenze.
nel momento in cui scoprirà che per vederlo in tv deve pagare giustamente manderà tutti a quel paese e voterà grillo.

lunedì 12 novembre 2012

pensierino del giorno-12/11/2012

la rubrica il buongiorno di gramellini è, come idea, un punto di riferimento.
chiaramente la visibilità è abbastanza diversa e anche l'abilità stilistica, però visto che bisogna pur prendere dei modelli questo è senza dubbio fonte d'ispirazione.
in principio mi piaceva perchè raccontava storie; rapide, stringate, però capaci di regalarti quei sessanta-settanta secondi fuori dal mondo, quasi un micro romanzo e in effetti era un buongiorno. chi comprava la stampa o la trovava in giro poteva fermarsi a leggerlo rapidamente e, in tutta onestà, quasi sempre gli strappava perlomeno un sorriso.
dopodichè ha cominciato a farsi serio, a commentare quasi esclusivamente l'attualità. il problema è che i commenti non mancano sul suo quotidiano e lo spazio è troppo ridotto per evitare di cascare nel buonismo o buon senso spicciolo, insomma va a finire che non dà più quel quid che lo rende differente da altri articoli. spesso mi trovo d'accordo con quanto scrive, tuttavia ti lascia una sensazione di incompiuto, di incompleto, oltre al fatto che alla lunga sembra di sentire un disco rotto.
sarà dovuto alla mancanza di storie o alla crescita?
nel dubbio, spero di non crescere.

domenica 11 novembre 2012

pensierino del giorno-11/11/2012

me lo ricordo bene, ero a casa e dovevo uscire per andare allo stadio.
fu la prima volta nella quale mi resi davvero conto del pericolo che avevo corso e altre volte avrei corso.
un pazzo furioso prende la pistola e spara totalmente a caso da una parte all'altra della più trafficata autostrada italiana uccidendo un ragazzo. la sua colpa era quella di essere sospettato di aver litigato con dei tifosi di un'altra squadra a un autogrill; era in macchina e stava per ripartire quando il proiettile l'ha colpito nel collo.
è quasi banale una riflessione sulla tragedia che si sarebbe verificata se, al posto di gabriele sandri, la pallottola avesse preso il guidatore o peggio ancora un camionista.
la risposta che il governo diede a questo assurdo gesto fu un giro di vite per stringere ancora di più i controlli agli stadi, un po' come dire: dato che l'evasione fiscale è alta, alziamo le tasse.
mi ricordo anche quando il padre, uscendo dal tribunale dopo il processo in primo grado disse: mi vergogno di essere italiano.
a cinque anni dalla tua morte non possiamo che ricordarti con una stretta al cuore, pensando che sei stato te, ma poteva essere uno chiunque di noi.

sabato 10 novembre 2012

pensierino del giorno-10/11/2012

chi per la fretta caca nell'ortica
spesso il culo gli formica
quindi state manzi.
(non è un haiku)

venerdì 9 novembre 2012

pensierino del giorno-09/11/2012

ho imparato che gli haiku sono componimenti giapponesi di tre versi, molto stringati. se volete sapere qualcosa di più, andate a farvi una ricerca e non sperate che io vi dica niente.
tuttavia, ho deciso di regalarvene qualcuno di mia creazione.

è mattina
suona la sveglia
fanculo

io tarzan
tu jane
è un verbo irregolare

gente di mare
profumo di sale
puzza di pesce

struggente vitalità
conturbante afflato
cazzo dico?

aria primaverile
cicaleccio nei campi
petroliere nei mari

domani
dopodomani
procrastinators are the leaders of tomorrow

ieri
l'altro ieri
mai

un divano
una telecamera
è brazzers!

l'odore della notte
si confonde con te
ma ugualmente mi perdo

cime bianche
orizzonte di neve
dio benedica la bonza

giovedì 8 novembre 2012

pensierino del giorno-08/11/2012

c'è questa nuova assurda moda di mettere gli occhiali sulla fronte.
cosa sei, scemo? o polifemo?
se non li vuoi sul naso ficcateli in testa, non son fatti per stare sulla fronte e infatti devi aggiustarteli ogni trenta secondi scarsi oppure ogni minimo movimento della testa.
soluzione migliore, evita di fare il figo e cacciali nella custodia.

mercoledì 7 novembre 2012

pensierino del giorno-07/11/2012

il pensierino originale era improntato alla brevitas.
una frase, massimo un concetto, nulla più.
poi tracimò come un fiume in piena.
torniamo alle origini.

martedì 6 novembre 2012

pensierino del giorno-06/11/2012

era una notte buia e tempestosa,
e a una noiosissima festa di laurea di ingegneri c'era una tipa spaesata quanto egli, nonostante fosse pure lei ingegnera. essendo egli l'unico essere dotato di pene in grado di partorire una battuta divertente in tutto il locale la suddetta gli si accolla e al momento di abbandonare la tragica serata limonano duro, a scanso di equivoci. 
all'epoca egli si vedeva con un'altra per cui questo affaire nasce e muore lì. il caso vuole che questa tizia gli dia il benservito un paio di giorni dopo per cui si ritrova di nuovo senza contratto, libero sul mercato.chiede al suo amico laureato il numero della tizia e con una notevole faccia di culo si ripresenta (dopo aver detto alla laurea "no beh dai era una roba così")
per un accidente del destino scoprono che la sera stessa sono entrambi liberi, così si danno appuntamento in piazza castello. la scelta del mezzo è ben ponderata: comodità per la signora con possibilità di eventuale ciulata successiva e quindi auto o zero sbatta di trovar parcheggio e quindi vespa? vespa.
decidono di recarci alla birreria rossini, luogo dove di sicuro non avrebbe incontrato nessuno di sua conoscenza. le porge il casco dicendole di salire sul destriero e in quel momento si scatena zeus egioco in combutta con quel figlio di cane di poseidone enosictono. possa la loro progenie patire le pene dell'inferno(ah, ma i greci son dal culo! GODO!)
la signorina, una volta infilatosi il casco, lo guarda con fare interrogativo e timida sussurra: io non so salire...gli avessero chiesto come si risolve un'equazione derivata sarebbe rimasto meno stupito; di fronte a tale affermazione una persona dotata di buon senso si sarebbe ripresa il casco e sarebbe andata a casa a dormire cancellando il numero dalla rubrica del telefono.i deficienti che han voglia di fikkare invece, dopo aver guardato torvo la preda, teneramente spiegano che si deve puntare un piede e con l'altra gamba scavalcare la sella. no difficile. io tarzan tu jane.
questi sono i danni della poca educazione fisica che si fa a scuolala signorina prende alla lettera le istruzioni e cerca di perdere la propria verginità da motorino
il conducente, visibilmente scazzato, guarda dritto aspettando che il di lei culo si poggi sulla sella per poter finalmente partiresente la vespa che si sbilancia da un lato e poi si raddrizza: è il momento di mettere in moto e partire.
data la sua rinomata abilità di intrattenitore comincia con delle divertentissime, originali e per niente scontate battute circa una sua presunta spericolatezza nel traffico a bordo del potente (?) mezzo.
la signorina pare letteralmente terrorizzata perchè dalla parte posteriore non giunge alcun suono se non quello delle altre auto. poco male, anche perchè data la taglia mignon della madamina è possibile per il conducente sistemare meglio il suo culone sulla sella e troneggiare nel traffico torinese. via po, semaforo rosso: cerca di rimediare a quanto detto prima correggendo il tiro, ma la ragazza è ormai in preda al panico e la sua unica risposta è un mutismo a livelli autistici. vedendo la chiavata allontanarsi veloce come un aereo dopo il decollo decide di lasciar perdere e continua a guidare. via virginio, via verdi, incrocio con via rossini dove è costretto a fermarsi allo stop.
nel frattempo aveva elaborato altre fulminanti frasi per conquistare l'accesso alle sue parti intime così favella di qualche scemenza sicuramente evitabile.
all'ennesima mancata risposta gli balena nella mente un pensiero: ma quanto sarebbe divertente se non ci fosse nessuno dietro.
oh-oh-oh, risata alla babbo natale.
un po' per scherzo un po' per curiosità sbircia da uno specchietto: pare effettivamente esser solo sulla vespa. considerando la summenzionata taglia mignon, può essere uno scherzo della prospettiva.
meglio controllare dall'altro specchietto.
ammazza, dev'esser proprio una sottiletta questa.
manco da qua si vede.
lentamente si gira.
sella VUOTA.
la prima scena che vede, alla JD di scrubs, è un capannello di persone attorno a lei ormai defunta che urlano: eccolo, è lui il bastardo.
inizia a interrogarsi sulla dinamica e decide che di sicuro è stata sbalzata dalla sua improvvisa partenza mentre stava ancora salendo.
minimo s'è rotta un femore.
rapidissimo imbocca via po per tornare sul luogo del misfatto e ovviamente tutto il traffico del mondo si riversa lì: pullman, tram, autobus, camion, camper, il gran premio di monaco, sotomayor, vecchi in carrozzina che attraversano, neonati che gattonano, due coccodrilli e un orango tango che han finalmente trovato l'unicorno, purtroppo deceduto perchè investito dal vecchio in carrozzina.
col groppo in gola e gli articoli del codice penale che gli scorrono rapidi davanti giunge infine a destinazione, dove trova lei in piedi, borsetta in mano, casco in testa, che sgrana gli occhioni e gli chiede: era uno scherzo?
sei partito senza perchè ho detto che non sapevo salire?
sospiro di sollievo
niente responsabilità civile ex art. 2054
circolazione di veicoli a motore senza guida di rotaie
SI PUO' ANCORA FOTTERE!
andò a finire che, ripresosi dal terrore, le disse di salire, andarono in birreria e…

ignoti i due protagonisti

lunedì 5 novembre 2012

pensierino del giorno-05/11/2012

mancherà l'etica del lavoro, ma tutto quello che i nostri genitori hanno costruito per noi a cosa è servito? a farci passare la vita lavorando o a godercela?
per lavorare intendo spaccarci la schiena da mane a sera, chiaro.
più vado avanti e più mi rendo conto che far coincidere benessere e lavoro sia un privilegio per pochi; agli altri non resta che darsi da fare il minimo necessario per garantirsi un po' di benessere.
la vita è quello che noi scegliamo di fare ogni mattina.

domenica 4 novembre 2012

pensierino del giorno-04/11/2012

è una scemenza, ma a volte capita di arrivare a casa trafelati con un occhio alla strada e l'altro all'orologio per riuscire a battere il tempo e andare in rete prima della mezzanotte.
anche questa volta ce l'abbiamo fatta.
dato che bisogna dare un contenuto, eccolo servito: in concomitanza con certi eventi quali elezioni politiche, partite di calcio, quelli insomma seguiti dai tifosi, i social network diventano illeggibili. sarò strano io che li prendo solo come uno svago e/o un mezzo per comunicare gratuitamente, ma costruire un'agorà virtuale mi sembra alle volte ridicolo. lo scambio di opinioni non è da scoraggiare, anzi, tuttavia è palese come la gente dia il peggio di sè e non parlo di stile o comportamento, ma proprio di concetti.
superata la fase da cacciatore di scemenze, subentra quella dell'atarassia stoica che porta a disinteressarsi e a cercare di non cadere in discussioni di infimo livello.
vogliatevi del bene, chiudete il pc alle volte.

sabato 3 novembre 2012

pensierino del giorno-03/11/2012

è sempre un pensierino strano quello del sabato. come spesso accade ci si riduce alla sera per scriverlo ed è un momento bislacco: percependo che la gente avrà di sicuro altro per la testa, è difficile scrivere qualcosa che non sia un mero adempiere al compitino. senza infamia e senza lode.
invece sapere, tipico dei giorni feriali, che c'è anche una sola persona che aspetta queste poche righe prima di andare a dormire...beh gratifica assai e dà lo sprint necessario per produrre qualcosa.
vorrei dire di più, ma correrei il rischio di diventare mielosissimo.
ad ogni modo, è bello avere degli aficionados.

venerdì 2 novembre 2012

pensierino del giorno-02/11/2012

che caspita vuoi?
che cazzo vuoi?
è palese la differenza tra queste due frasi, un salto generazionale oserei dire.
la prima, quantunque vi sia rabbia nelle intenzioni di chi la pronuncia, non arriverà mai al livello catartico e al tempo stesso aggressivo della seconda.
da sempre sostenitore della parolaccia, ritengo tuttavia che il suo uso debba essere prudente: un turpiloquio eccessivo diventa fine a se stesso nonchè cacofonico. come il peperoncino sulla pasta: una spolverata insaporisce, altrimenti sommerge il gusto del piatto stesso e porta via la bocca.
cazzo.

giovedì 1 novembre 2012

pensierino del giorno-01/11/2012

attenzione: pensierino dai contenuti fortemente razzisti (e per questo ci piace).
parliamo dei ne(g?)ri. è mai possibile che al cellulare debbano sempre e comunque urlare? mi risulta difficile pensare che sia un fatto culturale, non oso immaginare che bailame ci dev'essere allora sui mezzi pubblici nei loro paesi, ammesso che abbiano mezzi pubblici e, ancora meno probabile, cellulari.
anch'io spesso vengo rimproverato di avere un tono di voce superiore al livello tollerato dalle persone, perciò  sono invitato ad abbassarlo e cerco di venire incontro a questa richiesta. tuttavia quando mi trovo in mezzo alla gente che magari non ha poi tutta questa voglia di sentirsi le mie urla dentro le orecchie cerco di moderare il volume, parlo a bassa voce, il minimo indispensabile perchè il mio interlocutore riesca a sentire.
loro invece gridano, strepitano, schiamazzano. forse pensano che, data la lontananza, non possano essere uditi se bisbigliano.

mercoledì 31 ottobre 2012

pensierino del giorno-31/10/2012

nella vita bisogna saper ridere.
cominciando dal basso: c'è una borsa con un milione di euro dentro e se la contendono babbo natale, un livornese furbo e un nano. chi la prenderà? ma è ovvio, il nano; gli altri due non esistono.

martedì 30 ottobre 2012

pensierino del giorno-30/10/2012:

ci sono due cose che mi fanno veramente paura nella vita: gli squali e le religioni.
sui primi non mi soffermerei granchè.
capita, studiando diritto, di scontrarsi con dei casi veramente crudi, che dovrebbero costringere chiunque a fermarsi e pensare un momento. per la libertà religiosa è morta della gente, altri hanno sprecato fiumi di inchiostro...e volevano questo? mi viene da dubitarne. forse sono troppo influenzato da una visione cattolica della vita, dalla quale bene o male è permeata la nostra società, che pone al centro la salvaguardia della nostra esistenza a qualunque costo. pur prendendone le distanze anche nettamente in alcuni casi, a mio modo di vedere non è il caso di giocarci tanto.
per cui, ecco cos'è accaduto nel settembre del '94 nell'entroterra catalano.
un ragazzino, figlio di due testimoni di geova e anch'egli praticante, ha bisogno di una trasfusione di piastrine. la situazione non è ancora disperata, però è chiaro che prima si interviene e meglio è perchè il suo quadro clinico desta parecchie preoccupazioni. ovviamente i genitori non vogliono sentirne, così i medici son costretti a rivolgersi d'urgenza all'autorità giudiziale che autorizza i sanitari a intervenire. a quel punto si scatena quella che per me è la vera tragedia: il bambino è terrorizzato dall'idea e i medici non se la sentono di sedarlo e operare sotto anestesia, dato che al risveglio sarebbe ancora peggio. si rivolgono quindi ai genitori chiedendo di intercedere presso il figlio affinchè acconsenta alla somministrazione delle cure.
niente da fare.
anzi, nonostante i medici gli avessero detto che non erano a conoscenza di cure alternative, prendono il figlio e lo riportano a casa. dopodichè lo rimbalzano tra uno specialista a barcellona che conferma il primo parere e l'ospedale di saragozza, dove ancora ripetono che è l'unica soluzione possibile. infine il tredicenne viene portato in ospedale quando ha una crisi e, non potendo opporre alcuna resistenza, viene eseguita la trasfusione.
negli stati di diritto contemporanei vengono riconosciuti due diritti ai cittadini: innanzitutto quello di professare il proprio culto e in secondo luogo quello di rifiutare le cure mediche. stando a questi dettati costituzionali è chiaro come i testimoni di geova non facciano niente che vada contro la legge.
però ritengo ci sia qualcosa che in certi casi si colloca oltre, ed è la nostra ragione. la legge d'altra parte non è altro che il frutto di essa e deve per forza essere un compromesso, quindi lascia lacune, zone d'ombra.
il mio problema è quando si coniugano questi due diritti, quando si rifiuta una cura in nome di cosa? capisco la necessità di credere a un essere superiore, una creatura prima, ma se ci ha fatti per vivere sarà pur il caso di sfruttare questo dono o no? e non basta che queste regole condizionino la nostra esistenza, dobbiamo pure imporle agli altri, in questo caso un ragazzino di tredici anni che ha scelto di morire piuttosto che ricevere una trasfusione.
già, perchè poi è morto.
se lo si vuole affrontare in modo non superficiale è un discorso maledettamente complicato, in quanto non è per nulla scontato che la ragione mia sia uguale a quella di chi mi siede accanto in metropolitana. però criste, ha davvero un senso morire per questo? è un morire degno?
sono donatore di sangue perchè credo nella solidarietà umana e lo sono da quando ho compiuto diciotto anni. al novantunesimo giorno dalla precedente donazione mi presento puntuale all'avis e lascio quasi mezzo litro di sangue. penso sempre al bisogno che la gente può averne e appare inconcepibile l'idea che si possa rifiutare in nome della bibbia. ma allora non è un dio, è un torturatore, è crudele.
e che senso avrebbe permettere la chemioterapia e non una semplice appendicite?
si affastellano troppi spunti per poter lucidamente risolvere la faccenda.
l'unica cosa che so è che per me due genitori così sarebbero da rinchiudere buttando via la chiave.

lunedì 29 ottobre 2012

pensierino del giorno-29/10/2012

credo di aver già dichiarato varie volte di essere lettore di internazionale, rivista settimanale che propone articoli presi dalla stampa estera e tradotti in italiano.
orbene, leggendo sul cesso (il trono del sapere) un articolo sulla situazione italiana mi son reso conto di come  arricchisca poco chi conosce un minimo la nostra situazione: essendo pubblicato all'estero è destinato a una platea di lettori perlopiù digiuni di notizie precise e inizia inevitabilmente con una panoramica sul quadro storico-politico italiano e anche il prosieguo è raro che vada in profondità nella sua analisi, resta abbastanza sul vago. motivo per cui sfrutto internazionale soprattutto per le notizie dall'estero o reportage su situazioni a me totalmente ignote, per quanto sia sempre interessante sapere cosa si pensa di noi oltreconfine.
l'obiettivo del pensierino odierno è però focalizzare l'attenzione su un altro aspetto del summenzionato articolo: le foto. dato che è piuttosto lungo, ce ne sono una serie e dipingono l'italia peggiore.
l'aggettivo peggiore è inevitabilmente dato dal punto di vista di chi scrive, ma ciancio alle bande, eccovi l'elenco delle immagini presenti:
- folla tracimante di pellegrini a san giovanni rotondo il giorno undici settembre duemiladieci
- piazza piena per un concerto di rosario miraggio, vi consiglio caldamente di scoprire chi è su youtube, in prima linea ragazzine cicciottelle con lacrima pronta alla vertiginosa caduta, bocca già semiaperta per urlare senza apparente motivo e braccia piene di scritte col pennarello
- selezione di veline
- non poteva che venire subito dopo il manifesto della festa della libertà promossa da ilvio, la chiamava così si vede che pensava che il codice penale non potesse varcare quella soglia
- infine la più normale, sostenitori di ilvio in una piazza fiorentina, ma fin qui a parte la discutibile scelta politica non c'è niente da obiettare.
posto che ogni paese ha i suoi limiti e difetti per cui ritengo assurdo che venga a farci la morale chi fa ancora accomodare la gente sulla sedia elettrica, chi impazzisce per le nozze dell'erede dell'erede al trono (per quanto in effetti l'accoppiata sposa-sorella portasse un discreto tasso di figaggine) e compagnia cantante, è giusto cominciare con dell'autocritica. quindi la domanda da porsi non è quando diventeremo un paese normale, bensì quando diventeremo un paese decente?

domenica 28 ottobre 2012

pensierino del giorno-28/10/2012

scrivere è mettersi a nudo, senza uno straccio di vestito. l'istinto è quello di coprirsi le parti intime, poi il freddo fa rabbrividire tutto il corpo e le braccia non bastano più per dare calore alle membra.
allora ci si abbandona come sotto la doccia fredda, lasciando che l'acqua fluisca senza badare ai tremiti, concentrandosi solo sul piacere, il piacere sublime di instillare qualcosa di sè nelle righe nascondendolo nei giri di parole, nelle perifrasi e nei personaggi che servono a vederci da fuori.
si finisce col mettersi in pubblica mostra senza alcun pudore, pensando che sia la cosa più naturale del mondo; siamo di vetro, non esistono più segreti.
il rischio è che ci si concentri troppo su se stessi e si trascuri il lettore, non lo si prenda più come riferimento e  anzi si pensi solamente ai nostri problemi, che pur essendo magari importanti non possono diventare predominanti. ecco, in quel caso bisogna rendersene conto e non divulgare certe cose, non perchè siano affari propri, ma perchè chiaramente non è destinato al pubblico.

sabato 27 ottobre 2012

pensierino del giorno-27/10/2012

appartengo a quella categoria di persone che hanno sempre avuto enormi problemi con l'arte contemporanea. inizialmente non potevo tollerare le opere di mondrian, poi la scoperta del dadaismo, di duchamp, di man ray, mi ha aperto la mente e ha smussato la mia posizione al riguardo. diciamo che ora posso tollerarla, per quanto nella mia vita abbia visto solenni porcate esposte nei musei più rinomati del mondo: al guggenheim di new york mi sono imbattuto in un'indimenticabile vassoio pieno di caramelle incartate personalmente dall'autore con tanto di cartello che invitava a servirsene (distruzione della propria opera d'arte e quindi nichilismo interiore? artista geniale e maledetto che si sporge dal cornicione solo perchè la gente lo implori di non farlo, in nome del vuoto che lascerebbe nel mondo? ma buttati) e la porcata delle porcate, cioè un pezzo di legno sul quale erano state spiaccicate numerose mosche. a questo punto spiace davvero che mia madre abbia sempre osteggiato la mia nobile attività di scaccolatore, ora sarei esposto come minimo al prado di madrid.
di fronte a queste scemenze sorge spontaneo un interrogativo: chi prende per il culo chi? gli artisti sono sfruttati dai critici per prendere in giro il pubblico o sono loro gli artefici primi della macchinazione? tanto per cambiare il consumatore, cittadino, contribuente, elettore, visitatore, cliente, chiamatelo come volete, è sempre colui che ci perde.
è il critico che prende una scorreggia e ne tira fuori un capolavoro notando livelli di lettura ignoti perfino all'autore medesimo con lui che si scompiscia dalle risate mentre gli pagano un sacco di soldi un pezzo di carta appallottolato oppure pensa davvero a certe cose mentre crea l'opera? cioè la sua anima, la sua alta levatura artistica, la sua sensibilità, lo portano a scrutare per ore il foglio finchè la mano, mossa direttamente dal sacro fuoco dell'arte, non lo prende e lo appallottola?

venerdì 26 ottobre 2012

pensierino del giorno-26/10/2012:

c'era una volta una principessa.
sì, lo so che le principesse ci sono state sempre state, in ogni tempo e quindi ogni volta e pure più di una contemporaneamente, però ora mi riferisco a quella volta e a quella principessa.
come ogni principessa che si rispetti indossava le allstar, non mangiava i broccoli e adorava fare shopping.
attraversava una fase comune a molte ragazze: non trovava un ragazzo che le piacesse, così un giorno suo padre bussò alla porta: - posso? -
- vieni -
entrò timoroso nella stanza della figlia e cercò con lo sguardo un posto dove sedersi, ma sentendosi impacciato preferì restare in piedi.
- vedi...so di averti messo di fronte a una scelta difficile. d'altra parte tu non sei e non sarai mai una ragazza normale, sei l'erede al trono e non ti è permesso vivere una vita come tutti gli altri, nonostante io abbia fatto il possibile affinchè questo accadesse. ci troviamo in una situazione piuttosto complicata: il nostro stato non versa in floride condizioni, perciò è bene riacquistare la fiducia dei mercati. ho voluto che tu studiassi perchè sapevo che avresti dovuto esser pronta a prendere in mano le redini di tutto quanto da un momento all'altro e temo che questo momento sia arrivato. secondo i miei consiglieri, e ci tengo a precisare che io concordo con loro, è bene che mi faccia da parte. questa mossa dovrebbe dare ossigeno alle borse, zittire per un po' gli eterni criticoni che minano la fiducia del popolo nei nostri confronti e salvarci dalla bancarotta.
tranquilla, non succederà da un momento all'altro. aspetteremo ancora alcuni mesi, il tempo necessario perchè tu sia in grado di mostrarti in pubblico con un fidanzato. -
- non è come andare a comprare un paio di scarpe - rispose a denti stretti.
- lo so bene, ed è per questo che sono qui. sarà un momento fondamentale per la tua vita e voglio che tu non commetta errori. ormai non ho più molto da chiedere alla vita, solo che tu possa essere felice, avere la felicità che a me è stata brutalmente tolta.- si sedette sul letto - quando avevo la tua età tuo nonno decise di punto in bianco di abdicare. aveva condotto il paese attraverso la guerra e la ricostruzione, era un uomo saggio e benvoluto, però stanco, stanco, stanco. il giorno del funerale di tua nonna, sua moglie nonchè mia mamma, si rese conto del fatto che non era mai riuscito a godersi la propria esistenza. voleva ritirarsi a vita privata, fare viaggi, alloggiare nei bed and breakfast, passare le mattinate in un bar al porto leggendo il giornale e guardando le barche a vela che salpano e attraccano. così venne da me comunicandomi che, non appena io avessi trovato una compagna, lui mi avrebbe reso re.
iniziò così la ricerca spasmodica di questa fanciulla: balli su balli, incontri, la crema femminile dell'alta società veniva a farmi mille moine, la stampa cominciò a spettegolare in maniera fastidiosa e dentro di me cresceva un rifiuto sempre maggiore verso quelle persone. nessuna di loro era in grado di catturare la mia attenzione quando parlava, potevo mettere il cervello in stand-by e attivare un frasario preconfezionato che ripartiva da capo ogni volta che cambiava l'interlocutore.
questo, più le pressioni di mio padre. una morsa continua, che pareva stringersi ogni giorno di più. non ero felice, mai, neanche quando riuscivo a giocare a calcetto coi miei amici.
così una sera mi diedi malato e feci una fuga vecchio stile con un amico che mi portò in una bettola fuori mano, cinquanta km circa fuori dalla città. mi diceva che lì saremmo stati bene, la gente è discreta, si fa gli affari suoi e in più con la barba di alcuni giorni non si sarebbero accorti subito della mia identità.
ovviamente accettai, senza pensare che lui avrebbe messo in pratica il solito copione: come entrava in un locale piazzava gli occhi su una ragazza, le si incollava e in qualche modo riusciva sempre a portarsela a casa. maledetto lui, non ho mai capito come facesse. ad ogni modo, arriviamo in questo posto e lui ordina da bere. il tempo di un paio di sorsi di birra e lo noto già distratto: ha attivato il sonar, ora aspetta solo che la preda sia vulnerabile, cioè non abbia nessuno intorno. dopo un paio di minuti mi ritrovai solo al bancone del bar; dato che la solitudine era l'unica cosa che mancava nelle serate con l'alta società, decisi di godermela. alla tv passavano i gol del turno di coppa e a un certo punto parte il servizio sulla partita tra partizan belgrado e anderlecht. le prime immagini son quelle degli scontri fuori dallo stadio, ricordo ancora le parole del giornalista: "purtroppo l'evento è stato guastato dai soliti facinorosi che prima dell'incontro han dato vita a tafferugli sedati a fatica dalle forze dell'ordine..."
"imbecilli, per una partita di calcio. però tafferugli è una parola meravigliosa, non trovi?"
devi sapere che all'epoca le regole non scritte del corteggiamento erano piuttosto chiare; al maschio spettava sempre e comunque l'iniziativa, guai se una fanciulla avesse fatto la prima mossa, per cui il massimo che potevi aspettarti era che lei ti chiedesse di farla passare, l'ora, di porgerle un tovagliolo o qualcosa del genere, frasi che di sicuro non erano il preludio di una conversazione. quindi immaginati il mio stupore nel sentire una ragazza che mi parlava con questa naturalezza.
goffo com'ero mi girai di scatto e per poco non rovesciavo tutta la birra sul bancone; la faccia da ebete che misi su avrebbe fatto scappare chiunque. ma lei non fece una piega, anzi rise.
"vuoi un fazzoletto?"
"uno magari, così mi asciugo la mano"
"ma che mano e mano" altra risata, era una risata bellissima " ti sei inzuppato i pantaloni, guarda"
in effetti avevo una bella chiazza sulla coscia e non me n'ero neppure accorto. altra bella figura.
la verità è che non avevo ancora distolto lo sguardo dai suoi occhi azzurri e l'unica cosa a cui potrò mai paragonare la luce che vi vedevo dentro era la felicità. azzurri come la felicità.
"tafferugli è una parola stupenda" dissi cercando di riprendere il discorso e mostrarmi disinvolto "ma tu che brodaglia stai bevendo?"
"disaronno e succo di pesca"
"meglio il gasolio agricolo, costa anche di meno"
"se me ne offri un bicchiere mando giù pure quello. però devi bere con me"
aveva la risposta pronta e soprattutto riusciva sempre a far proseguire la conversazione che non giungeva mai a un punto morto. anche se prima o poi saremmo giunti a parlare del mio...chiamiamolo status.
"che ci fai qua?" mi chiese tutt'a un tratto
"son venuto con un amico e..."
"lo so chi sei. sono sbronza, non scema, leggo i giornali. di spalle non ti avevo riconosciuto, ma quando ti sei girato non è che c'abbia messo molto a riconoscerti. sai com'è...diciamo che la tua è una faccia che ho visto abbastanza spesso"
"già. quindi questa barba...?"
"non stai male, però non serve a un tubo. lascia perdere. o tienila se ti fa sentire trasgressivo e avvolto in una nube di mistero."
andammo avanti a parlare fino alla chiusura del locale e dopo mi lasciò il suo numero di cellulare.
mi sentivo galvanizzato, pieno di energie come se mi fossi appena svegliato da un profondo sonno di dieci ore, eppure non toccavo letto dalla sera prima. aveva tirato fuori il meglio di me, non pensavo neanche di riuscire a produrre certe battute, spiritosaggini, prese in giro una dietro l'altra. dovevo rivederla, a qualunque costo.
tuttavia era un periodo piuttosto complicato in casa, mio padre era sempre più insofferente e stava cominciando a svalvolare. passarono un paio di giorni senza che avessi tempo di sentirla, poi arrivò un sms "traffico a quest'ora nella zona di casa tua uguale merda". lei.-
le lasciò un paio di secondi per assorbire tutto quanto.
-non mi hai mai parlato di mamma-
-sono stato un pessimo padre. il mio problema è stato appunto tua madre. morì che tu avevi tre anni compiuti da qualche giorno cadendo da cavallo. una dinamica che ancora adesso faccio fatica ad accettare, ma non è questo il punto. per il primo anno ti crebbi da solo, ovviamente con l'aiuto di una babysitter, dato che non potevo far finta di niente ed evitare di governare. il fatto era che stavi venendo su uguale a lei, uguale alle foto di lei alla tua età. non supererò mai il dolore della sua perdita e vedere la sua copia non faceva che peggiorare la mia situazione; a malincuore presi la decisione di allontanarti, mandarti in quel collegio. era il solo modo di provare a sopravvivere.
a te è sempre stata raccontata una versione edulcorata della storia dei tuoi genitori, ma non fu tutto rose e fiori come ti han fatto credere. ci son stati dei momenti da favola, come il nostro primo bacio, di notte, in una zona della città deserta, avvolti dalla neve che era caduta nei giorni precedenti. non avevo il coraggio di baciarla, non riuscivo proprio a farlo, poi a un certo punto cadde il silenzio. fissavo la punta dei miei piedi e li allineai coi suoi: erano perfettamente di fronte, quindi alzai la testa e i nostri occhi s'incrociarono per sempre.
ci volle un po' prima che lei accettasse di dover comparire in pubblico, di ritrovarsi fotografata sui rotocalchi. ogni nostra crisi fu prontamente messa a tacere, era un segreto riservato a pochi eletti, guai se la voce si fosse sparsa. intanto io da principe che ero divenni re, i miei impegni si moltiplicarono e la nostra vita matrimoniale fu piuttosto turbolenta nei primi tempi. una volta litigammo duramente su qualche sciocchezza, solo che lo stress gioca brutti scherzi, così lei andò a dormire da sua madre; quello che non sapeva è che un auto dei servizi segreti la pedinò tutto il tempo e restò appostata sotto casa tutta la notte per controllare che non ricevesse visite maschili.
tuttavia, si sa, le migliori spie sono donne, in particolare le amiche. qui giungiamo a una parte del racconto della quale non vado molto fiero, però fa parte dei fatti ed è giusto che tu conosca anche questa. verso il nostro terzo anno di matrimonio attraversammo un altro periodo travagliato perchè lei non riusciva a rimanere incinta e soprattutto, con una notevole faccia da culo, era tornato a farsi vivo il suo ex. con lui avevo avuto un confronto a muso duro pochi mesi prima che ci sposassimo, per intimargli di lasciarla perdere. a quanto pare non ero stato abbastanza persuasivo, dato che venni a sapere da una sua amica che si erano visti in gran segreto alcune volte. si parla di incontri rapidi, dove parlavano per pochi minuti, però per lui erano stati sufficienti a manifestare le proprie intenzioni. ti sto annoiando? -
-affatto. è..bello sapere che ho avuto una famiglia, anche se in ritardo-
-mentre ti racconto questo provo un dolore immenso, rivivo ogni scena, rivedo tua madre e nel profondo mi dispero ancora; ma voglio che tu capisca cos'ha significato per me la nostra relazione, quindi devo farcela. dicevo, questo stronzo pensava di fregarmi, così decisi di giocare scorretto come piaceva a lui. una sera approfittai di un galà e quando entrai nella macchina coi vetri oscurati mi cambiai rapidamente, togliendo lo smoking e indossando abiti borghesi. scesi rapido nella prima via vuota che incontrammo e andai ad aspettarlo sotto casa. un maledetto freddo polare, proprio di gennaio doveva comparire? in ogni caso, quando arrivò gli andai incontro spiegando con chiarezza la situazione: "ho decine di persone pronte a giurare che in quel momento ero nel mio letto a dormire come un angioletto", anche se lui parve non capire sulle prime: "quale momento?". senza aggiungere altro gli afferrai il bavero della giacca e gli piantai una testata in mezzo agli occhi, secco.-
-papà!-
-quando è troppo è troppo. quest'episodio però mi fece capire che con tua madre dovevamo ritrovare l'intesa dei primi tempi, qualcosa si stava inceppando. lei per tre giorni stette lontana, poi ci demmo appuntamento al bar dove tutto iniziò. questa volta avrei dovuto approcciarla io facendo finta di non conoscerla: la nostra seconda prima volta. e andò alla grande, mai me lo sarei immaginato. probabilmente sei stata concepita quella sera, poi sul resto invece sei aggiornata perchè riguarda già te.
questa pappardella vuole dirti solo una cosa: poichè io ho conosciuto la parola amore, vista prima da lontano poi abbracciata, tenuta stretta a me come se fosse l'unica cosa che avevo, apprezzato ogni sua sfumatura e ricciolo, ecco, voglio che anche tu abbia questa possibilità. non fermarti, non smettere di cercare finchè non sentirai più nulla: la pace dei sensi, il totale appagamento di ogni membra del tuo corpo e del tuo spirito ti trasmetterà la sensazione di essere la persona che sta meglio al mondo. ora tra quelli che ti ronzano intorno c'è qualcuno che ti piaccia?-
-è quello il problema, nessuno di loro va male. hanno pregi e difetti, ma passo serate gradevoli e nulla più.-
-tua madre era un maledetto ricettacolo di difetti e così apparivo io a lei. però, a distanza di vent'anni, quando la nostalgia mi assale riesco a consolarmi col ricordo del tempo passato insieme. punta a questo, punta al massimo e non accettare niente di meno.-
-e come faccio a capire quando ci arrivo?-
-te lo dirò io, quando vedrò nei tuoi occhi la stessa luce che aveva lei rispondendo con un sorriso alla mia domanda: "hai da fare per i prossimi cinquant'anni?"-

giovedì 25 ottobre 2012

pensierino del giorno-25/10/2012

ormai qualunque quotidiano ha una sua edizione online, com'è normale che sia. siamo abituati, in italia, a poter leggere gratuitamente qualsiasi contenuto, ma ho da poco scoperto che non è così dappertutto.
interessandomi alle imminenti elezioni americane ho scoperto infatti che sul sito del new york times si possono leggere massimo dieci articoli gratis al mese. il wall street journal, così come il boston globe, ti fanno leggere le prime tre righe, come le ragazze che te la fanno annusare.
in questo caso farebbe comodo dire che son stronzi, io credo invece siano alla canna del gas. non basta più vendere spazi pubblicitari perfino sulla poltrona del direttore per tirare avanti, fan pagare la lettura di qualunque parola scritta dai loro giornalisti.
in tutto questo, è incredibile notare l'attenzione che i media e i blogger danno ai sondaggi e ai voti nelle singole contee, cose che qui non ho mai visto: un livello di analisi molto più approfondito, dove entrano in gioco centomila variabili, strategie, candidati che mollano questo o quest'altro stato per investire tutto in un altro, perchè mi sembra che qua siamo cialtroni? sicuramente è un'impressione sbagliata in quanto i partiti politici e i loro strateghi sanno il fatto loro, tuttavia quello che trapela ai nostri occhi è completamente diverso.
in ogni caso sul nyt dicono che il momento favorevole al mormone è già in stallo.
speriamo.

mercoledì 24 ottobre 2012

pensierino del giorno-24/10/2012

seguite alla lettera le mie istruzioni. non fate di testa vostra, tanto sbagliate.
è essenziale fare le cose con metodo quando si cucina e soprattutto non bisogna mai trovarsi impreparati quando il cibo è sui fornelli perchè il tempo non torna indietro e quel che è scotto resterà molliccio e appiccicoso per sempre.
allora, piazzate nell'acquaio uno scolapasta a maglie abbastanza fitte da trattenere il riso, nell'altra vasca tenete un colino più piccolo.
cominciate col prendere pomodorini ciliegina o san marzano, van bene entrambi: tagliateli abbastanza piccoli, nel caso dei ciliegina in quattro parti e gli altri a occhio, all'incirca grossi come un ciliegina diviso in due. conditeli in una zuppiera molto grande con sale e olio, pure pepe se volete e girate bene, dopodichè lasciateli a fare il sughetto. zuppiera da parte, tornerà utile dopo.
mettete sul fuoco una pentola piena d'acqua, ovviamente in base a quante persone saranno a tavola. calcolando che poi andranno circa cento grammi di riso a persona fate le dovute proporzioni.
su altri due fornelli disponete un pentolino pieno d'acqua dove poi buttare i piselli surgelati e un padellino dove far saltare leggermente i wurstel tagliati a rotelline, suggerisco quelli piccolini.
non l'ho detto perchè mi pareva banale ai limiti dell'offensivo, ma dovete pure preparare delle uova sode. siete in grado di farcela senza il tutor del cepu? bene, agite dunque.
importante: l'acqua dei piselli quando giunge a ebollizione va salata ed è consigliabile, una volta scagliati con violenza i verdi pallottini direttamente dal freezer, aggiungere perfino un pelo di dado di carne. per la serie non si sa mai. chiudere con coperchio in modo da garantire una rapida ripresa del calore sufficiente per l'ebollizione dell'accadueo.
ora, se state pensando di potervi girare i pollici, è il momento buono per alcune operazioni più semplici: tagliate l'emmenthal a dadini e mettetelo in una coppetta insieme al fondo del prosciutto che spero bene vogliate prendere non già tagliato, sarebbe veramente blasfemia. dato che i vostri fornelli fan cacare e l'acqua ancora non bolle, usate pure il colino piccolo per il mais ma non buttatelo via. segue tonno.
potete cominciare a mettere nella stessa coppa prosciutto, emmenthal, tonno e mais. avete il permesso. i pomodori mi raccomando separati mannaggia la pupazza.
ecco, sta bollendo l'acqua per il riso: solo ed esclusivamente flora oppure smetto di scrivere seduta stante.
il riso lasciatelo pure stare, tanto va per i fatti suoi. ogni tanto controllate che sia giusto di sale e che non attacchi, per il resto non è che abbia bisogno di particolari attenzioni.
a questo punto i piselli dovrebbero essere pronti: scolateli e passateli bene sotto l'acqua fredda. magari prima accertatevi che sappiano di qualcosa neh e se la risposta dovesse essere negativa andateci pesanti di sale e/o dado. aggiungeteli alla coppa con la maggior parte degli ingredienti. pomodori a parte, porco demonio.
fate 'sto sforzo e cacciateci dentro le uova sode, su. se vi sembrano troppo calde lasciatele sotto l'acqua fredda, so che può sembrare incredibile ma dopo risulteranno più fredde! pazzesco eh?
siamo alle ultime curve.
quando il riso è pronto scolatelo e passatelo bene sotto l'acqua fredda, deve perdere l'amido e soprattutto ghiacciarsi. passo successivo versarlo nella zuppiera dei pomodori e girarlo con essi: una volta che appare già buono da mangiare così com'è, schiaffateci dentro tutto il resto e girate con mascolino vigore. tocco finale, anzi tocchi: un'ideina, una goccia, di aceto rosso, io lo detesto ma se avete fatto bene tutto darà quel sapore stronzetto che altrimenti non riuscireste a rendere e poi due foglie di basilico per abbellire il tutto.
servire, magnare e abbuffarsi.
buono fino a una settimana dopo se adeguatamente conservato, tipo non lasciatelo in garage.