venerdì 9 febbraio 2018

Memoria selettiva

Quattro, cinque, sei, magari sette persone intorno ad un tavolo. Si mangia, si beve, si discute, si ride, ci s'infervora, si sta in silenzio, ci si distrae.
Eppure, se chiedessimo un resoconto dell'episodio ai partecipanti, ognuno di loro sarebbe in grado di aggiungere particolari e dettagli diversi, perché differenti sono le istantanee rimaste impressionate nella loro memoria. Chi si ricorda di una battuta, chi di un'offesa, chi di un momento di imbarazzo, oppure chi non ricorda proprio niente in particolare e magari aveva totalmente rimosso quella scena dal proprio vissuto.
In effetti è singolare la selezione degli attimi che rimangono intrappolati nel nostro disco rigido: posto che non è umanamente possibile portar con sé ogni ricordo, né avrebbe poi una grande utilità, dobbiamo lasciare a terra gran parte del carico.
Chissà cosa drena certe nozioni, date, immagini, suoni, profumi e qualsiasi altra cosa possa restare intrappolata nel controsoffitto del nostro cervello. Le date in particolare mi incuriosiscono: passino gli anniversari, i compleanni, ma le altre? Si appiccicano collose alle figure che compongono i ricordi, hanno la scarsa eleganza di un'etichetta non perfettamente aderente e sbucano fuori dal nulla, ad agitare sotto il naso un film che non si può più modificare.

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