venerdì 20 dicembre 2013

pensierino del giorno-13/09/2013

spesso son le piccole cose a dare un'idea di come siano invece realtà più complesse, delle quali è impossibile tracciare un quadro completo.
sto smettendo, nonostante diversi segnali spingano dall'altra parte, di avere fiducia in questo paese. passano gli anni, diminuiscono i sogni, ci si scontra sempre di più con la disillusione e una forza interna che cala.
per molti suonerà come una cagata, però per me lo specchio, o meglio uno degli specchi del marcio che c'è in italia è dato dalla coppa italia. eh ma come, direte, di tutti i problemi che abbiamo possibile ti concentri sul pallone? ebbene sì, vi rispondo, perchè qui emergono in maniera grottesca delle contraddizioni.
una volta, dovete sapere, era un trofeo ambito: dopo il campionato l'altra grande soddisfazione poteva essere appunto la coppa italia, visto che l'europa era privilegio di pochissime e comunque arrivare fino in fondo non era uno scherzetto. poi ha progressivamente perso importanza, per cui si è cercato di rivitalizzarla, dapprima attribuendo come premio al vincitore una qualificazione per le competizioni europee indipendentemente dalla posizione in campionato, ma non ha funzionato granchè. allora si è deciso di ricorrere alla soluzione preferita, cioè scopiazzare dall'estero. in inghilterra, dove perdere al terzo turno della coppa può costare il posto all'allenatore, la formula è molto semplice: sorteggio integrale di accoppiamenti e campo di gioco. quindi può accadere che lo squadrone vada a giocare nel campaccio di periferia davanti a diecimila persone tutte attaccate al campo che tifano per la squadretta, gasata, che può fare l'impresa e sbatterli fuori in gara secca. questo, per loro, è il bello, il sano della competizione. davide può battere golia.
da noi non può nè deve succedere, guai. il nostro prodotto calcio segue le regole più bieche del marketing, piegandosi alla legge dei numeri: deve assecondare, non educare, quindi devono vincere o perlomeno arrivare in fondo le tre strisciate e le due romane, perchè non dimentichiamoci che la finale si gioca nel loro stadio in gara secca.
per cui abbiamo sì copiato il sorteggio, ma solo ai primi turni, peccato che ci siamo scordati la parte fondamentale: il campo di gioco. da noi gioca sempre in casa quella meglio classificata nel campionato precedente e se militano in due serie diverse non c'è proprio partita. tanto varrebbe non giocarla, infatti scendono in campo anche i magazzinieri e allo stadio van quattro gatti. portare lo squadrone in periferia vorrebbe dire permettere una partita più equilibrata, giocarlo in un'atmosfera euforica e in teoria anche garantire un prodotto più vendibile in televisione, invece no. sembra di vedere il sovrano malvagio che fa entrare nell'arena l'impaurito popolano a combattere contro il proprio allenatissimo campione che ha pure il tifo a favore.
che gusto c'è? nessuno.

mercoledì 4 dicembre 2013

pensierino del giorno-12/09/2013

più che il reddito minimo ci vorrebbe la patata minima e non mi riferisco al tubero.
nessuno escluso.
sai il mondo come funzionerebbe meglio? te la vedi la merkel che esce dall'incontro a quattr'occhi col premier greco tutta rossa che si sistema la gonna e dice va beh dai raga, in fondo vi vogliamo bene e il dodecaneso e le cicladi son posti paura. facciamo che non vi caco più il cazzo per un po' però voi smettetela di cazzeggiare e datevi da fare.
in più un sacco di gente che si sente sola non lo sarebbe più.
una sorta di mutuo soccorso del sesso.
è probabilmente l'idea più geniale di sempre, fortuna che l'ho scritta qua sopra così nessuno potrà rubarmela.

pensierino del giorno-11/09/2013

scorregge ai carboidrati.
rimbombano quasi come i carmina burana, trasformandoli anzi in carmina burini.