lunedì 30 maggio 2016

pensierino del giorno-26/05/2016

Capita di essere stanchi, stanchissimi, di avere voglia di andare a dormire, ma di essere al contempo immensamente felici, di un'euforia carica e adrenalinica, così invasiva che quando poggiamo la testa sul cuscino non riusciamo a dormire perché il cervello continua a roteare vorticosamente, proponendoci sequenze rapidissime di immagini labilmente collegate tra loro da associazioni pindariche e incomprensibili.
E' in questi momenti che vivere sembra davvero figo.

pensierino del giorno-25/05/2016

L'indipendenza è una cosa figa. Il non dover dipendere da qualcosa che non sia strettamente necessario per la nostra sopravvivenza, leggi cibo, acqua, aria e stadio.
Per questo motivo son sempre stato contento di non trovarmi nella situazione di ammattire perché non fumavo una sigaretta da troppo tempo, o perché non trovavo una dose di droga da consumare.
Provavo libertà, una sensazione piena di comando sulla mia vita.
Era bello il mio mondo prima che fosse sconvolto da Game of Thrones.

venerdì 27 maggio 2016

pensierino del giorno-24/05/2016

Coloro che si battono contro la vita notturna, cosa facevano da giovani?
Erano talmente strafatti da risultare catatonici e passavano le loro serate sul divano, nel migliore dei casi, o sotto un ponte, nel peggiore?

pensierino del giorno-23/05/2016

Il verbo locupletare significa diventare ricco, arricchire.
Mi sono svegliato con questa parola nella testa, senza un apparente motivo.
Locupletare.
Ora, non è che sia un verbo di quelli che si utilizzano tutti i giorni, però è giusto conoscerlo, perchè una lingua con decine di migliaia di lemmi va apprezzata in tutte le sue sfumature e in ogni suo recondito angolo.
Non per niente ho scoperto il verbo tramite Topolino, non ne sono sicuro ma non vedo alternative; quale miglior maestro di vita e di linguaggio di un fumetto che induce i bambini ad aprire il dizionario per cercare "disgustosa ostentazione di plutocratica sicumera"?

mercoledì 25 maggio 2016

pensierino del giorno-22/05/2016

L'annusa-cazzate squilla in maniera forsennata non appena legge l'incipit: "Non sono razzista, ma..."

pensierino del giorno-21/05/2016

Quando penso a qualcosa di terribilmente stupido e banale, mi viene sempre in mente la storia del calabrone, che secondo autorevoli studi di aerodinamica non sarebbe in grado di volare a causa della struttura del proprio corpo, ma lui, non sapendolo, continua a volare.
Puzza di bufala clamorosamente, più degli immigrati che ricevono decine di euro al giorno e alloggiano in alberghi pluri-stellati. Poche parole chiave ben indirizzate su un motore di ricerca sono state sufficienti per liberarsi di ogni dubbio al riguardo: trattasi di cagata pazzesca, di quelle però che ormai piacciono, sono nazional-popolari, non fanno male a nessuno quindi tanto vale lasciarle lì dove sono, a regalare qualche frasetta acchiappa-consensi, e la speranza che un giorno anche noi riusciremo a combinare qualcosa che sembra impossibile.
Notare bene: questo pensierino aderisce alla campagna da se stesso promossa "emargina l'estraneo", infatti è totalmente scevro di termini stranieri.

martedì 24 maggio 2016

pensierino del giorno-20/05/2016

Una giornata trascorsa senza impiegare, in maniera corretta e per un numero di volte pari almeno a tre, la congiunzione quantunque, non può certamente dirsi trascorsa con profitto.

lunedì 23 maggio 2016

pensierino del giorno-19/05/2016

Nulla è più confortevole dell'udire il roboante rumore della sua espulsione del corpo, niente è più confortevole dell'essere inebriati dal suo afrore.
Una scorreggia è per sempre.
Persino gli effetti collaterali sono positivi, dacché al solo pronunziarla fa scappare un sorriso anche sulla bocca dei più austeri.
Quando questa società dalla doppia e finta moralità deciderà finalmente di accettare senza riserve l'esistenza dei peti e trarne il dovuto beneficio, sarà comunque troppo tardi.
Culi liberi.

pensierino del giorno-18/05/2016

Si è parlato, nei giorni scorsi, dell'opportunità di estendere a un secondo giorno l'apertura delle urne in occasione della tornata elettorale amministrativa che si terrà la prima domenica di giugno. Qualcuno ha fatto presente che in questo modo si potrebbe recuperare una parte dell'elettorato cosiddetto 'deluso', che rientra fra gli astensionisti quasi militanti, qualcun altro ha replicato che non basta un giorno di apertura in più per riportare a votare chi ha deciso di non prendere parte alla votazione, e per di più la decisione di aprire un solo giorno era stata presa in ottica di mantenimento dei costi, poiché si spendono un centinaio di milioni ogni ventiquattro ore.
Tutto molto bene, tutto molto bello.
Però restano un mucchio di cagate.
Specie se davvero si vuole che gli astenuti, uno dei partiti più in crescita negli ultimi anni, tornino a partecipare.
Che idea della minchia è piazzare la votazione, al di là del problema sul giorno singolo, in una domenica che è il giorno finale del primo ponte estivo? Com'è ben noto anche ai nostri prodi governanti, per esercitare il proprio diritto di voto è necessario recarsi fisicamente presso il proprio seggio elettorale, e allora per quale motivo scegliere una giornata nella quale, presumibilmente, le persone saranno in giro? Era troppo intelligente farlo la settimana prima o quella dopo, me ne rendo conto.
E' pleonastico specificare che dopo questo mio polemico intervento, qualcuno mi farà notare che invece la scelta è stata voluta e anzi dovuta in quanto blablabla le congiunture astrali e le scie chimiche fanno sì che sia la data migliore, oppure, in alternativa, ci penserà direttamente il risultato delle urne a smentirmi, con uno storico ed epocale 96% di affluenza.

venerdì 20 maggio 2016

pensierino del giorno-17/05/2016

- Oh non sai da quanto cercavo di fermare a te -
- Fermare te -
- A te -
- No: fermare te. Complemento oggetto, è transitivo -
- Aaah...e boh minchia allora scusa se...-
La voce si perde in lontananza.
Volete fermare le persone per strada per qualsivoglia motivo? Fatelo in un italiano accettabile.

pensierino del giorno-16/05/2016

Riveste crescente importanza, in un mondo ormai inesorabilmente orientato verso la globalizzazione, mantenere e preservare alcune delle più antiche e peculiari tradizioni locali. In quest'ottica, risulta essenziale concedere un adeguato lasso di tempo tra la fine del pasto, qualunque esso sia, e il momento in cui ci si lava i denti.
Benché la frenetica e cibernetica vita contemporanea ci spinga vieppiù a tagliare i tempi morti e accorciare i periodi improduttività, dobbiamo nondimeno restare umani. Poche cose, infatti, concedono maggior ristoro all'anima e allo spirito del poter godere del gusto del cibo in bocca, anche quando questo è terminato, per sentirlo dissolvere lentamente, cercando di carpirne ed assaporarne gli ultimi brandelli.
Salviamo una delle ultime isole di piacere. 

pensierino del giorno-15/05/2016

Il trago è quella parte esterna dell'orecchio che si trova davanti al padiglione auricolare, come se fosse un piccolo lobo attaccato alla testa; è un punto nel quale spesso le ragazze (e alcuni metrosexual) fanno il buco per l'orecchino.
In spagnolo, invece, trago significa sorso.

Con questo pensierino ho ufficialmente inaugurato la rubrica "cose delle quali non ve ne frega un cazzo".

giovedì 19 maggio 2016

pensierino del giorno-14/05/2016

La sottile linea rossa tra accondiscendenza e sottomissione è invisibile agli occhi di chi la sta calpestando.

pensierino del giorno-13/05/2016

Caro pensierino,
con i dodici di ieri ho superato lo stordilione di ragazzi. Qualcuno sostiene che io sia "facilotta", ma la verità è che sono maschilisti e retrogradi. Fosse un maschio nei miei panni, sarebbe un idolo.

Monica di Monza

Cara Monica,
innanzitutto congratulazioni! Neanche Paperon de' Paperoni era mai arrivato a conteggiare uno stordilione. Non sta a me spiegare le opinioni altrui, delle quali risponde solo chi le pronuncia, ma permettimi, incidentalmente, di ricordarti il vecchio adagio secondo cui una chiave che apre tutte le serrature è un'ottima chiave, mentre una serratura che si fa aprire da tutte le chiavi è una serratura di merda.

mercoledì 18 maggio 2016

pensierino del giorno-12/05/2016

Certi episodi segnano la nostra vita e cambiano radicalmente il nostro atteggiamento nei confronti di essa. Appartengono a questa categoria eventi che incidono profondamente sulla nostra personalità, sulla sensibilità, sui rapporti che abbiamo con gli altri: esempio classico sono i traumi, che siano dovuti a lutti o a grandi delusioni.
Altri punti di svolta possono essere invece rappresentati da grandi frasi o insegnamenti, che ci hanno illuminato e sottratto all'oscuro mondo delle tenebre.
Tra questi, penso valga la pena menzionare mio cugino, che quando mi vide mettere il limone dentro la birra Corona, mi disse che bere la birra col limone era come "leccare la topa con le mutande".
Non ho più bevuto la birra col limone.

pensierino del giorno-11/05/2016

Il disordine è arte.
Son bravi tutti a ritrovarsi nell'ordine, ma solo chi si sa orientare nel disordine riesce a dare una forma a ciò che, all'apparenza, mostra soltanto confusione.

martedì 17 maggio 2016

pensierino del giorno-10/05/2016

Tra i vocaboli e le espressioni che si sono meritatamente attirati i miei strali, è il momento di ufficializzare un nuovo ingresso: il verbo cubare, specie nella nuova accezione che talvolta si sente.
La Garzanti sostiene che cubare sia sinonimo di covare, mentre per la Treccani significa giacere; ad ogni modo, entrambe concordano che si tratti di un lemma antico. Sulla rete, tuttavia, si rinviene un ultimo significato, appartenente al linguaggio scientifico, e significa calcolare la cubatura.
Sarebbe carino sapere come si è potuto stuprare a tal modo un verbo, fino a riferirlo al denaro, utilizzandolo senza che abbia un preciso significato, ma in sostituzione di qualunque verbo adeguato non venga in mente in quel preciso momento.

pensierino del giorno-09/05/2016

L'idea del per sempre ha sempre esercitato un grande fascino su di me, trasmettendomi un'orgogliosa sensazione di proba lealtà; col tempo, tuttavia, ho iniziato ad avvertire un certo distacco, fino ad averne quasi paura. Semplicemente, a un certo punto non basta più a riempire la vita e si vuole qualcos'altro, è troppo riduttivo concentrarsi solo su quello.
L'aveva già detto il Vate Supremo, Barney Stinson: new is always better.

lunedì 16 maggio 2016

pensierino del giorno-08/05/2016

A giugno si svolgeranno gli Europei di calcio.
Non una notizia particolarmente fresca né interessante, ma per testimoniare che si tratta della prima manifestazione internazionale della quale ho ricordo. Certe immagini sono ben vivide nella mia mente, nonostante siano passati giusto...giusto...venti stramaledetti anni! Uno per ogni dito tra mani e piedi.
A stupirmi non è tanto il fatto che sia già passato tutto questo tempo, bensì che abbia netta e chiara memoria di qualcosa accaduto allora, mentre faccio fatica a ricordare cosa stessi facendo cinque minuti fa, giusto prima di mettermi a scrivere questo pensierino. Il processo di selezione dei ricordi è affascinante perché spesso involontario, ma talvolta mi capita, proprio nel momento presente, di rendermi conto che quei pochi istanti di vita me li porterò sempre dietro, a prescindere dalla loro importanza.

pensierino del giorno-07/05/2016

L'unico significato che riesco ad attribuire alla vita è zipillarla di esperienze, in modo da avere una folta biblioteca di ricordi nella quale perdersi quando il fisico non ci permetterà più di viverle.

venerdì 13 maggio 2016

pensierino del giorno-06/05/2016

La fame di conoscenza ed esperienze diverse divora l'uomo occidentale del terzo millennio, ma siamo sicuri che in fin dei conti non sia più felice chi vive ancora in uno stato simil-primitivo, dove le più grandi preoccupazioni sono procacciarsi il cibo e copulare ogni tanto?

giovedì 12 maggio 2016

pensierino del giorno-05/05/2016

Origliare è giusto.
Non tanto per il gusto di ficcare il naso nelle questioni private della gente, quanto piuttosto per ascoltare le persone, il loro modo di raccontare, gli stupri che perpetrano alla lingua italiana, le situazioni assurde che si vengono a creare. Ne possono nascere aneddoti talmente divertenti e succosi che i nomi veri diventano del tutto secondari e irrilevanti, e perfino la loro aderenza alla realtà fattuale scivola in secondo piano, per il semplice motivo che è bello pensare che sia andata effettivamente in quel modo.
Il preambolo era necessario a introdurre un frammento di conversazione che ho intercettato - in maniera casuale, non avrei problemi ad ammettere il contrario - tra un ragazzo e una ragazza, età apparente diciotto anni, ma ho capito che ormai dai tredici ai ventidue non sono più in grado di operare distinzioni di sorta, con tutte le deteriori conseguenze legali che ne derivano.
Stavano, i due, chiacchierando amabilmente appoggiati a una balaustra. A dir la verità dell'amabilmente non sarei troppo sicuro, lei però rideva, forse in maniera impacciata, lui non aveva l'aria di uno che se la stesse proprio spassando.
"E' enorme" dice lei a metà tra il divertito e l'imbarazzato, per poi aggiungere "è enorme e mi fa male".
Nei minuti successivi ho cercato di formulare varie ipotesi circa il soggetto di questa frase, questa innominata cosa dalle dimensioni così pronunciate da fare male alla ragazza.
Ebbene no, non mi sono venute in mente altre ipotesi che quella, la prima che di sicuro è balzata in mente a chiunque abbia letto questo pensierino. Vi dirò di più: sarebbe quasi brutto scoprire che in realtà si riferiva a...a....a qualcos'altro! Meglio lasciare la sospesa poesia di questo detto-non detto, l'oscuro mistero di un riferimento coglibile - in teoria - soltanto dall'interlocutore e non già da terzi curiosi.

mercoledì 11 maggio 2016

pensierino del giorno-04/05/2016

Curiosamente, non ricordo quale fu il primo anno nel quale salii a Superga per la commemorazione del Quattro Maggio. Negli anni precedenti erano stati organizzati eventi in città e a quelli avevo partecipato, senza andare su fino al colle.
Quello che mi rimase impresso nella mente, però, fu lo straordinario senso di lutto che ancora aleggiava, nonostante fossero passati quasi sessant'anni. In un'atmosfera molto piemontese, la gente parlava poco, e quando proprio doveva tendeva a bisbigliare, come se fossimo all'interno di un luogo sacro; invece ci trovavamo fuori dalla basilica, sul terrapieno  che guarda il lato delle campagne, dal quale non si vede la città. Pare d'essere spersi in mezzo al nulla, ma basta fare pochi passi nell'altra direzione per rendersi conto che Torino si stende ai suoi piedi.
Non c'erano molte persone, quella prima volta. Un numero giusto, del resto la commemorazione avviene rigorosamente il giorno quattro del mese di maggio, senza che conti in quale giorno della settimana cade, e non tutti riescono ad avere il pomeriggio libero. Intorno alle sedici inizia la messa, poi tutti quanti si spostano fuori per la lettura dei nomi dei caduti da parte del capitano della squadra. Non si facevano cori, la presenza dei giocatori a stretto contatto con la gente era vista come normale; l'intera commemorazione si svolgeva all'insegna della compostezza. Si arrivava in silenzio e in silenzio si tornava alla propria vita di tutti i giorni.
Da qualche anno, purtroppo, sono avvenuti dei cambiamenti: è diventato quasi un fenomeno di massa, tanto da richiedere la presenza di appositi elementi dotati di pettorine color evidenziatore, forze dell'ordine in gran numero, nonché paninari pronti a cogliere l'occasione di lucro; soprattutto, quello che è cambiato di più, è lo spirito dei partecipanti, che sembra vadano a una festa, a una sorta di giornata dell'orgoglio identitario, fanno foto coi giocatori, li acclamano, insomma i caduti del 1949 finiscono quasi per passare in secondo piano.
Superga non è più la stessa.
Magari hanno contribuito anche il sole che negli ultimi anni è arrivato a illuminare una giornata tradizionalmente uggiosa, con un clima che rispecchiava fedelmente lo stato d'animo dei torinesi.
Siccome sento che sto diventando, lemme lemme, un vecchio barbagianni, preferisco evitare la polemica frontale e sfilarmi silenziosamente da qualcosa che non mi rappresenta più e da persone con le quali mi lega solo il colore della maglietta.
Lascio ad altri questa nuova forma di ricordo, io provo maggior piacere nel celebrare in maniera intima e personale la giornata, come l'ho sempre intesa. Tra le 17.04 e mezzanotte vado su, davanti alla lapide che ricorda la più grande tragedia della storia dello sport italiano, e forse mondiale. Resto in silenzio a fissarla per il tempo che ritengo necessario, poi imbocco la strada di casa.
Bacigalupo
Ballarin
Maroso
Castigliano
Rigamonti
Grezar
Menti
Loik
Gabetto
Mazzola
Ossola

martedì 10 maggio 2016

pensierino del giorno-03/05/2016

Avviso ai naviganti: il presente pensierino è seriamente a rischio cazzate, nel senso che non sono affatto convinto della veridicità di tutto quello che sarà ivi contenuto. Ad ogni modo, onde evitare di guastarvi la lettura, suggerisco di evitare di porsi il problema, strategia di solito vincente.
Chi vive a Torino, o chi ci è passato ed è dotato di buon occhio, avrà notato che i palazzi più vecchi, col massiccio portone di legno (il cosiddetto portone carraio), hanno dei simpatici rilievi di ferro che riducono sensibilmente la superficie carrabile medesima.
Pare che servissero, illo tempore, a non far entrare carri troppo grossi all'interno del palazzo, intento sulla cui utilità e/od opportunità preferisco non dilungarmi, ma che comunque sono stati mantenuti, col risultato che le macchine in manovra devono fare attenzione a non farsi squarciare da questi mostri metallici. Faccio oltretutto notare che essi si trovano, talvolta, persino sotto i portici di alcune vie, giusto per rendere problematica anche la normale circolazione.
All'alba dell'anno del Signore duemilasedici, con le dimensioni delle automobili che oltretutto tendono ad aumentare, è un impegno così gravoso levarli dalle palle? O si teme che qualche sgradito carro possa entrare nel palazzo?
E' la prima, e spero contestualmente ultima, battaglia civile nella quale auspico un deciso e compatto intervento delle madame, che protesteranno vibratamente coi loro mariti dopo aver rigato il suv bianco appena uscito dal concessionario.
Pasionarias.

pensierino del giorno-02/05/2016

Esiste un solo modo per stroncare la ribellione giovanile (e non): trattarla come se tale non fosse.
Nulla, per un ribelle, è più frustrante di non esser preso sul serio.

lunedì 9 maggio 2016

pensierino del giorno-01/05/2016

Dato che nei telefoni di nuova generazione non suona la sveglia quando sono spenti, devo utilizzare un vecchio Nokia per alzarmi al mattino. Basta tenere il telefono acceso, si potrebbe obiettare, ma è un'idea che mi irrita profondamente: se sto dormendo spengo tutto, è evidente che non dovete rompermi le scatole.
Orbene, capita che spesso, quando giunge il fatidico trillo, io prenda il telefono e lo appoggi sul petto, ché non ho alcuna intenzione di alzarmi; trascorsi alcuni minuti, il senso di colpa mi dà un'energica scossa che mi fa sobbalzare, lanciando così il telefono per terra.
Mai un graffio.
O meglio, qualche graffietto magari sì, ma nessun danno strutturale. La cosa peggiore che possa capitare è che la cover si stacchi o magari la sim debba essere riposizionata, ma una volta fatto riprende a funzionare come se nulla fosse.
Se casca uno di questi nuovi telefoni che sanno fare persino il caffè, invece, è una tragedia. Sarà anche una domanda puerile, ma perchè?

pensierino del giorno-30/04/2016

Da piccolo ti insegnano che la malattia ha una durata che si misura in giornate: se hai un po' di febbre al mattino, stai pur certo ti verrà garantito questo status fino al successivo risveglio.
Si chiama diritto quesito.
Tra le varie schifezze del mondo dei grandi, invece, si scopre anche che la permanenza a casa può durare mezza giornata, se uno fa in tempo a riprendersi. Intorno all'ora di pranzo ti senti guarito? Perché aspettare il giorno successivo, torna a lavoro sin dal pomeriggio.
O il sistema ucciderà noi o noi uccideremo lui.

venerdì 6 maggio 2016

pensierino del giorno-29/04/2016

Le pensioni devono essere pagate dalle generazioni successive. Posto che a un certo punto ci estingueremo, tutti i problemi che ci facciamo sul pagamento del debito pubblico e altre quisquilie sono del tutto immotivati. A un certo punto, gli abitanti del globo terracqueo si ritroveranno a non porsi più alcun problema di natura economico-finanziaria per il semplice fatto che non esisteranno più.
A me sembra così semplice, non capisco dove sia il problema.

pensierino del giorno-28/04/2016

I discorsi che fanno i maschi tra di loro sono facilmente prevedibili, giacché tutto ruota all'eterno dibattito: è meglio il calcio, la birra o la figa? Sbattendo vigorosi pugni sui tavoli e dandosi robuste pacche sulle spalle, l'unanimità approva le prime due a discapito della terza, anche se poi nella realtà sono dei gattini miagolanti che fanno le fusa dalle fidanzate.
Sui discorsi delle donne, invece, c'è un po' più di segretezza e mistero. Attendibili studiosi affermano che trascorrano buona parte del loro tempo a disquisire sull'organo riproduttivo maschile, oltreché su accessori estetici di vario genere e titolo. Sotto sotto, però, le serpi hanno un altro argomento di discussione, ossia le lamentele dei maschi. Esse ritengono infatti che l'uomo sia solito lamentarsi eccessivamente per i malesseri fisici, spesso esagerando le proprie patologie, chiedendo per esempio il ricovero in pronto soccorso non appena il termometro supera la fatidica soglia di 37 gradi Celsius.
Insomma, il maschio è un frignone.
Quella che all'apparenza si manifesta come ingratitudine per tutte le volte in cui il rapporto è invertito, cela al suo interno un profondo affetto: il ribaltamento dei ruoli permette di potersi prendere cura dell'altra persona, di vederla debole e bisognosa di attenzioni, indifeso come un gattino arruffato nonostante abbia passato la serata a giocare a chi ruttava più forte il nome della propria birra preferita.

giovedì 5 maggio 2016

pensierino del giorno-27/04/2016

Da buon reazionario, ogni volta che sbuca un neologismo provo un'irrefrenabile antipatia. Peggio ancora se inglese.
L'ultimo a finire nel mirino è swag: l'ho sentito utilizzato in relazione a calciatori, cestisti, insomma atleti famosi e piuttosto ricchi. Mi sta talmente sulle balle che non ho nemmeno voglia di scoprire quale sia il suo preciso significato; mi basta sentirne la pronuncia, o meglio, leggerlo, per indispormi.
Swag.
Cosa stracazzo mi potrà mai rappresentare?
Istintivamente lo associo all'altro grande male del nostro secolo, instagram, perché di sicuro ha qualcosa a che fare con l'ostentazione più becera e dozzinale.
Swag.
L'unica certezza è che, tolto petaloso, mi sembra che godiamo di una certa difficoltà nell'inventar parole.

pensierino del giorno-26/04/2016

Di birra e di fregna il baffo s'impregna.
Ma non sottovaluterei il moccio.

mercoledì 4 maggio 2016

pensierino del giorno-25/04/2016

Faccio outing, confessando il mio nome di battesimo.
Non lo trovo né bello né brutto, di sicuro non è tra i più usati, ma personalmente mi ci trovo bene.
Jacopo è un nome come un altro, giusto capita ogni tanto che le persone chiedano se inizia con la 'j' o con la 'i'.
All'estero, piuttosto, è stato fonte di qualche problema, allorché gli indigeni non erano in grado di pronunciarlo correttamente: passi lo jacopò dei francesi, ma hacòbo con l'h aspirata tipo soffocamento degli spagnoli è davvero terrificante, e non c'è verso di farglielo imparare.
Almeno nella madrepatria pensavo di essere al sicuro, invece non si finisce mai di stupirsi.
Una signora che doveva scriverlo ha dapprima corretto la g di un presunto Jagopo nella più appropriata c, poi dopo la prima o si è fermata, interdetta. Si passa la lingua sulle labbra, ci pensa, riflette, spreme le meningi. Solleva persino la penna dal foglio, ma non lo sguardo verso l'interlocutore.
Infine, il sorriso della vittoria.
Jagcobo.

pensierino del giorno-24/04/2016

- Shtudente? -
Flashback nel quale scorrono davanti agli occhi le immagini della discussione della tesi di laurea, i pochi istanti di lucidità alla propria festa, il primo giorno di lavoro in giacca e cravatta.
- S..sì -
- Quanti anni hai? -
Al prossimo compleanno sono ventisette. Servono tre volte due mani per tenerli tutti.
- Venticinque -
- Allora tesserino shtudendesco e carta d'indirindà per favore così facciamo l'ingresso ridotto -
Il tesserino è stato smarrito tempo incolpevolmente tempo addietro, ma qualsiasi documento rivelerebbe l'inganno Meglio un'onorevole resa, la signora ha vinto. Si pagherà intero.
Tuttavia, nasce spontanea una riflessione: il limite d'età per avere lo sconto studenti è collocato agli anni ventisei. In teoria corretto, uno mica può stare all'università per sempre. Del resto, il ragionamento prosegue, una volta che uno termina la propria carriera accademica e da quel momento entra nel mondo del lavoro, per cui percepirà un reddito che gli permetterà di non dover più usufruire di sconti e sconticini, o meglio, potrà tranquillamente farne a meno.
Già.

lunedì 2 maggio 2016

pensierino del giorno-23/04/2016

- Ciao -
- Ciao -
- Stai uscendo? -
- Sì -
- Buona giornata allora -
- Grazie -

Ma una volta non usava ricambiare?

pensierino del giorno-22/04/2016

Sembra che l'ultima moda delle pagine facebook che parlano di sport sia dedicare la giornata a un atleta famoso che compie gli anni. L'idea può anche essere carina, ma una volta finito il giro che fanno? Ricominciano da capo? Ripropongono in loop gli stessi contenuti?
No perchè, onde essere chiari, quando un atleta si ritira non è che poi combini qualcosa di nuovo, quando la sua carriera finisce non ci sono più gesta inedite da far vedere.

domenica 1 maggio 2016

pensierino del giorno-21/04/2016

Esistono due momenti, da quando una persona abbandona il tetto familiare, nei quali manca maggiormente la mamma: il frigo vuoto e la malattia. Al primo si può facilmente ovviare rimestando nella dispensa, dove chiunque riesce a rimediare almeno un pezzo d'aglio, un giro d'olio e un peperoncino; per cui il frigo può restare tranquillamente vuoto, ma se a questi ingredienti si sommano degli spaghetti (se non avete SEMPRE degli spaghetti in dispensa sentitevi liberi di non considerarmi più vostro amico), il problema è superato anche con un certo qual gusto.
Per il secondo, invece, neanche il più attrezzato ospedale del mondo può essere di alcun aiuto.