sabato 30 marzo 2013

pensierino del giorno-27/03/2013

-perchè tenermelo nascosto tutto questo tempo?-
-per proteggere entrambi. te per primo: avresti vissuto con quest'incubo, questo macigno da portare addosso per sempre, una rabbia che ti avrebbe seguito ogni giorno della tua vita e sarebbe cresciuta dentro di te, aggrappandosi a ogni buon pensiero come un'edera fino a soffocarlo. avevo paura potessi fare la stessa fine. poi un po' anche per me stessa, in modo che potessi star lontana dal suo ricordo e non vivere come una vedova del secolo scorso, costretta alla mestizia e al dolore vita natural durante. avevo il diritto di ricominciare e l'ho preteso, com'è andata a finire lo sai benissimo: ho perso e mi sono comportata esattamente come non avrei mai voluto, destinata ad avere solo te come conforto per la mia vecchiaia.-
- i nonni oggi sarebbero contenti?-
-oh, tanto. lo adoravano, per quanto spesso litigassero e non approvassero alcune sue idee, quelle più estremiste diciamo. fosse dipeso da loro non sarebbe mai successo, puoi scommetterci.-
-ed era necessario andare dall'altra parte dell'oceano?-
-stai scherzando? chiaramente lo era. con tutti i mezzi tecnologici a tua disposizione avresti scoperto la verità non più tardi dei dieci anni, ammesso e non concesso che nessuno te l'avesse raccontata prima.-
-io nasco oggi-
-non dire scemenze. hai avuto una vita felice, quella che qua probabilmente ti sarebbe stata negata. quello che cambia è che ora sei grande abbastanza per prendere coscienza di chi era tuo padre. di tutte le sofferenze attraverso le quali sono passata, quella di doverti dare il mio cognome al posto del suo è stata la più grande; così facendo però ero certa che non saresti mai potuto arrivare a scoprire tutto da solo ed è stato l'obiettivo che fin dall'inizio mi sono posta insieme ai nonni. per questo son sempre venuti loro a trovarci, erano parte del teatrino.-
-tu non sei mai andata a trovare il tuo fidanzato, vero?-
-sei furbo. no, andai al loro funerale. guarda com'è assurda la vita: ti abbiamo sempre fatto credere che tuo padre fosse morto in un incidente stradale andando a lavoro e invece quella sorte è toccata a loro. perlomeno non hanno sofferto e se ne sono andati insieme, senza doversi alzare la mattina e scoprire che l'altro lato del letto era vuoto. sognavo una vita come la loro e me l'hanno strappata ancora prima che...ancora prima di tutto.-
-ero già abbastanza grande quando morirono, potevo sapere.-
-portarti lì avrebbe significato raccontarti in fretta e furia le cose, di sicuro qualcuno avrebbe fatto allusioni e allora sarebbe venuta a galla l'intera storia. ora la situazione è diversa: il sindaco era uno dei suoi migliori amici, gli intitoleranno una piazza. è un bel giorno per tutti.-
-quindi? cosa gli è successo?-
-ero incinta di te da tre settimane, lo avevo scoperto tre giorni prima. volevo fargli una sorpresa così aspettai e dopo un paio di giorni lui ricevette un aumento e volle portarmi fuori a cena. l'appuntamento era al ristorante, invece si presentò a casa trafelato, bofonchiò alcune cose, si cambiò e uscì come un razzo dicendo che la cena era spostata. figurati come mi imbestialii, gli andai dietro urlando di tutto. vedi, vivevamo in una traversa al fondo di quella via, poche centinaia di metri a piedi; quella sera non avevo sentito il telegiornale, c'era molto malcontento nel paese e durante una manifestazione spontanea un poliziotto sparò ferendo gravemente un ragazzo, così la rabbia crebbe e il popolo si riversò in piazza. una marea di persone, era tutto pieno, non ci si muoveva quasi, io gli chiedevo spiegazioni ma lui niente, fendeva la folla cercando di arrivare in testa al gruppo dove c'erano alcuni dei suoi amici.-
-quante volte l'hai rivissuta questa scena?-
-e chi lo sa? conta quanti giorni sono passati e moltiplica per un numero a piacere. l'unica consolazione alla quale sono giunta anni dopo è stata che non avrei potuto fare nulla per impedirlo, era un cretino, cocciuto, a volte irrazionale oltre ogni limite. sapeva perfettamente a cosa andava incontro ed era disposto a correre il rischio. quando iniziarono i tafferugli ci si buttò dentro, riuscii a tirarlo via per la felpa e piangendo gli urlai di essere incinta. poi mi arrivò una manganellata sulla schiena e caddi, facendomi piccola al suolo e proteggendo istintivamente il ventre; quando rialzai la testa lui non era vicino a me, lo cercai, vidi la gente impietrita, qualcuno col viso solcato dalle lacrime e un silenzio angosciante intorno a me, mentre in lontananza la gente vociava e partivano cori. poi lo riconobbi a terra, una maschera di sangue.-
-l'hanno ucciso come un cane?-
-e chi lo sa. nessuno è mai stato condannato, immagini non ce ne sono, le testimonianze non furono ritenute credibili per incarcerare gli agenti. il suo compare di scemenze era vicino a noi, si accorse che ero a terra e con la coda dell'occhio lo scorse mentre si lanciava contro quello che mi aveva colpita. quando rialzò lo sguardo la scena era già quella che avrei poi visto io. ora capisci per quale motivo ti ho voluto tenere all'oscuro? pensi che la vendetta non sia stata il motore della mia vita? pensi che non sia morta quando alla tv sentii dire che il giudice aveva disposto l'archiviazione del caso? erano passati diversi mesi, il vento era di repressione e nessuno protestò più di tanto. non potendo volare, m'imbarcai sull'unica nave che ancora faceva quella tratta e mi ripromisi che non sarei più tornata fino a quando non...-
-quando?-
-volevo che qualcosa o qualcuno me lo riportassero indietro, non importa come, non volevo giustizia perchè la giustizia porta altro rancore, è violenza, io volevo tornare a com'era tutto una volta.-
-come mai sei qua allora?-
-sarà l'ultima occasione di rivederlo, lo rivedrò nelle facce di chi c'era, nella tua che pure non gli assomigli per niente, nella lapide che scopriranno. forse mi sentirò tra le sue braccia durante il minuto di silenzio e riascolterò la sua voce nell'applauso della gente, non so come farò per l'odore ma qualcosa inventerò.-
-mi spiace tanto mamma.-
-e di cosa?-
-di non poterci fare nulla.-
-ho scelto l'esilio e andrò avanti sulla mia strada. lui era troppo legato a questa città per pensare di andarsene così lontano, benchè sapesse che per te sarebbe stato molto meglio. parli due lingue come se fossero la tua natale, sei iscritto in una delle migliori università del mondo e in futuro mi renderai orgogliosa. questo è il fardello che grava su di te, del quale dovrai farti carico per onorare davvero la memoria di tuo padre: dammi la gioia che mi hanno negato, vivi una vita dannatamente normale. lui odiava la normalità, le cose banali e l'appiattimento, come lo definiva, e una lapide e quello che ne rimane. ti ha insegnato a essere coraggioso, ma il coraggio a volte è combattere ogni giorno per il proprio diritto alla serenità. restituiscimi una famiglia.-

pensierino del giorno-26/03/2013

è buffo pensare che diamo punti di riferimento assoluti su di una sfera. oriente e occidente.
andare verso ovest non è forse andare comunque a est, o magari è proprio così per chi ha un punto d'osservazione differente.
partendo dall'europa che per noi è il centro del pianeta e viaggiando tenendoci il sole alle spalle ci porterà niente popò di meno che a quello che noi consideriamo l'est, dunque in che direzione siamo andati? lontano, più lontano di pordenone, poco ma sicuro.
poi per sballarci del tutto possiamo pure attraversare la linea del cambio di data e non capirci più niente, meglio di un acido. chi siamo? dove andiamo? che giorno è oggi? fino a che ora stanno aperti i negozi? ho ancora tempo per pagare le bollette? tocco in punta, avrebbe mica mezzo numero in più? hai da accendere? vorrebbe fare una donazione? mi fa due caffè? vieni a dormire da me? mi vuoi sposare? per favore, puoi non denunciarmi per avertelo chiesto? sei mai stato a parigi? venezia è bella, ma ci vivresti? se ci fosse stato renzi a quest'ora avremmo un governo? andreotti ha già superato matusalemme? come si usa una forcina? chi non ha mai bevuto assenzio alla goccia? quanto pesa la cacca? se avessi tre desideri come li useresti? davvero non elimineresti la fame nel mondo?

venerdì 29 marzo 2013

pensierino del giorno-25/03/2013

fondamentale è mantenere la capacità di divertirsi servendosi di poco, anzichè vagare smarriti e infastiditi perchè non siamo circondati da un parco divertimenti che si sposta con noi e provvede al nostro intrattenimento.
cosa c'è di meglio di una corsa coi carrelli del supermercato in una piazza deserta?
di un quiz fatto sull'autobus della gita scolastica?
di una serata passata a fare giochi di ruolo?
di una battaglia coi cuscini?
forse tante cose, però hanno lo svantaggio di non scaturire direttamente dalla nostra fantasia.

giovedì 28 marzo 2013

pensierino del giorno-24/03/2013

la tragedia di restare indietro coi pensierini è che non si può assolutamente scrivere alcunchè di vagamente allusivo alla situazione attuale, giacchè apparirebbe anacronistico al di là di ogni tollerabile limite.
resta quindi la possibilità di vagare qua e là, trasportati da lettere e parole scomposte fino a perdere di vista il loro significato, come quando si schiaccia il naso contro la parete dell'acquario e non capiamo più se il pesce sia quello che ci sta davanti o noi stessi, ritrovandoci a desiderare un paio di branchie solo per potergli nuotare accanto senza la necessità di riemergere per prendere aria, facendoci trascinare negli abissi e attraversando il portale del mondo animale.
fastidiosa rima interna.
rifare da capo.
poca voglia.
strappare il foglio dalla macchina da scrivere, olivetti lettera ventidue, e appallottolarlo con fare teatrale prima di scagliarlo nel cestino insieme a tutti quelli che l'hanno preceduto.
spostare il rullo o come diamine si chiama e ricominciare, non prima di essersi sistemati gli occhiali e sgranchiti le dita con fare da grande scrittore.

pensierino del giorno-23/03/2013

sarebbe bello, di tanto in tanto, essere un compositore e poter rendere i propri stati d'animo con le note anzichè con le parole, così da vedere le emozioni zampettare di scala in croma e trasformare in silenzio il rumore dei nostri passi a notte fonda in una via deserta mentre siamo assordati dal fracasso dei nostri pensieri.

mercoledì 27 marzo 2013

pensierino del giorno-22/03/2013

non avere nulla
significa
non possedere ciò di cui si ha bisogno
o
non possedere ciò di cui abbiamo voglia?

giovedì 21 marzo 2013

pensierino del giorno-21/03/2013

per la legge di shaun wright-phillips, eminente tuttologo presso l'università di yuvemerd, forse la più rinomata della ivy league, le unghie lunghe sono prive di utilità alcuna finchè il legittimo proprietario non se le taglia. a quel punto questioni di vita o di morte dipenderanno dalla lunghezza delle suddette e sarà dunque inevitabile la triste fine.

mercoledì 20 marzo 2013

pensierino del giorno-20/03/2013

la neo-presidente della camera dei deputati, laura boldrini, ha affermato che nella sua carriera si è occupata di diritti umani, che secondo le sue parole non possono avere bandiera, motivo per il quale ritiene di non essere una presidentessa schierata. orbene, in linea teorica questa dichiarazione, ispirata dal buon senso, non contiene alcun elemento contestabile, almeno a una prima occhiata.
pensandoci bene, tuttavia, appare lampante come vi sia una differenza tra chi i diritti umani ha provato perlomeno a rispettarli e chi invece se n'è proprio fregato approvando leggi che hanno suscitato clamore nell'opinione pubblica estera per la loro miopia e per quel sentore di razzismo strisciante troppo spesso presente nella nostra cronaca politica; è in linea con questo la candidatura della suddetta nelle file di un certo colore di bandiera, mentre dall'altra parte abbiamo assistito al circo togni sez. parlamento.
noto con sommo disappunto che tocca anche a noi commentatori di bassa tacca prendere le distanze da chi afferma che sono tutti uguali, quest'ultimo il leit-motiv dell'anno, mentre la prima la reazione di moda negli ultimi giorni. giova specificare che si parla ancora di apparenza, facciata, chiamatela come vi pare e giustamente finchè non verrà suffragata da qualcosa di concreto presterà il fianco a facili invettive.

pensierino del giorno-19/03/2013

dicono che dietro un grande uomo ci sia sempre una grande donna.
mai sentito parlare di strap-on?

martedì 19 marzo 2013

pensierino del giorno-18/03/2013

Sempre caro mi fu quest’ermo colle
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedento e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiette
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Cosí tra questa
Inmensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.


commento all'opera: bravo eh, scritta bene, però è evidente come l'autore volesse solo dire che gli piaceva andare su un colle dove una siepe gli ostruiva la vista, ogni volta ci restava male come se fosse la prima e se ne stupiva come un bambino quando gli mangi il naso. a quel punto, spossato per la salita (stiamo pur sempre parlando di un gobbo, storpio e se va bene pure ai limiti della cecità), si fermava infreddolito per la celebre bora delle marche e, pensando bene di aver più caldo rannicchiandosi che non camminando rapidamente verso casa, cercava un modo per non pensare al gelo che gli entrava nelle ossa così iniziava a svarionare, bestemmiando come un turco perchè con tutta quell'aria non riusciva nemmeno a rollarsi un cippone, quindi non gli restava altro da fare che sperare passasse presto maledicendo la natura per tutte le sfighe che gli aveva appioppato, senza peraltro concedere il benchè minimo onere di urbanizzazione in cambio. invece il vento, bastardo come la rucola, si metteva a sibilare attraverso le piante, rendendogli pertanto impossibile concentrarsi su qualcosa che non fosse il gelo che lo attanagliava dall'unghia dell'alluce fino alla punta dei capelli. 
tutt'a un tratto, la folgorazione, o per meglio dire, l'ispirazione: esultante come zio paperone quando scopre un filone d'oro nelle miniere del klondike, anch'egli trova il modo di permettere alla mente di viaggiare lontana e soprattutto senza l'aiuto di psicofarmaci o  droghe sintetiche; a quel punto è così felice che inizia a frugare in tasca dove invece trova una pasticca, ci pensa su due/tre volte dato che i suoi genitori l'hanno sempre messo in guardia da quella robaccia, ma infine la tira giù e si butta per terra dove inizia finalmente il suo trip.

pensierino del giorno-17/03/2013

chiamarsi antonia edvige albina maino. a quante persone è successo? poche, credo una sola.
la cosa singolare è che quella stessa persona, partita dal vicentino e cresciuta ad orbassano (il mio monumentale allenatore di basket diceva sempre che chi va sano va fino a orbassano) è stata il premier della seconda economia emergente del pianeta. un paese talmente sterminato da meritare la definizione di sub-continente, che da solo raccoglie circa il doppio degli abitanti dell'unione europea.
un paese talmente intricato che per poterlo studiare un minimo bisogna partire dal dato storico-religioso, altrimenti non ci si raccapezza.
mi affascinava moltissimo, evocava sapori antichi, storie lontane, invece il primo indiano che ho conosciuto me l'ha liquidato così: corruzione.
basta.
tranchant.

pensierino del giorno-16/03/2013

c'è qualcosa di profondamente sbagliato e perverso nell'alzarsi dal letto pensando
o stranieri, strappate le tende da una terra che madre non v'è
non vedete che infida vacilla,
dal cenisio alla balza di scilla,
sotto il peso de' barbari piè?
se nel luogo ove oppressi giaceste
giace il corpo de' vostri oppressori
poi arrabbiarsi perchè non si ricorda bene il seguito.

lunedì 18 marzo 2013

pensierino del giorno-15/03/2013

due nuove categorie di persone hanno deciso con prepotenza e arroganza di porsi sul baratro dell'odio e ormai che il posto è loro nessuno potrà togliergliegliegleilorlo. toglierlo loro insomma. no ma bella lingua l'italiano.
dicevamo.
i primi sono coloro che, sui pullman da trasporto interurbano, notate la proprietà del lessico, svaccano giù il loro sedile senza neppure usare l'accortezza di chiedere se per caso, metti mai che, dio non voglia, disturbino. la risposta la sanno benissimo, sì, mi disturbi, mi opprimi, mi togli spazio vitale, violi il mio cilindro quindi cortesemente riporta seduta stante lo schienale in posizione eretta e se hai voglia di sdraiarti tirati di sotto, vedi che poi non torni più dritto.
i secondi, non meno importanti, son coloro che per mettersi in posa sentono il bisogno di fare gesti assurdi con le dita, che poi di solito è il numero due messo di traverso, capirai l'originalità, o pollice e mignolo alzati come faceva ronaldinho quando esultava o, per usare un riferimento senza gubbio più aulico, il gesto giovane che a lungo spopolò su iniziativa di chi scrive e di qualche altro fesso della stessa risma. orbene, scendete a patti col cervello e accettate la dura realtà delle cose: non siete fratelli del ghetto ma bianchi come il latte, per sopravvivere non dovete rubare le autoradio e spacciare krank bensì chiedere un bonifico ai genitori e, last bat not list, non siete famosi rapper, sebbene a volte vi vestiate come tali. che poi magari per loro quei gesti hanno pure un significato, perchè appropiarsene e sconvolgere tutto? proprio sgarbato.

giovedì 14 marzo 2013

pensierino del giorno-13/03/2013

sulla scia delle parole di don mariano arena, il personaggio del giorno della civetta di sciascia, mio nonno suddivideva l'umanità in quattro categorie:
uomini.
mezzuomini.
cazzabubboli.
coglioncelli.
mentre scrivo mi accorgo di essermi infilato due calzini diversi e questo farà sì che domani debba replicare l'abbinamento per cui mi chiedo: dove mi avrebbe collocato, tra i cazzabubboli o tra i coglioncelli?

mercoledì 13 marzo 2013

pensierino del giorno-12/03/2013

-oh finalmente, son proprio felice di conoscerla-
-lei mi lusinga. a cosa debbo tanto onore?-
-suo figlio in classe parla spesso di lei, credo rappresenti un punto di riferimento-
-è possibile, abbiamo un rapporto molto stretto e cerco di essere il più presente possibile nella sua vita-
-in che modo?-
-partecipando alla sua crescita, giocando, seguendo la sua attività scolastica...mi perdoni, ma siamo qui per parlare di me o di mio figlio?-
-le due cose sono connesse abbastanza strettamente-
-capisco. dunque?-
-dunque ho notato che negli ultimi tempi il ragazzo è piuttosto vivace-
-lo è sempre stato-
-ci si aspetta che crescendo alcuni lati del carattere vengano attenuati-
-questo comunque non ha alcuna influenza sul rendimento, del quale non starei nemmeno a parlare visto che...-
-infatti è del comportamento che volevo parlarle. vede, suo figlio ha un carattere forte e spesso questo si traduce in una prevaricazione nei confronti degli altri compagni, è sempre al centro di scherzi, corre come un pazzo per i corridoi, torna da ogni intervallo sudato fradicio, disturba, non obbedisce sempre a quanto dicono i docenti...insomma, ci rende la vita piuttosto complicata-
-accidenti, sembra che dovrò fargli proprio un bel discorsetto-
-non sono mancati i rimproveri, però appare chiaro come la nostra voce abbia poca influenza su di lui. a questo punto spero che possa darci una mano, d'altra parte è nell'interesse di tutti che la situazione migliori. mi creda, ho anni di esperienza alle spalle e le posso garantire che se non vengono ripresi in tempo certi ragazzini rischiano di diventare soggetti pericolosi per sè e per gli altri. questa sorta di ribellione che per ora è molto circoscritta se la trascinano dietro e diviene un tratto dominante della loro personalità, alla ricerca spasmodica di un pensiero non conforme che, diciamocelo, è comprensibile e neanche del tutto solo fino a una certa età. non vorrà mica trovarsi in casa uno che fra una decina d'anni va alle manifestazioni a sfasciare le macchine?-
-la ringrazio del suo tempo e non vorrei approfittarne oltre, avrà molti altri colloqui da fare. ora, se permette, andrò ad adempiere ai miei doveri di padre. mi auguro che al nostro prossimo incontro ci siano notizie migliori su questo fronte.-

-amore sei tornato? oh santo cielo meno male guarda io non so come avrei fatto a reggere alla vergogna, per fortuna sei riuscito ad andarci te, con tutte le note che porta a casa chissà cosa mi avrebbe detto quella povera donna della maestra dev'essere veramente esausta ma te l'immagini tutto il giorno con queste pesti e tra loro spicca lui santo cielo sarà il caso che ci facciamo sentire pensiamo a una punizione eviterei di non fargli fare sport almeno in quello si sfoga però togliamogli magari un videogioco o mandiamolo a letto subito dopo cena per una settimana in modo che capisca che questo andazzo non può continuare t'immagini poi quando si comporterà così con dei professori di liceo e dio non voglia magari universitari oh santo cielo mi verranno i capelli bianchi ooooh ma se chiamano dalla questura non lo vado di certo a prendere eeeeh gliel'ho già detto chiama tuo padre o il tuo avvocato non provarci neanche per scherzo a me viene un infarto insomma che ti ha detto la maestra e soprattutto perchè hai quel cos'è un ghigno un sorrisetto si può sapere cosa ti ha detto e perchè ridacchi?-
-a posto. tutto suo padre.-

martedì 12 marzo 2013

pensierino del giorno-11/03/2013

la cosa che fa girare le scatole è che certamente nella vita non riusciremo a leggere tutti i libri che vorremmo.
più facile con i film, per quanto pure qui ci voglia una certa costanza.
di sicuro sarà impossibile crearsi una cultura soddisfacente o perlomeno superiore alla media sugli argomenti che ci interessano.
conciliare queste tre obiettivi è opera degna di un artista dell'equilibrio e della programmazione.

pensierino del giorno-10/03/2013

è quel sentimento che in molti hanno provato a denominare. illustri letterati, semplici passanti, compilatori di vocabolari si sono resi conto dell'esistenza di qualcosa che prende forma dentro di noi ed esce lasciandoci senza fiato, proprio mentre stiamo per dire il suo nome.
ineffabile, sfuggente, eppure così chiaro, vivido, sotto gli occhi della nostra mente, al punto da infastidire chi cerca un modo per delimitarlo con la stessa pervicacia con la quale i cavalieri della tavola rotonda inseguivano il sacro graal.
c'è chi vi ha scorto l'esistenza di un essere supremo, chi vi ha basato la propria filosofia, chi vi ha scritto libri.
nessuno di questi, tuttavia, ha trovato una parola che lo soddisfacesse; per sua stessa natura, quello di cui stiamo parlando è privo di nome, vocabolo, sostantivo.
è il sentimento di infinito e si sprigiona nella voglia di sentirsi totali, di chiudere gli occhi e provare semplicemente l'ebrezza di qualcosa di nuovo.
la sua ricerca è in fondo la ricerca della vita stessa, non delimitata all'esistenza terrena bensì intesa come afflato vitale che sostiene ogni creatura e porta allo sconforto più ci si sente lontani da esso.
il dilemma a questo punto consiste nel capire se questo possa rappresentare uno stato, una situazione, qualcosa di stabile, come una sorta di nirvana, oppure se si palesi solo in alcuni momenti affinchè meglio lo si possa apprezzare. più probabile che sia un evento sporadico e per questo così agognato, che senza qualcosa che gli facesse da contraltare rischierebbe di sfibrarsi e appassire scolorendo.

domenica 10 marzo 2013

pensierino del giorno-09/03/2013

oppure, partire a piedi e vedere dove si arriva.
forrest gump attraversò l'america di corsa, basterebbe riuscire a perdersi del tutto, senza neanche cercare di orientarsi col sole. lontano dalla civiltà, scegliere a un bivio in base alla bellezza del paesaggio o al lancio di una moneta.

pensierino del giorno-08/03/2013

invece a volte il tuffo da dieci metri non riesce.
se non è ancora scattata del tutto quella leva della follia che aiuta a non sentire la paura, a fidarsi ciecamente del proprio corpo e del mare che è la sotto, ogni tuffo rappresenta un'incognita, è come lanciarsi tante prime volte.
tanti primi respiri, tante prime rincorse, tante prime sensazioni di vuoto e aria che secca la bocca aperta per gridare.
succede allora che si abbiano impressioni negative, che si percepisca nell'aria il vago sentore che qualcosa possa andare storto. ciononostante si tenta lo stesso perchè in fondo è già stato fatto, quindi è possibile anzi realizzabile e sarà realizzato.
poi a metà della rincorsa il filo invisibile che fino a pochi istanti prima faceva solo il solletico ai fianchi e lungo le braccia si tende improvvisamente, lasciandoci come nella scena di un film a mulinare le braccia sul vuoto, coi piedi che fanno forza contro terra e il busto già proteso in avanti. poco oltre c'è spazio per una gloria ingloriosa, si dimostrerebbe di avere fegato a un prezzo carissimo, rischiando danni abbastanza seri, dall'altra c'è invece l'onta da portare addosso davanti a chi ha assistito alla scena e soprattutto davanti a noi stessi, che purtroppo non manchiamo mai di osservarci.
il mondo è ancora lì, siamo fermi, stabili, interi e integri. sani e salvi.
l'acqua invece giace limpida e cristallina, invitante, bellissima, inebriante come il canto delle sirene e altrettanto letale. però, ormai fuori dalla nostra portata, separata da dieci metri eterni che nessun coraggio ci porterà mai a percorrere, ma che ogni tanto faranno capolino nella nostra mente pensando a quanto rapidamente si sarebbero potuti fare e a quanto sarebbe stato appagante riemergere dal mare.
purtroppo, tornando a riva, ci rendiamo conto di essere asciutti.

sabato 9 marzo 2013

pensierino del giorno-07/03/2013

la capacità di raccontare sta nel coinvolgere in una storia chi non l'ha mai vissuta e fargli provare lo stesso turbinìo di sensazioni di chi invece ne è stato protagonista.
la storia in sè e per sè conta poco, perchè è come quando uno scultore si trova di fronte a un blocco di marmo dal quale dovrà tirar fuori una statua. l'oratore è chiamato a sgrezzarlo, lavorare di pialla e scalpello per renderla appassionante, affinchè silenziosa penetri sotto la pelle di chi ascolta e improvvisamente gli morda da dentro il cuore rilasciando alla velocità di uno sparo un frullato di emozioni.
certo, il narratore per eccellenza dovrebbe essere in grado di portare alle lacrime una melenzana declamando la divina commedia, tuttavia nemo ad impossibilia tenetur, come diceva il piccolo pescolino, perciò è necessario che dall'altra parte ci sia una certa predisposizione, un terreno fertile. provare per credere: andate a spiegare la fede a uno che tifa per l'inter, poi ne riparliamo.
chi si trova di fronte al racconto deve possedere una sua sensibilità per la quale può arrivare alle lacrime per una storia svoltasi in tempi nei quali non era nato e vissuta da persone che non ha mai conosciuto nè mai avrebbe potuto conoscere.
tutto il resto si chiama aridità.

pensierino del giorno-06/03/2013

il minuto di silenzio si chiama così appunto perchè bisognerebbe evitare di produrre rumore. non si parla, non si canta, non si battono le mani, non deve volare una mosca.
i primi secondi lasciano quasi spiazzati, poi vedere migliaia di persone attorno a te che chiudono la bocca, giungono le mani e chinano il capo fa salire i brividi, perfino quando lo si vede solo in un video. dapprima lungo la schiena, poi tutto il corpo ne è pervaso.
invece è grande usanza dell'itale genti iniziare ad applaudire. ma che cazzo applaudite, teste vuote? bisogna stare fermi, immobili, come se la morte per un momento fosse calata pure su di noi.
anni e anni allo stadio mi hanno fatto odiare queste persone, anche se per un motivo che non ho mai ben capito tutti quanti si piegano in una circostanza: quando viene commemorato il grande torino è come se fossimo presenti ai funerali, senza nessuna voglia di parlare, attoniti, rispettosi, con un dolore vero nel petto.

venerdì 8 marzo 2013

pensierino del giorno-05/03/2013

provo molta invidia nei confronti di chi ha il coraggio di credere in se stesso e di investirci.
nessuno nasce imparato, magari abbiamo qualche propensione nei confronti di determinate attività, si può pensare che giaccia qualcosa dentro di noi, ma in ogni caso bisogna scrostare parecchio prima di arrivare al tesoro, è necessario sgrezzare e lavorare duro.
a volte questo comporta fare scelte poco conformiste, seguire percorsi che fanno storcere il naso perchè percorsi da venature artistiche e che quindi hanno insita una percentuale di rischio piuttosto elevata. però ammiro chi lo vuole fare, chi ha il coraggio di chiedere ai propri genitori di sostenerlo nella scelta e di concentrare le sue energie in quello per il semplice motivo che gli piace. invece la maggior parte delle persone, tra le quali m'includo, finiscono con l'andare alla ricerca di un lavoro sicuro anche se significherà passare la vita a martellarsi gli zebedei.
del resto, è il concetto basilare dell'impresa: si investe accettando un rischio. serve coraggio, dal momento che nessuno potrà farsi garante del buon esito, e in certi casi pure della follia.
e i pazzi, si sa, spaccano di brutto.

giovedì 7 marzo 2013

pensierino del giorno-04/03/2013

il primo vagito il nove agosto millenovecentoottantanove
il primo viaggio in auto sulla tratta cuneo-pisa
la prima partita allo stadio gobbi fiorentina nel novantacinque
il primo giorno di scuola nel settembre novantacinque
la prima volta che ti ho vista sai la prima volta che andavo in discoteca di sera sarà passata un'eternità ormai però ricordo il casino che c'era
il primo bagno a tirrenia
la prima volta in curva a pisa
la prima pastasciutta cucinata da solo a quattordici anni
la prima volta che è morto qualcuno che conoscevo il diciannove dicembre novantanove
il primo concerto max pezzali al palastampa nel novantanove
la prima trasferta a genova il tre febbraio duemilacinque, zero a zero
la prima volta che ho provato a guidare a tredici anni, la punto granata dei miei
la prima vomitata per l'alcool a londra
il primo cd fabrizio de andrè vol. tre
il primo viaggio da solo all'isola d'elba
il primo simposio a diciassette anni (fu anche l'ultimo)
il primo campeggio in capraia
il primo mezzo posseduto una vespa
la prima persona trasportata in auto non aveva bisogno di quel passaggio, ma volevo assolutamente guidare con qualcuno al fianco
il primo incidente mentre parcheggiavo
la prima scritta sui muri a diciassette anni
la prima sauna a venti
il primo trofeo alzato il nove maggio duemiladodici

martedì 5 marzo 2013

lunedì 4 marzo 2013

pensierino del giorno-02/03/2013

ogni tanto stupisco il mondo con rivelazioni che per tutti erano delle ovvietà sin dalla prima infanzia.
stamattina per esempio il risveglio è stato accompagnato, o per meglio dire tormentato, da questo dilemma: l'espressione giro di vite ha un chiaro riferimento all'azione manuale di stringere una vite, l'oggetto metallico, con l'apposito cacciavite. screwdriver in inglese, destornillador in ispagnolo per chi non lo sapesse. ah, caciavìt in milanese, è come venivano chiamati i tifosi del milan dai più borghesi interisti. altro nomignolo era unghienere e il perchè capitelo da soli.
bene, si usa per indicare un maggiore controllo su qualche attività, anche se in realtà non è che mi venga tanto una definizione giusta, ma fa i stes.
si usa anche, ed è qui che viene il bello, per dire che c'è stato un azzeramento delle persone che ricoprivano certi ruoli e allora la domanda è: qui vite significa sempre quella di sopra o invece si riferisce al plurale di vita?

venerdì 1 marzo 2013

pensierino del giorno-01/03/2013

pur essendo favorevole ai social network, aborro l'uso che ne viene fatto da certe categorie di persone.
chi per esempio cerca di informare sui propri stati d'animo con parole criptiche e intellegibili da nessuno;
chi mette foto di qualunque cosa stia facendo, fosse anche tagliarsi le unghie;
chi mette gli asctag di tuitter;
chi pubblica qualunque cacata esca sulla rete senza prima informarsi un minimo sulla relativa attendibilità;
chi vede la cacata e rapito pensa bene di condividerla;
chi segue la massa e pubblica quello che già tutto il mondo aveva pubblicato nei precedenti giorni;
chi invece, pensando di fare il diverso e l'anticonformista, critica le mode di cui sopra;
chi ha i problemi con le categorie di cui sopra.
p.s.: per scrivere il titolo ho dovuto controllare su gughel e guardate che me l'avevano spiegato non più di quattro-cinque giorni fa. e stavo per sbagliarlo. idolo.

pensierino del giorno-28/02/2013

in teoria gli argomenti di cui parlare dovrebbero essere infiniti, non perchè le cose siano infinite, bensì perchè si rigenerano di continuo e mutano al loro interno. quindi sarebbe più corretto affermare che sono infinite le discussioni sugli argomenti, giacchè si arricchiscono di nuovi elementi in modo che il punto cui si era approdati la volta precedente sia ormai vecchio e stantìo.
tuttavia andavo cercando un argomento nuovo, qualcosa del quale ancora non avessi trattato. ce ne sono un sacco.
per esempio, ci sono i sassi. son belli da vedere, specie quando diventano imperiose montagne e questo già lo diceva il buon immanuele canto con la storia del sublime.
non è però sufficiente a giustificare la palese inutilità dello studio dei sassi nelle scuole, luoghi dove la gente non impara chi è il presidente della repubblica in favore della differenza tra puddinghe e arenarie. più utile sarebbe sapere che il pudding è un tipico dolce inglese famoso per due motivi: il primo è che fa cagare, il secondo è la mitica frase di another brick in the wall, quando dice how (I met your mother, no scherzo, ora prosegue sul serio) can you have your pudding if you don't eat your meat e in realtà lo cita un sacco di altre volte solo che mi è venuta in mente questa per prima così ho deciso di darle una giusta preminenza.
una volta qui era tutta campagna.