giovedì 2 marzo 2017

Richiamo morale

Esistono cose che in realtà non esistono.
Tipo l'anima di sinistra del PD.
Più prosaicamente, e più vicino alla nostra pancia, è giunto il momento di sfatare uno dei più grandi falsi miti della storia dell'umanità, propagandato in maniera vile e subdola sulla scorta di quella che non è niente di più che una semplice unità di misura: l'etto di pastasciutta.
L'etto di pasta, semplicemente, non esiste.
La sua esistenza è ontologicamente indimostrabile, se non come frazione, ma come entità a sé stante ha le stessa fondamenta del mostro di Loch Ness.
Partiamo da due assunti: il primo è che qualsiasi rimasuglio di pasta che sia uguale od inferiore ai cinquanta grammi non si lascia nel pacchetto, ma si accorpa alla restante dose; il secondo è che la porzione singola si aggira intorno a grammi centocinquanta.
Orbene, appare di tutta evidenza come un pacchetto da mezzo chilo contenga al suo interno tre dosi singole: due da centocinquanta grammi abbondanti più una col rimanente. In caso ci fosse un ospite a cena? Nessun problema, se ne faranno fuori tre etti e qualcosa, lasciandone un po' meno di due etti, che andranno a costituire una dose singola. Tre persone? Beh, tre persone fanno un pacchetto.
Tutto molto semplice, alla portata di chiunque.
Eppure, nonostante ciò, nelle dispense italiane si trovano ancora questi insignificanti avanzi di tren/quaran/cinquanta grammi coi quali cosa dovremmo fare?
Uniamoci contro i veri problemi che affliggono l'Italia, consumiamo la pasta in modo più consapevole ma soprattutto eliminando quella fastidiosa sensazione di voglia mista a fame. La sazietà viene prima di tutto.

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