sabato 28 settembre 2013

pensierino del giorno-12/08/2013

non saprei neanche bene da dove iniziare, son sincero.
a molti sembrerà una sciocchezza, una stupidaggine, un'esagerazione.
affezionarsi così tanto a una ferraglia che stava inesorabilmente cedendo sotto i colpi del tempo e delle intemperie?
l'avevo chiamata bolide, una legnano da uomo che mio prese comprò vent'anni fa. io andavo ancora in giro con le rotelle attaccate alla mia bottecchia nera con le manopole del manubrio verdi e quell'oggetto grigio, alto e slanciato mi sembrava gigantesco, inarrivabile.
un bel giorno invece è toccato a me salirci in sella e mi resi conto di essere cresciuto, di essere pronto per farne il mio mezzo di locomozione: dai sedici ai diciannove anni l'ho usata per girare la città in lungo e in largo ed è sopravvissuta a tutte le sue rivali, bici più nuove, migliori, che i miei ogni tanto compravano ma che venivano inesorabilmente rubate. lei invece no. sempre lì, un punto di riferimento, gregaria quando la macchina o la vespa erano a secco e capitana nelle giornate invernali più fredde, dove affrontare l'aria tagliente sul motorino è impensabile.
quante volte l'ho usata con la neve, sotto la pioggia, il sole cocente, la grandine, di notte, che bello pedalare a notte fonda sui vialoni torinesi rientrando a casa facendosi cullare solo dal rumore della catena.
non si è mai tirata indietro di fronte a niente e nessuno, su di lei ho scarrozzato chiunque e se fossi riuscito a farmi un decimo delle ragazze che ci sono salite sopra a quest'ora sarei un playboy affermato.
di tutti i reati che esistono il furto è quello che ho sempre odiato di più, soprattutto quando colpisce gli oggetti personali, perchè ti portano via qualcosa che tenevi dentro, un pezzo di cuore, di ricordi, di memoria.
bastardi.
sul mercato aveva un valore sicuramente inferiore ai cinquanta euro, eppure il danno che mi è stato arrecato viaggia su cifre molto più alte, non saprei neppure quantificare.
è brutto chiudere così una parentesi della propria vita, sgraffignata da infami che spero spendano tutti i loro soldi in medicine.
ci metterò un po' a realizzare che ti han portato via da me a soli cento metri da casa, nel punto che ritenevo più sicuro della città.
addio per sempre mia sposa, addio per sempre mia bella, addio dolce amore.

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