lunedì 8 giugno 2020

Cose che fanno girare gli ingranaggi

Era il titolo di un programma televisivo di Peter Griffin e mi è parso fosse calzante per il contenuto odierno, del quale preciso di non andare estremamente fiero perché è poco di più di uno Striscia la Notizia in salsa radical, ma siccome ho ripreso a tormentare i tasti e appesantire i server svuotandoci dentro i miei pensieri, posso finalmente togliermi questo peso che mi assilla dalle due alle tre volte al giorno.
Uno dice vado all'estero, dove tutto funziona meglio.
Uno dice vado nel Nord Europa, stipendi più alti, qualità della vita migliore, servizi più efficienti.
Sì, no, forse, boh, stigatti.
Tutto è inutile se ci si ritrova sbigottiti dinanzi al totale fallimento di un oggetto che la società occidentale ci impone di usare su base quotidiana.
Voglio dire, è comprensibile che uno torni nella madrepatria e decida di portare nel Nord alcune cibarie che non si trovano, funziona così a tutte le latitudini e sarebbe scorretto stupirsene. Magari anche uno o due prodotti che si possono reperire a prezzi sensibilmente più bassi, perché no. Del resto, se uno ha sempre cercato di camuffare i propri olezzi con uno specifico deodorante e non è in grado di acquistarlo all'estero, pare del tutto legittimo che ne faccia scorte quando ne ha la possibilità. Ma sto divagando, quantunque anche questo esempio sia tratto da una commovente storia vera.
D'accordo riempirsi la valigia di cibarie, questo era l'assunto. E di deodoranti, corollario.
Quello che invece risulta grottesco è che si renda necessario, leggasi bene necessario, n-e-c-e-s-s-a-r-i-o, non dipendente dunque dalla volontà bensì imprescindibile, fare incetta di spazzolini da denti.
Non stiamo parlando di prodotti di alta tecnologia signore e signori della Corte, ci riferiamo anzi proprio ai simpatici spazzolini ogni tanto reclamizzati in tv e che costano una (ridotta) manciata di euri in qualsiasi supermercato, tendenzialmente in prossimità delle casse.
Sono qui per affermare, dopo aver prestato giuramento sulla Costituzione e sul Signore degli Anelli di dire la verità, solo la verità e nient'altro che la verità, che gli spazzolini in Olanda fan cacare. Ebbene sì, ho detto cacare e non cagare, un omaggio a Nanni Moretti. Dall'allievo al Maestro.
Perdono le setole in continuazione, sin dal primo lavaggio.
Anzitutto mi risulta incomprensibile che qualche associazione di consumatori non se ne sia lamentata e non ne abbia fatto un caso di rilevanza nazionale con scioperi e interruzione dei pubblici servizi.
In aggiunta, vorrei capire se questi trovano divertente lavarsi i denti e dover continuamente estrarre dalla bocca questi filini di plastica che si sono staccati e albergano tra molari e palato o sotto la lingua.
Sarà mica che tutto il latte che ho bevuto e che continuo a bere mi ha trasformato in una creatura da dei poderosi denti a sciabola? A quel punto tanto vale farci dei soldi, potrei diventare youtuber e scalare la vetta della fama globale pubblicando contenuti in cui divello innocenti spazzolini con sdegnosa e spietata furia. Ipotesi comunque da non scartare.
Si tenga da ultimo presente, e con questo mi accingo a concludere, signore e signori della corte, che all'apparenza questi strumenti per il lavaggio dei denti e della cavità orale non presentano alcuna difformità con quelli che si potrebbero trovare dappertutto. Passi uno, sarà un caso. Passi due, sarà sfiga. Al terzo si fa una risata perché - mannaggia - capitano tutte a me, con occhiolino alla telecamera e democristo sorriso sornione di chi è in grado di affrontare le asperità della vita con italico buonumore. Il quarto però legittima reazioni violente, danneggiamenti alle proprietà altrui e sinanco lesioni aggravate a danno di minori.
Non basterà a fermarci, andremo avanti fino alla verità.
O quantomeno fino alla prossima gita in Italia, quando riempiremo una valigia di spazzolini.

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