lunedì 27 giugno 2016

pensierino del giorno-09/06/2016

C'è un momento nel quale il diritto di cronaca diventa invadente e fastidioso. Purtroppo, nel giornalismo, una delle sfumature più importanti riguarda la tempestività nel pubblicare una notizia, al punto che chi arriva indietro in questa categoria si dice che abbia 'bucato'. Arrivare per primi equivale a una medaglia al valore da appuntarsi sul petto, perché l'assunto di partenza è che il pubblico voglia essere informato il prima possibile.
Fermi tutti.
E se il pubblico, invece, di certe questioni non volesse affatto essere informato?
Risulta di tutta evidenza come lo spoglio delle schede elettorali sia prioritaria e debba ricevere copertura in tempo reale, ma quando si parla di argomenti meno importanti bisognerebbe considerare l'interesse del pubblico a scoprire da solo certe notizie. Per esempio, è una notizia l'uscita del libro conclusivo di una saga, come fu ai tempi per il settimo volume di Harry Potter, la cui distribuzione iniziò in contemporanea in tutto il mondo alla mezzanotte inglese; ci sarebbe però stato parecchio sgomento se l'indomani mattina i giornali avessero rivelato il finale, mentre la stragrande maggioranza dei lettori era ancora ferma alle prime pagine.
L'avvento dei social ha in parte modificato tutto questo, poiché gli utenti si sentono quasi in dovere di esprimere giudizi e valutazioni di merito in tempo reale, e dunque i giornali e i siti d'informazione si trovano costretti a rilanciare certe notizie, senza lasciare il tempo al pubblico di mettersi in pari.
All'indomani della puntata conclusiva della seconda stagione di Gomorra, il telegiornale di Sky aveva pensato bene di mandare in onda interviste ai protagonisti commentando l'epilogo, con la morte di uno dei personaggi principali, in barba a chi la sera prima non era riuscito a vedersela.
Peggio ancora capita quando la puntata viene trasmessa in diretta negli Stati Uniti, e dunque quando in Italia è notte fonda; ha davvero senso che i siti d'informazione siano già pronti con tutte le anticipazioni quando è ragionevole presumere che la stragrande maggioranza delle persone non l'ha ancora vista, ma ha certamente intenzione di farlo nelle ventiquattro ore successive?

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