mercoledì 2 ottobre 2013

pensierino del giorno-17/08/2013

è giunto il momento di affrontare un delicato e spinoso argomento.
la transitività della dieta.
con questa locuzione mi riferisco alla singolare proprietà che questa terapia possiede quando a seguirla è una donna: essa si estende ai familiari che d'improvviso vengono privati di pane, pasta, dolciumi, zucchero, burro, latte, uova, insomma qualunque cosa che a tavola faccia godere.
non è per ribadire ancora una volta la nostra superiorità, però. che diamine.
quando devo portare la vespa dal meccanico e lasciarcela qualche giorno mica obbligo la gente ad andare a piedi per solidarietà, così come non ho mai visto mia madre o mia sorella venire a correre con me al parco, per quanto farebbe loro un gran bene.
la dieta è attualmente una delle tre principali cause di divorzio tra gli italiani, dopo il tradimento e la giusta causa (s'intende per giusta causa il marito che s'è spaccato le palle della moglie e anzichè spaccarle la faccia con un cric decide di seguire le vie che il legislatore civile ha previsto per giungere all'agognata libertà cui rinunciò in seguito a un errore di gioventù, probabilmente una sbronza colossale o una catasta di debiti per via delle scommesse andate a male sulle lotte clandestine tra cani).
è pacifico, tanto in dottrina quanto in giurisprudenza, che il cosiddetto quinto obbligo matrimoniale consista, per l'uomo, nel subire anch'egli le conseguenze delle mestruazioni; aggiungere a questo supplizio anche quello della dieta pare oltremodo vessatorio. pertanto le richieste si alzano a gran voce: visto che tanto sulla figa abbiam perso ogni speranza, ridateci il cibo, o sarà alcool a fiumi.

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