mercoledì 22 novembre 2017

Orange is the new white

Supermercato, ora imprecisata del giorno.
Mi appropinquo alla cassa ove una signora sta ordinatamente sistemando i propri acquisti sul nastro. A giudicare dall'acconciatura si può azzardare che sia andata dal parrucchiere per tinta e messa in piega non più di un paio d'ore prima. Le mani ingioiellate si muovono rapide per prendere i prodotti dal carrello e, sebbene curate, tradiscono un'età non più giovanissima. Indossa un costoso cappotto di marca dal quale sbucano le ancora esili gambe.
Sembra una bella signora di mezz'età, per quanto non le abbia ancora visto il volto.
Improvvisamente si ricorda di dover aggiungere qualcosa alla spesa e torna tra gli scaffali per recuperarlo; così facendo mi passa davanti e avverto una sinistra vibrazione nella Forza: qualcosa, nella sua figura, mi turba profondamente. Come se ci fosse un elemento fuori posto, una vocina stonata nel coro. Mentre torna alla cassa ho modo di lanciarle un'altra veloce occhiata, per cercare di cogliere l'origine della mia inquietudine. Rimanda a qualcosa di lontano, è un'eco flebile ma che tocca precise corde della mia sensibilità.
Sta ancora imbustando quando io, dopo aver pagato, mi avvicino per ritirare la mia spesa.
Guardo le mani.
Bianche.
Non proprio bianche, però insomma di un colore normale, umano.
Guardo il viso.
Arancione.
Due colori totalmente diversi addosso, come se appartenessero a diversi esseri viventi assemblati in officina in un'unica figura.
Manca del tutto l'autenticità, si passa dal genere umano al genere, semplicemente, 'altro'. Non pretendo di essere una persona di grandi principi e valori, però provo un senso di istintiva sfiducia nei confronti di chi altera in maniera così significativa la propria identità. A quale fine poi?
Piacersi?
Piacere agli altri?
Sarò superficiale, paradossalmente, ma lo trovo comunque un atteggiamento menzognero, perché al primo impatto con un qualsiasi estraneo si deve già contare una bugia, espressa sul proprio corpo. Per conoscere quella persona occorrerà superare una maschera, scoprire cosa si nasconde dietro.
Davanti ad un'artefatta discromia non riesco a provare fiducia.

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