premessa doverosa: non volevo assolutamente proseguire su quest'argomento che negli ultimi tempi ho sfruttato a piene mani, anzi volevo cambiare radicalmente e buttarmi su qualcos'altro.
però non posso esimermi dal segnalare quanto accaduto.
leggendo l'amore ai tempi del colera ho trovato una teoria che sostengo da anni proposta pari pari da gabriel garcìa marquez. è come quando, scrivendo la tesi, si cerca tra gli autori chi abbia già sostenuto una certa posizione in modo da poter legittimare la propria; se è pur vero che da un lato questo depotenzia la portata dell'originalità del pensiero e ne sminuisce la dirompenza dell'impatto, dall'altro lo rafforza, dandogli quel sostegno autoritativo che gli mancava.
oltretutto, se a questa teoria siamo approdati in maniera del tutto autonoma, è assai probabile che ne custodiamo una formulazione con parole e locuzioni interamente nostre, che dovrebbe distaccarsi nettamente da quella di altre persone, quantunque poi giungano alle medesime conclusioni.
anche se breve e limitata, la mia esperienza mi aveva portato all'elaborazione di questa legge di vita, che ormai metterei nel firmamento delle grandi verità insieme alle leggi di murphy e a quelle sul calcio (rimando ai precedenti pensierini per chi se le fosse perse).
la chiamerò bis in idem.
detto con parole interamente mie, quindi linguaggio rustico e diretto, franco come scoglio: una volta che una donna apre le gambe a un uomo, gliele apre per sempre.
detto con le parole del poeta: in circostanze meno amare avrebbe insistito nell'assediare sara noriega, sicuro di finire la notte rotolandosi con lei nel letto, perchè era convinto che una donna che se la fa con un uomo una volta continuerà a farsela con lui ogni volta che lui lo voglia, purchè sappia sempre intenerirla.
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