- ciao, sono di nuovo io -
- oh no, ancora tu?-
- dal tono della tua voce deduco una grande felicità nel ritrovarmi -
- non ti dico. preferirei essere un'odalisca nelle mani di gheddafi -
- abbiamo una notevole verve comica fin dal primo mattino, bene bene. quindi non sei contento di rivedere la tua coscienza? a proposito, posso sedermi? -
- fa' come se fossi a casa tua -
- ti ringrazio. a dir la verità non ho nemmeno fatto colazione, non è che potresti gentilmente... -
- vaffanculo -
- mi sembrava di aver letto sulla porta 'ampio parcheggio e cortesia' e in tutta onestà non vedo né l'uno né l'altra -
- dimmi cosa vuoi e poi vattene -
- mah, insomma, sai com'è...è da un bel pezzo che non ci si vede, dico bene? saranno un paio di annetti pieni? -
- ti chiedo scusa se non ho tenuto un calendario sul muro come i carcerati -
- non c'è bisogno di fare del sarcasmo, ricordati che io sono dalla tua parte. solo che a volte il mio ruolo mi impone delle posizioni che a te possono apparire scomode alla maggioranza delle persone, figurati a una testa dura come te che piuttosto che aprirsi si farebbe scorticare vivo -
- se sei qui per una paternale infarcita di buon senso e luoghi comuni con una spruzzatina di qualunquismo puoi andartene. anzi, puoi andartene in ogni caso, in qualsiasi istante. giuro che non mi offendo, non ti serberò alcun rancore. anzi -
- c'è qualcosa di cui mi vuoi parlare? senti il bisogno di raccontare delle esperienze, condividere dei sentimenti, insomma quelle cose che fanno tutti e che a te sembrano così banali e futili? e non grugnire! -
- quando arriverà il momento sarai la prima a saperlo, giuro su vasco rossi. che sia fulminato se non lo farò -
- molto spiritoso, davvero maturo come atteggiamento. allora dovrò fare come quando eri ragazzino e leggerti dentro, forse è l'unico modo per sbatterti di fronte la realtà delle cose, anche se se francamente preferirei che ci arrivassi da solo. da cosa scappi? -
- non sto scappando -
- renditi conto: stai mentendo alla tua coscienza. si può essere più deficienti? faccio fatica a crederlo. ogni tanto penso che se potessi tornare indietro chiederei di essere accoppiata con un futuro serial killer, almeno mi darebbe delle soddisfazioni. te invece niente, una barriera architettonica. pensi sul serio che riuscirai per sempre a evitare i dolori, le sofferenze, le angosce, tutto quello che ci fa star male, che ci tiene svegli la notte, che ci caccia un pugno gelido dentro lo stomaco e azzanna la felicità solo scappando? no, non funzionerà -
- apprezzo il tuo sforzo e i tuoi tentativi, davvero, ma non ne ho voglia -
- non esiste 'non ne ho voglia'. non si tratta mica di lasciare dei piatti sporchi nell'acquaio per poi lavarli la mattina dopo. qua hai accumulato le stoviglie di anni, non hai più niente di pulito in cui mangiare nè spazio per muoverti. devi sistemare tutto questo casino -
- e se non lo volessi fare? se mi piacesse vivere in mezzo alla sporcizia? -
- ma tu non lo vuoi -
- e se allora non si potesse fare? se fosse così e basta, ormai è successo, posso solo aspettare che il tempo levighi anche questo -
- è vero, non si riscrive il passato. ma devi prendere consapevolezza di quello che ti causa. tanto prima o poi ti raggiungerà, non riuscirai a scappare per sempre. riconosco che finora sei stato bravino, sembra proprio che tu non voglia cedere, ma il rischio più grande è che tu molli di testa prima ancora che di gambe e ti lasci sopraffare, fagocitare. girati e combatti, prenditi i cazzotti e vai per terra, rompiti il naso, fatti male per dio, ma affrontalo, sentiti vivo. il rimedio sta nel difendere la propria posizione, non nell'abbandonarla in favore di qualche sensazione corporale o di un trip mentale -
- aiuta -
- sul momento, ma quanto dura? è una stella cometa nel tempo, passa veloce e poi non la vedi più. e ti ritrovi di nuovo da solo, sotto lo stesso cielo, scoprendo che niente è cambiato, che ogni stella ha mantenuto il suo posto e che tu non ti sei spostato di un centimetro -
- cosa suggerisci dunque, o savio narratore onnisciente della mia vita? -
- assolutamente nulla. non posso, mica sono un taumaturgo o uno sciamano che fa la danza per allontanare gli spiriti maligni. ma era impensabile che tu continuassi a correre così a lungo, avevi bisogno che qualcuno ti facesse uno sgambetto -
- più che uno sgambetto la definirei un'entrata a piedi uniti sul ginocchio -
- chiamala come vuoi. la tassonomia non m'interessa. ricordati solo che ogni giorno nel quale scegli di non combattere allontana di un po' la felicità. non esiste un arco temporale predeterminato al termine del quale ti verrà riconsegnato tutto, come se ti avessero sequestrato la macchina. no, sei tu che devi andarlo a prendere e più posticipi meno giorni lieti ti restano. dum differtur vita trascurrit -
- fottiti, te e quel vecchio di merda di seneca. e passami il cucchiaino -
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