la grande diffusione di internet ha permesso a molte persone di avere accesso a una quantità incommensurabile di dati e informazioni, permettendo un *sinonimo di diffusione che adesso mi sfugge* della conoscenza su vasta scala.
non è mia intenzione perdere tempo sui vari youtuber e blogger che si sono creati nel corso del tempo, e che si sentono in pressante dovere di fornirci le loro opinioni sugli argomenti più disparati, benché nella vita quotidiana abbiano serie difficoltà a distinguere la scarpa destra da quella sinistra.
piuttosto, vorrei focalizzarmi su una categoria di persone che si è finalmente svelata al mondo: quelli che commentano le notizie (peggio ancora i video o le gallerie) sui siti dei quotidiani. dopo attenta analisi socio-statistica, ho elaborato il seguente modello: si tratta perlopiù di cinquantenni di recente informatizzazione, i quali tendenzialmente non hanno nulla di interessante da opinare, però lo fanno lo stesso. ecco quindi piogge di commenti di una banalità ben oltre l'irritante, conditi a tratti da punte di ironia disgustosa e, come sempre, gramellinismo dilagante.
il peggio arriva quando provano a dissentire da altre lungimiranti analisi, dandosi del lei e insultandosi come avrebbero fatto due gentiluomini dell'ottocento interpretati da fantozzi e filini.
ormai non posso negare che apro articoli e altri contenuti nella viva speranza di imbattermi in qualche diatriba che inietti una forte dose di autostima.
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