da piccolo, che poi vuol dire una decina d'anni fa quindi tanto piccolo non ero anche se mi sembrano passate ere geologiche con tanto di glaciazioni ed estinzione dei dinosauri, credevo a un sacco di scemenze, tipo questa qui (ci tengo a ribadire che è acqua passata, per fortuna mi sono evoluto in charmeleon anche se vorrei un giorno diventare charizard).
pensavo e sottolineo avo che sarei stato una persona tutta d'un pezzo, intrisa di valori, morale ed etica. avrei orientato la mia vita alla coerenza e al rigore, senza scendere mai a compromessi. poi ho capito una cosa: che a nessuno frega una mazza di tutto questo. se è importante se stessi ok, è un sacrificio accettabile, ma se perseguire delle idee/convinzioni comporta delle rinunce che sul momento ci riescono difficili al diavolo tutto.
l'importante è evitare le contraddizioni marchiane, come può essere il farsi passare appunto per un uomo retto e probo. nel momento in cui accettiamo e facciamo accettare agli altri di essere persone che possono mutare a seconda della convenienza dov'è il problema?
da una parte si loda chi ha il coraggio e l'onestà intellettuale di cambiare idea, dall'altra se ne critica l'incoerenza. francamente mi sembra un corto-circuito logico, delle due l'una, a meno che uno non si arroghi il diritto di poter decidere ogni volta in base al caso specifico, ma entrerebbero in gioco variabili legate al sentire personalissimo e a mio modo di vedere insindacabile di ognuno.
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