ho pensato che non ho mai sentito mia nonna dire una parolaccia.
lei è morta il quindici novembre scorso, vuol dire che io avevo ventidue anni suonati. ipotizzando che la mia memoria inizi dai quattro, vuol dire che l'ho conosciuta per diciotto anni, un rapporto ormai maggiorenne. neanche un che palle.
altra generazione, probabilmente.
suo marito, mio nonno, era della stessa pasta. è morto molto prima, ero bambino. tuttavia ai tempi li vedevo quasi ogni fine settimana perchè stavano a cuneo. anzi, se per caso ne scappava una a me erano occhiatacce, mai rimproveri severi, i nonni lasciano questo ingrato compito ai genitori.
mentre mia madre mi rimprovera per l'elevato numero di parolacce che mi scappano in radio, ecco che mi torna in mente come parlavano diversamente i nonni.
con un briciolo di concentrazione si potrebbe evitare il turpiloquio, dopodichè sarebbe più naturale eliminare le parole meno forbite.
sono sempre stato accanito sostenitore della funzione catartica e coloritrice del discorso della parolaccia, stasera però mi sento diverso. sarò nostalgico, sarò boh.
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