non avevo mai vinto niente. nemmeno un torneo alla play station tra amici.
nè da protagonista nè da tifoso, beninteso.
ricordo batoste in due finali del torneo della scuola, poi poco altro.
qualcosa finalmente è cambiato, non solo perchè c'è un trofeo in bacheca, ma perchè l'ho sentito mio. non sono rimasto a guardare i compagni vincere, ho fatto qualcosa in prima persona.
vincere qualcosa è una gioia assurda e ho capito che tutti quelli che al momento di festeggiare si lanciano in gesti programmati e studiati meticolosamente son solo zarri a favore di telecamera. c'è qualcosa dentro che vuole esplodere e finalmente lo fa, come si può pensare di controllarla? è impensabile. ricordo di essermi tolto la maglia, ma mi sarei voluto strappare la pelle. dopodiché son ruzzolato per terra sbattendo dappertutto in maniera goffa e ridicola, infine son rimasto lì sdraiato.
niente segni della croce, niente baci al cielo, niente gesti strani.
avevo in mente qualcosa di vagamente epico, invece, come volevasi dimostrare, anche nel momento dello scrivere mi vien solo voglia di urlare fortissimo.
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