la cosa bella della stagione estiva è che si dorme fuori dalle coperte.
osservandola, seguì con gli occhi la linea dei suoi fianchi arrotondarsi dolcemente e poi sparire nelle cosce, dove la vista era interrotta da un lenzuolino che la copriva fino ai piedi.
sebbene fosse un dettaglio al quale non prestava grande attenzione, non potè fare a meno di notare la bellezza dei suoi capelli, folti e mossi, color castano luminoso. sembrava uscita dalla pubblicità di uno shampoo.
il petto andava su e giù ritmicamente, scandendo il ritmo dei suoi respiri.
teneva le mani sotto il cuscino, come fanno i bambini piccoli per addormentarsi.
gli venne voglia di baciarla piano piano sulla guancia, ma il timore di svegliarla ebbe la meglio.
un momento di perfezione assoluta, pensò mentre rotolava sul fianco e fissava la parete dalla parte opposta. non voleva consumarla, a forza di guardarla di continuo.
c'era solo un dubbio che lo assillava fin da quando si era svegliato.
ma come cazzo si chiamava?
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