la dannazione del tenere un blog è che, bene o male, ci si pensa spesso. non che ci si alzi al mattino col chiodo fisso, però nel corso della giornata capita che il pensiero si posi sopra, cercando di inventare qualcosa con cui riempire le righe.
quando la fortuna è alleata di chi scrive c'è un pc a portata di mano nel momento in cui viene il guizzo vincente.
la sfortuna si accanisce quando invece si è letteralmente travolti da una folgorazione, disarcionati come san paolo sulla via di damasco (non era ancora san paolo avreste dovuto farmi notare, bensì solo paolo di tarso ma visto che è stato santo solo dopo la morte allora non lo si potrebbe mai chiamare santo quindi lettere di paolo e non di san paolo invece alla fine si dice san paolo come se fosse la banca quindi stigatti bravo chi ha tirato fuori questa puntualizzazione inutile, tiè), dicevo quando vediamo chiaramente cosa vogliamo scrivere e già possiamo assaporarne i passaggi salienti, proprio in quel momento ci rendiamo conto che mancano strumenti indispensabili, come supporti di scrittura o banalmente il tempo a disposizione.
che nervoso quando nel cinema, correndo, giocando a calcio, sull'autobus, in aula studio o per chi lo fa durante un amplesso, si accende la lampadina senza possibilità di tramutarla in parola.
proprio come si scordano i sogni appena svegliati, ecco che come si varca la soglia di casa, puff! cos'è che già che volevo scrivere?
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