per natale ho ricevuto come regalo un libro che raccoglie molti articoli di gianni brera e ieri sera ho iniziato a leggerlo; ne sono nate riflessioni a pioggia che è necessario ordinare, onde evitare di pasticciare troppo.
punto primo: brera ipse.
gianni brera era un giornalista, appassionato di calcio, illustre letterato. morto in un tragico incidente d'auto vent'anni fa, è un personaggio che tanti della mia generazione hanno solo sentito nominare. dotato di una conoscenza della lingua fuori dal comune, scriveva di calcio come se si trattasse di un poema epico, in ogni sua produzione ho trovato almeno tre o quattro parole, espressioni, locuzioni, delle quali ignoro completamente il significato e posso solo avvicinarmici interpretandolo in funzione del contesto. una figura del genere attualmente manca in italia, manca un divulgatore di conoscenza e cultura perchè si punta a trasmettere un messaggio scarno, essenziale, comprensibile ai più, avvicinandosi agli acculturati piuttosto che avvicinando loro alla sapienza.
anzi no, a ben vedere qualcuno c'è, solo che va di moda evidenziare il suo compenso, anzichè il fatto che legga la divina commedia e la spieghi alla gente, così come fa con la costituzione. fossimo un popolo meno pecorone questi interventi avrebbero una ricaduta positiva dal valore inestimabile.
la cultura non fa mai male, il desiderio di conoscenza in senso lato è motore della vita del singolo e quindi di una società.
a volte lo stile di brera era decisamente eccessivo, alla lunga benigni non fa più tanto ridere e saviano a volte sa essere veramente palloso. però se dobbiamo decidere come spendere i soldi dei contribuenti non c'è sfida tra loro e i cicisbei di regime che, giusto per ricordarlo, son pagati con lo stesso denaro. per ogni benigni c'è un vespa, per ogni saviano un socci.
Nessun commento:
Posta un commento