è bello essere pensierosi (o meglio, pensierinosi, se mi concedete questa terrificante battuta).
i momenti di eccitazione ci privano dello spazio e del tempo necessario a riflettere, impegnati come siamo a vivere ogni secondo, anche se questo stato permette una maggiore brillantezza nella prosa.
è la solitudine, invece, unita a una vaga forma di apatia, a indurci a indagare su quanto ci circonda e su noi stessi in primis. forse lo facciamo apposta, per rifugiarci in profondi pensieri in modo da evitare quelli sgradevoli.
in ogni caso è evidente che abbiamo qualcosa in più da dare in corrispondenza degli sbalzi sulla linea della vita: che siano picchi o imi fa poca differenza, dal momento che cambia solo la forma di quello che trasmettiamo; vivere una vita piatta difficilmente porta a una maggiore consapevolezza di essa e dei nostri antri.
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