mi rendo conto che, nonostante tifi toro, non sono abituato al finale triste.
bene o male il lieto fine è lì che galleggia nell'aria, non esiste nulla di irrecuperabile.
colpa sia del modo in cui sono cresciuto, sia dei valori inculcati dalla nostra società, con tutti questi film dove la vita è meravigliossssa, i buoni trionfano e tutti a casa alè.
bisogna prepararsi a perdere qua.
o almeno a veder ridimensionato tutto, rimboccarsi le maniche di fronte alla sconfitta.
ecco, il problema è quando non ci sarà un domani nel quale recuperare.
il domani in realtà serve sempre a recuperare, magari si perde su un fronte ma si prova a vincere altrove; quello che temo è il momento in cui la debacle sarà totale e imporrà uno stop grosso come una casa.
che fare allora?
quando ci si rende conto che la vita che stiamo vivendo dobbiamo tenerla in prima persona e non guardandola dall'esterno come se fosse un racconto, dove esprimiamo la nostra vicinanza allo sfortunato protagonista, ecco in quell'istante si aprono le porte della tristezza.
dite che questi pensieri sono correlati alla vecchiaia che avanza?
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