sarebbe bellissimo avere gusto e occhio per i regali.
vedere la faccia della gente che scarta il pacchetto e i loro occhi che s'illuminano di gioia quando scoprono il suo contenuto perchè sì, era proprio quello che volevano e forse lo volevano talmente tanto da non rendersene nemmeno conto. riuscire a creare questa felicità nelle persone è una sensazione con pochi eguali sulla terra.
come nei film, stacchiamo dal mondo dei sogni e torniamo alla cruda realtà quotidiana.
di solito quando mi viene in mente qualcosa di valido o non è il periodo giusto oppure non ho una lira, per cui il progetto viene accantonato e quando invece servirebbe la folgorazione divina la mia mente è arida come il deserto di atacama.
la gente, inspiegabilmente, pare restia ad accettare banconote con le quali invece potrebbe davvero soddisfare i propri desideri; preferiscono infierire, vederti girare come un pirla in preda alle allucinazioni e vittima dell'incantesimo cruciatus per il centro della città, fuori e dentro dai negozi, vetrine, prezzi, confronti, congetture, per poi fallire alla prova del nove.
si potrebbe sostituire il compleanno fisso con quello variabile: ognuno ha diritto a un regalo da parte degli amici e dei parenti ma solo nel momento in cui questi riterranno di aver trovato qualcosa di adatto, poco importa se questo accada il primo marzo e il compleanno caschi il primo novembre.
natale, ça va sans dire, diventerebbe l'auto-natale, in modo da salvare i negozianti e l'economia. banalmente, anzichè investire i soldi nell'arrabbiatura altrui per un presente poco apprezzato, dedichiamo quel capitale a noi stessi e ci compriamo qualcosa di nostro certo gradimento.
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