la neo-presidente della camera dei deputati, laura boldrini, ha affermato che nella sua carriera si è occupata di diritti umani, che secondo le sue parole non possono avere bandiera, motivo per il quale ritiene di non essere una presidentessa schierata. orbene, in linea teorica questa dichiarazione, ispirata dal buon senso, non contiene alcun elemento contestabile, almeno a una prima occhiata.
pensandoci bene, tuttavia, appare lampante come vi sia una differenza tra chi i diritti umani ha provato perlomeno a rispettarli e chi invece se n'è proprio fregato approvando leggi che hanno suscitato clamore nell'opinione pubblica estera per la loro miopia e per quel sentore di razzismo strisciante troppo spesso presente nella nostra cronaca politica; è in linea con questo la candidatura della suddetta nelle file di un certo colore di bandiera, mentre dall'altra parte abbiamo assistito al circo togni sez. parlamento.
noto con sommo disappunto che tocca anche a noi commentatori di bassa tacca prendere le distanze da chi afferma che sono tutti uguali, quest'ultimo il leit-motiv dell'anno, mentre la prima la reazione di moda negli ultimi giorni. giova specificare che si parla ancora di apparenza, facciata, chiamatela come vi pare e giustamente finchè non verrà suffragata da qualcosa di concreto presterà il fianco a facili invettive.
Nessun commento:
Posta un commento