bisogna provare le cose prima di fare i soloni e parlarne come se non vivessimo d'altro da tempo.
prima di spiegare al mondo come si fa la polenta concia, provate ad andare in val d'aosta.
prima di cassare i libri di un autore, provate a leggerli.
prima di etichettare un politico, leggetene il programma.
e via discorrendo.
tutto questo per dire che finalmente ho iniziato a usare il kindle e quindi a leggere libri non più su supporto cartaceo. veniamo subito ai vantaggi: molta meno carta consumata, costi più contenuti e possibilità di tenere in un micro affarino centinaia di volumi; non bisogna neanche ricordarsi il segnalibro ogni volta perchè quando si seleziona l'opera interessata ricomincia automaticamente da dove era stata lasciata.
svantaggi veri e propri non ce ne sono: la batteria dura tantissimo, è pratico, resiste pure bene agli urti, non affatica gli occhi, però. però. è che alla fine ti manca la carta. ti manca l'oggetto materiale, la forma di quel singolo libro che a furia di averlo tra le mani ti ricorda qualcosa nel momento in cui lo prendi, il cui dorso ti fa già piombare nel racconto come una passaporta. è per me inevitabile collegare a ogni storia il colore della copertina, il formato dell'edizione, perfino il font usato.
a questo momento servirebbe una frase di chiusura, ma non ce l'ho.
ognuno dovrebbe scrivere la sua.
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