la rubrica il buongiorno di gramellini è, come idea, un punto di riferimento.
chiaramente la visibilità è abbastanza diversa e anche l'abilità stilistica, però visto che bisogna pur prendere dei modelli questo è senza dubbio fonte d'ispirazione.
in principio mi piaceva perchè raccontava storie; rapide, stringate, però capaci di regalarti quei sessanta-settanta secondi fuori dal mondo, quasi un micro romanzo e in effetti era un buongiorno. chi comprava la stampa o la trovava in giro poteva fermarsi a leggerlo rapidamente e, in tutta onestà, quasi sempre gli strappava perlomeno un sorriso.
dopodichè ha cominciato a farsi serio, a commentare quasi esclusivamente l'attualità. il problema è che i commenti non mancano sul suo quotidiano e lo spazio è troppo ridotto per evitare di cascare nel buonismo o buon senso spicciolo, insomma va a finire che non dà più quel quid che lo rende differente da altri articoli. spesso mi trovo d'accordo con quanto scrive, tuttavia ti lascia una sensazione di incompiuto, di incompleto, oltre al fatto che alla lunga sembra di sentire un disco rotto.
sarà dovuto alla mancanza di storie o alla crescita?
nel dubbio, spero di non crescere.
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