la notte di natale, anzi in quella tra natale e santo stefano, m'è apparso in tutta la sua folgorante chiarezza.
moriremo tutti.
questa, di per sé, non è di sicuro una novità. quello che vedo come inevitabile è che moriremo nella peggior maniera possibile, eliminandoci gli uni con gli altri per sopravvivere. difficile, in assenza di dati accurati e di precisi strumenti di calcolo, prevedere quando ciò accadrà, ma non è che l'inevitabile risultato degli scellerati comportamenti che abbiamo finora messo in atto.
l'uomo ha bisogno di due elementi per sopravvivere: l'aria e l'acqua. della prima, ce n'è in gran quantità, nonostante si stia facendo di tutto per renderla velenosa. la seconda, invece, dovrebbe essere quella che ci preoccupa maggiormente, poiché è strettamente collegata ai cambiamenti climatici.
le riserve d'acqua dolce vanno vieppiù riducendosi, eppure non sembriamo curarcene troppo, o meglio, non interveniamo sul nostro pianeta, ma ben conosciamo il problema, tanto che l'unico scopo delle esplorazioni spaziali non è quello di studiare i sassi degli altri pianeti, bensì trovarne uno che contenga acqua!
dovessi ragionare su un futuro distopico, immaginerei una serie di spedizioni che partono per i più remoti angoli della galassia al fine di reperire il prezioso liquido, mentre sulla terra viene ormai razionata e i poveri iniziano a farsi la guerra tra loro per guadagnare qualche giorno di sopravvivenza.
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