l'ippopotamo che avevo da gagno si chiamava lardo. in realtà si chiama ancora così, perchè è vivo e vegeto e stazione grasso sulla mensola sopra la mia scrivania.
nonostante sia catturato in un momento nel quale spalanca le sue temibili fauci, mi ha sempre trasmesso un'immagine paciosa e coccolosa. è stato con grande orrore e raccapriccio che ho scoperto, anni dopo, la ferocia e la crudeltà dell'ippopotamo. cattivissimo.
a livello di traumi si colloca appena sotto il modo in cui vengono fatti i bambini.
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