nei racconti dei ragazzi che avevano trascorso un anno all'estero tornava sempre un particolare: durante i compiti in classe i professori non controllavano perchè non vi era il benchè minimo rischio di copiatura, tanto che regnava un silenzio definito quasi surreale, di sicuro non familiare per gli italiani.
è il caso di ammetterlo, da noi copiare è ritenuto la prassi. man mano che si cresce ci si sente dire che non sarà tollerato il minimo sgarro; eppure scopriamo, proprio andando avanti, che non è vero neanche in minima parte. sorvolando sulle scuole dell'obbligo dove è ai limiti del tollerato, ho assistito, per così dire, a prese d'ispirazione alla maturità, ai test per l'università e poi all'università stessa. rammento anche di un professore che, ai tempi del liceo, aveva partecipato a un concorso e una candidata vicino a lui gli aveva chiesto con la massima naturalezza un aiutino.
è l'etica del copione che ci contraddistingue. non posso fare un j'accuse perchè ne sono stato parte e lo sarò ancora, ma è innegabile. insomma, è una ciclo destinato a non fermarsi. ripercussioni sull'opinione che gli altri hanno di noi? credo poche, tanto non è che ci abbiano mai considerato granchè.
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