mercoledì 4 novembre 2015

pensierino del giorno-04/11/2015

c'aveva fatto pure una striscia zerocalcare, però non è che questo basti per conferirgli l'esclusiva assoluta sul tema, peraltro lui disegna e scrive, io scrivo soltanto (ci manca solo mi metta a disegnare). il tema è patrimonio di tutti noi, lo diventa in un momento ben preciso e definito della vita: quando ti annunciano per la prima volta che un tuo conoscente si sposa.
rettifico: non conoscente, bensì persona con cui sei legato da un rapporto di amicizia.
amico o amica che sia, poco cambia.
ti metti a ripensare a tutti i più o meno coetanei che sai che si sono sposati e c'è magari la vecchia compagna del liceo che ti fa venire le rughe e le piaghe da decubito dalla tristezza, quella matta come un cavallo che magari ti eri sifonato una volta, ma essendo appunto matta è capace che lo sgozza dopo due giorni, qualche conoscenza de relato e infine...infine quella persona. qualcuno con cui sei passato per l'adolescenza, la giovinezza, le porte dell'età adulta, ma infine lei la ha varcate, tu no.
come se si dovesse salire sull'arca di noè, ci vediamo dentro appena trovo una coppia. sai che potrebbe succedere, però nessuno ti garantisce che su quell'arca salirai, o che ci voglia salire.
sarà quella persona con cui si parlerà utilizzando due vocaboli finora riferiti a delle sovrastrutture del nostro mondo (i genitori), e cioè marito e moglie. lui, marito di lei, lei, moglie di lui.
è la prima volta che un matrimonio non ti provoca un attacco di risate, anzi, fa riflettere.
non viene da pensare che ce n'è di gente strana al mondo, quasi avessero deciso di adottare un elefante e crescerlo a tarvisio, no, provoca la repentina caduta della mascella verso il basso.
silenzio.
minchia.
e poi?
e poi un cazzo, non è che muore, solo che diventa adulta sul serio. sarà, molto probabilmente, l'adulto di riferimento per i propri figli.
cazzo, i figli. quelli vengono ancora dopo, non fanno parte dell'equazione.
ogni evento che sia all'apparenza sconcertante, porta in sé quel vago sentore di fine del mondo. s'è aperto il buco nell'ozono, che ne sarà di noi?
nulla, il giorno dopo ci siamo svegliati tutti quanti come se nulla fosse e le nostre vite sono proseguite indifferenti. così è successo quando sono caduti governi, iniziate crisi, scaduti ultimatum.
tutto continua a procedere, impercettibilmente, placidamente inarrestabile.
cosa cambierà?
nella migliore delle ipotesi, nulla.
nella peggiore, neanche.

Nessun commento:

Posta un commento