tutti quanti abbiamo due gambe, due braccia e due occhi.
per me è un motivo sufficiente per garantire eguale dignità e diritti a chiunque venga al mondo, indipendentemente dalle sue condizioni. è sensato introdurre delle disparità di trattamento quando queste servono a regolare situazioni diverse, ma bisogna tener presente che il fine ultimo è comunque l'uguaglianza, solo che in questo caso vi si perviene tramite una diversa via.
non mi spaventano affatto le richieste di diritti da parte di chi ne ha di meno, mentre temo l'arroganza di chi ne vuole più degli altri per soddisfare propri fini egoistici e del tutto slegati dal benessere collettivo.
utilizzare come spauracchio per le folle il legittimo desiderio di certe categorie discriminate di parità di trattamento significa fare un salto indietro di parecchi secoli. l'indice dell'accusa è puntato contro il diverso, che a ben vedere è diverso in un modo assolutamente innocuo; paga solo il fatto di essere da sempre vittima delle persecuzioni religiose monoteiste dall'alba dei tempi fino ai giorni nostri. attenzione, vi dicono, queste persone potrebbero un giorno trascorrere una vita in tutto e per tutto simile alla vostra. embè? si può forse prendere queste parole come una minaccia? a me paiono un'opportunità, un obbiettivo da realizzare.
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