c'è una cosa che detesto ma che qualche volta son stato costretto a fare: non finire un libro, lasciarlo lì. è una sconfitta totale e lo ancora di più perchè mi rendo conto che non provo la curiosità di sapere come va a finire. è una cosa che da ragazzino non mi poteva succedere, smaniavo troppo di sapere le cose per cui portavo a termine anche quelli che trovavo devastanti.
tranne albero e foglia, ça va sans dire, ma quello secondo me da pagina sessanta in avanti è riempito di parole a caso tanto non c'è mai giunto nessuno. parole riempitive.
dopo una serie di fortunati incontri mi trovo di nuovo in questa situazione. scrittore che ha goduto in vita di grande fama, ma che a mio modo di vedere ha partorito un mattonazzo che risulta meno interessante di un catalogo della findus. almeno avesse le immagini.
ho deciso di affrontare la questione di petto, ma non vi è tradimento più grande di leggere e finire un libro mentre ne hai un altro già aperto. è una ferita che non si rimargina, puoi pure finirlo ma ormai il rapporto è logoro e consunto, per cui tanto vale rassegnarsi all'idea che non si rimarginerà.
Nessun commento:
Posta un commento