è un trend che in parte avevo notato negli altri anni, eppure in questi giorni si è ripresentato con una certa forza: la mancanza di stimoli durante il periodo vacanziero. il fatto è che tenere la mente poco occupata porta a un impigrirsi dei nostri neuroni, con conseguente calo dei pensieri.
ciò è dovuto anche a un tasso di attività sinusoidale, che si compone di eterne giornate parcheggiati in casa alternate a intense maratone sballottati di qua e di là senza poter rifiatare un attimo; in tutto questo il blog viene malamente trascurato o per inattività o per attività troppo intensa.
la lezione che se ne può trarre è molto semplice: la scrittura raramente viene da sè, ha costantemente bisogno di essere incoraggiata, stimolata, aiutata, punzecchiata. è il rapporto col mondo esterno che crea i pensieri.
o meglio, a volte possono arrivare da soli, in altri casi invece abbiamo bisogno di isolarci per metabolizzarli e affrontarne alcuni con la dovuta calma e profondità di riflessione, ma perchè questi pensieri esistano è comunque necessario che ci siano arrivati in qualche modo, occorrono delle stimolazioni esterne che mettano in moto il tutto.
vivere l'umanità.
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