aveva trovato quelle forbicine in un cassetto del bagno del padre, anzi a pensarci bene era stato proprio lui a consegnargliele con una gestualità a metà tra il teatrale e il religioso, quando lo aveva visto che spuntava i baffi con delle forbici da unghie appartenenti alla madre. vedi, gli disse, queste sono fatte apposta, e ne indicò con un certo compiacimento la punta arrotondata, fosse stata una sua invenzione.
non gli piaceva usare il rasoio, non si sentiva capace, probabilmente per il fatto che proprio suo padre, nonostante fosse uno di quelli che si radono ogni mattina, non gliel'avesse mai insegnato.
dalla scoperta di quelle forbici non si era più rasato a zero, operazione della quale non sentiva la mancanza a dirla tutta: quando aveva voglia accorciava la barba il più possibile e questo capitava con cadenza non superiore alla volta al mese. il fatto è che riteneva la rasatura, o comunque si volesse definire il surrogato che ne praticava sul suo volto, un'inutile perdita di tempo. qualsiasi altra attività, dallo studio all'annoiarsi davanti allo schermo di un pc, era preferibile. non gli era rimasto che dedicare alla potatura degli ispidi peli rossicci che gli crescevano sul mento e zone limitrofe dei tempi morti, nei quali doveva per forza fare qualcosa onde evitare di sprofondare nel tedio più totale.
individuò nell'attesa all'aeroporto ciò che faceva al caso suo: capitandogli di volare almeno una volta ogni paio di mesi, si portava sempre dietro le forbicine con le quali passava circa quaranta interminabili minuti davanti allo specchio, mentre dietro di lui si alternavano i viaggiatori più disparati, dei quali tentava di indovinare l'area di occupazione, se non addirittura il lavoro. poi non lo andava a chiedere, perciò non sapeva se l'avesse azzeccato o meno, ma poco gli importava.
la barba giocava un ruolo bislacco con le donne: non era ancora riuscito a capire a quale tipologia piacesse e a quale no, poi andava pure messo in conto il problema dell'eventuale lunghezza al quale non poteva ovviare visto che la tagliava quasi a zero per poi lasciarla crescere libera e selvaggia senza curarsene minimamente.
una cosa, però, univa le donne, tutte quante. era il momento nel quale, con entrambi giacenti seminudi nel letto, la ragazza si arrampica e spalma sul torace e inizia a giocherellare col pizzetto. anche se lo aveva criticato prima è pronta a rimangiarsi tutto, cercando di realizzare improbabili treccine o anche solo passando vi le dita in mezzo. è un momento di intimità che va oltre il legame affettivo alla base, nel senso che rivedeva la stessa scena sia con le fidanzate che con le occasionali. non dipendeva, ne era certo, dal suo fascino, era proprio una naturale articolazione del rapporto uomo-donna e gli dava una sensazione quasi di benessere pensare che questo gesto, solo in apparenza privo di significato, si stesse ripetendo identico in qualunque parte del mondo.
certo, purchè l'uomo portasse la barba.
mentre era concentrato sul livellare le basette e soprattutto sui suoi pensieri, non si accorse che una figura si era fermata dietro di lui e lo stava fissando; improvvisamente la notò e restò interdetto per alcuni secondi.
banchiere.
no no, non era abbastanza ricercato nel vestire. dirigente d'azienda? neppure.
qualcosa in quell'uomo lo colpiva, forse proprio lo affascinava, per quanto non fosse il classico belloccio. eppure, era uno che sapeva il fatto suo. questo sì, senza dubbio, e ne era consapevole al punto che emanava un'aura di sicurezza intorno a sé.
agente segreto.
ecco, fosse stato un agente segreto adesso sarebbe spacciato. assorto nei suoi viaggi mentali non aveva visto il nemico avvicinarsi nello specchio - che errore da dilettante - e non gli restava che accettare la sconfitta, mentre l'altro armeggiava nel bagaglio a mano alla ricerca dell'arma con la quale lo avrebbe eliminato.
posò invece la schiuma da barba accanto al lavandino e gli porse un rasoio. voleva forse sgozzarlo simulando un incidente domestico?
quando hai finito rimetti la schiuma bello zaino e butta pure via il rasoio, tanto è un usa e getta, gli disse recandosi alla toilette.
martedì 30 aprile 2013
domenica 28 aprile 2013
pensierino del giorno-24/04/2013
il sonno della ragione genera mostri, dicevano.
è dunque il nostro cervello che ogni tanto ci vuole spaventare? o questi mostri sono la proiezione di quanto abbiamo dentro?
in ogni caso è ben difficile lottare contro il proprio intelletto, soprattutto quando è lui a farti dei tiri mancini nel momento in cui abbassi la guardia, quando dormi pacifico e pacioso nel letto e pian piano vedi realizzarsi la situazione per la quale preghi da tempo, così viva e autentica che non dubiti neanche per un istante della sua veridicità. ci si crogiola e addirittura c'è lo spazio per alcune riflessioni, per sentire la felicità che percorre ogni fibra del nostro corpo.
quand'è che ci rendiamo conto del tranello nel quale siamo cascati?
troppo tardi, di sicuro.
e così come orfeo vede allontanarsi euridice quando si volta indietro, noi la vediamo scolorire perchè abbiamo capito che era solo un maledetto sogno. non è mai successo e non succederà mai.
l'unica certezza è che ci siamo ancora dentro fino al collo.
è dunque il nostro cervello che ogni tanto ci vuole spaventare? o questi mostri sono la proiezione di quanto abbiamo dentro?
in ogni caso è ben difficile lottare contro il proprio intelletto, soprattutto quando è lui a farti dei tiri mancini nel momento in cui abbassi la guardia, quando dormi pacifico e pacioso nel letto e pian piano vedi realizzarsi la situazione per la quale preghi da tempo, così viva e autentica che non dubiti neanche per un istante della sua veridicità. ci si crogiola e addirittura c'è lo spazio per alcune riflessioni, per sentire la felicità che percorre ogni fibra del nostro corpo.
quand'è che ci rendiamo conto del tranello nel quale siamo cascati?
troppo tardi, di sicuro.
e così come orfeo vede allontanarsi euridice quando si volta indietro, noi la vediamo scolorire perchè abbiamo capito che era solo un maledetto sogno. non è mai successo e non succederà mai.
l'unica certezza è che ci siamo ancora dentro fino al collo.
pensierino del giorno-23/04/2013
finalmente la svolta.
posto che in realtà bisognerebbe ragionare così: in barba al consumismo, se ognuno evita di fare regali agli altri si fa un piccolo regalo ogni volta, senza dover sottostare ai discutibili gusti altrui sfoggiando imbarazzati sorrisi d'ordinanza. ma vabbè, è tradizione.
per cui, pur restando nel solco di questo costume nazional-popolare, ecco che voglio rivelarvi la giusta ricetta per far sempre bella figura. regalate un paio di mutande imbarazzanti.
di seguito i vantaggi:
- spesso costano relativamente poco, specie se si è in gruppo, ma va bene pure da singolo
- aiuta a discernere le persone con senso dell'umorismo da quelle prive, queste ultime è bene non frequentarle più
- cementifica un rapporto, in quanto negli anni seguenti quell'episodio sarà un ricordo che farà scattare la risata di chi assistette alla scena.
posto che in realtà bisognerebbe ragionare così: in barba al consumismo, se ognuno evita di fare regali agli altri si fa un piccolo regalo ogni volta, senza dover sottostare ai discutibili gusti altrui sfoggiando imbarazzati sorrisi d'ordinanza. ma vabbè, è tradizione.
per cui, pur restando nel solco di questo costume nazional-popolare, ecco che voglio rivelarvi la giusta ricetta per far sempre bella figura. regalate un paio di mutande imbarazzanti.
di seguito i vantaggi:
- spesso costano relativamente poco, specie se si è in gruppo, ma va bene pure da singolo
- aiuta a discernere le persone con senso dell'umorismo da quelle prive, queste ultime è bene non frequentarle più
- cementifica un rapporto, in quanto negli anni seguenti quell'episodio sarà un ricordo che farà scattare la risata di chi assistette alla scena.
sabato 27 aprile 2013
pensierino del giorno-22/04/2013
le scarpe buttate in quel modo per terra facevano pensare a un gesto dettato dalla furia e dalla totale mancanza di tempo; quasi si poteva, appena notato quel dettaglio, figurarsi la scena: le scale salite al ritmo di quattro passi anzichè i soliti due, la porta aperta di schianto e via, la prima scarpa sfilatae lanciata sotto la finestra mentre i baci incessanti tamburellavano il collo e le mani serravano i fianchi affondando le dita nella carne, la seconda scarpa invece scalciata con un movimento rabbioso del piede a lato del letto per non perdere neanche un istante di quella passione.
la disposizone del letto però tradiva tutt'altro: un matrimoniale perfettamente rifatto, con una parte adibita al sonno di una persona soltanto e l'altra invasa dai suoi effetti personali, libri, quaderni, peluches, dei chewing-gum, altri cuscini, qualche vestito. anche a concedere il beneficio del dubbio, quell'intreccio di carni non poteva che aver avuto luogo parecchio tempo prima, troppo. niente notte rovente o perlomeno non nel passato più vicino.
peccato.
sarebbe stato l'inizio di un ottimo romanzo.
la disposizone del letto però tradiva tutt'altro: un matrimoniale perfettamente rifatto, con una parte adibita al sonno di una persona soltanto e l'altra invasa dai suoi effetti personali, libri, quaderni, peluches, dei chewing-gum, altri cuscini, qualche vestito. anche a concedere il beneficio del dubbio, quell'intreccio di carni non poteva che aver avuto luogo parecchio tempo prima, troppo. niente notte rovente o perlomeno non nel passato più vicino.
peccato.
sarebbe stato l'inizio di un ottimo romanzo.
martedì 23 aprile 2013
pensierino del giorno-21/04/2013
le strade di notte vanno percorse con calma.
è proprio impossibile, a meno di un freddo cane, accelerare il passo. bisogna rispettare i tempi che la natura ci impone, scandire un piede dopo l'altro affinchè il suono si espanda tra i muri delle case e ritorni alle nostre orecchie sotto forma di musica, regolare eppure mai stancante.
l'incedere placido e solitario di chi è il solo in giro per la città, quasi fosse l'unico superstite di una catastrofe, senza che gli pesi in alcun modo. la solitudine è cattiva compagna solo quando non si hanno abbastanza pensieri.
è proprio impossibile, a meno di un freddo cane, accelerare il passo. bisogna rispettare i tempi che la natura ci impone, scandire un piede dopo l'altro affinchè il suono si espanda tra i muri delle case e ritorni alle nostre orecchie sotto forma di musica, regolare eppure mai stancante.
l'incedere placido e solitario di chi è il solo in giro per la città, quasi fosse l'unico superstite di una catastrofe, senza che gli pesi in alcun modo. la solitudine è cattiva compagna solo quando non si hanno abbastanza pensieri.
lunedì 22 aprile 2013
pensierino del giorno-20/04/2013
dice il saggio: chi per la fretta caca nell'ortica spesso il culo gli formica.
tuttavia, secondo il corollario che si può facilmente declamare, sarebbe sufficiente una discreta conoscenza di botanica per posare le proprie chiappe su rifugi ben più sicuri.
tuttavia, secondo il corollario che si può facilmente declamare, sarebbe sufficiente una discreta conoscenza di botanica per posare le proprie chiappe su rifugi ben più sicuri.
pensierino del giorno-19/04/2013
le manifestazioni studentesche arrivano sempre tra ottobre e novembre.
appena rientrati dalle vacanze estive l'inizio della scuola è abbastanza soft, se il tempo è clemente il mese di settembre permette di godersi ancora un po' di sole prima che l'autunno, soprattutto al nord, ci ricordi che sta per arrivare il grande freddo e con esso addio giornate passate sui prati. sarà per questa rabbia e per il crescente carico di lavoro che arriva dalla scuola, ecco che si manifesta contro il ministro dell'istruzione di turno, anche se va detto che effettivamente non si ricordano quasi governi che non abbiano proposto tagli all'istruzione o di prevedere finanziamenti per le scuole cosiddette paritetiche, cioè private, che a pensarci bene è un'idea brillante, prodromica a un sussidio statale per chi guadagna più di cinquantamila euro l'anno. la rabbia cresce, il senso dell'ingiustizia pesa sulle giovani schiene che vogliono vivere solo di ideali, poi man mano che si avvicinano le vacanze natalizie tutto si affievolisce.
nel nuovo anno già non c'è più traccia di cortei e slogan, ci si prepara alla fine del quadrimestre e possibilmente a una meritata settimana bianca, tanto ci sarà occasione a primavera inoltrata per riprendersi le strade col venticinque aprile e il primo maggio, prima della tanto agognata estate.
finita l'indignazione, sparita l'ira, scomparse le urla di protesta.
la verità è che il tempo ci frega tutti quanti, non bisognerebbe mai andare a dormire quando si è arrabbiati: al risveglio ci accorgiamo che la gente sta andando a lavoro, i nostri familiari stanno bene e consumano la loro colazione mentre le edicole vendono già i quotidiani, i mezzi pubblici circolano regolarmente e i nostri appuntamenti non sono stati cancellati, tutto normale, tutto come ieri, quando volevamo spaccare il mondo.
appena rientrati dalle vacanze estive l'inizio della scuola è abbastanza soft, se il tempo è clemente il mese di settembre permette di godersi ancora un po' di sole prima che l'autunno, soprattutto al nord, ci ricordi che sta per arrivare il grande freddo e con esso addio giornate passate sui prati. sarà per questa rabbia e per il crescente carico di lavoro che arriva dalla scuola, ecco che si manifesta contro il ministro dell'istruzione di turno, anche se va detto che effettivamente non si ricordano quasi governi che non abbiano proposto tagli all'istruzione o di prevedere finanziamenti per le scuole cosiddette paritetiche, cioè private, che a pensarci bene è un'idea brillante, prodromica a un sussidio statale per chi guadagna più di cinquantamila euro l'anno. la rabbia cresce, il senso dell'ingiustizia pesa sulle giovani schiene che vogliono vivere solo di ideali, poi man mano che si avvicinano le vacanze natalizie tutto si affievolisce.
nel nuovo anno già non c'è più traccia di cortei e slogan, ci si prepara alla fine del quadrimestre e possibilmente a una meritata settimana bianca, tanto ci sarà occasione a primavera inoltrata per riprendersi le strade col venticinque aprile e il primo maggio, prima della tanto agognata estate.
finita l'indignazione, sparita l'ira, scomparse le urla di protesta.
la verità è che il tempo ci frega tutti quanti, non bisognerebbe mai andare a dormire quando si è arrabbiati: al risveglio ci accorgiamo che la gente sta andando a lavoro, i nostri familiari stanno bene e consumano la loro colazione mentre le edicole vendono già i quotidiani, i mezzi pubblici circolano regolarmente e i nostri appuntamenti non sono stati cancellati, tutto normale, tutto come ieri, quando volevamo spaccare il mondo.
pensierino del giorno-18/04/2013
quello che mi fa paura e che odio è la mediocrità. l'appiattimento fino a scomparire, il grigiore da casermoni industriali, la mancanza di voglia o proprio il terrore di prendere in mano il timone e dirigere la propria vita dove si vuole, senza che sia lei a scorrere via lasciandoci solo il tempo dei rimpianti mentre contiamo le rughe.
domenica 21 aprile 2013
pensierino del giorno-17/04/2013
c'è un episodio in particolare che per me sintetizza il sentimento di delusione più totale. accade quando a giugno, dopo la classica annata fallimentare, la squadra per la quale ho l'onore e la disgrazia di fare il tifo deve rifondare. si ricomincia da capo e dato che è ancora presto per il calciomercato ecco che si parla dell'allenatore, la figura chiave attorno alla quale deve girare tutta la ricostruzione, l'agognata rinascita. si susseguono le voci circa i nomi più probabili, alcuni dei quali fanno sognare non perchè siano altisonanti, ma perchè ci fanno sperare in un qualcosa che passo dopo passo cresca e ci tolga finalmente dalla merda. basso profilo, però con buone credenziali.
invece, puntualmente, quando arriva l'ufficialità ci si mette le mani nei capelli, per chi ancora li ha. d'improvviso l'estate sembra lunghissima, il tempo del campionato seguente infinito e in realtà non vogliamo neanche che arrivi, il primo istinto è di mollare tutto disinteressandosene completamente. come si può esprimere a parole il vuoto che ci percorre? silenzio e poca voglia di parlare, tutto qua.
sarebbe bastato così poco, ci si dice.
e invece no. demoralizzati prima ancora che inizi.
invece, puntualmente, quando arriva l'ufficialità ci si mette le mani nei capelli, per chi ancora li ha. d'improvviso l'estate sembra lunghissima, il tempo del campionato seguente infinito e in realtà non vogliamo neanche che arrivi, il primo istinto è di mollare tutto disinteressandosene completamente. come si può esprimere a parole il vuoto che ci percorre? silenzio e poca voglia di parlare, tutto qua.
sarebbe bastato così poco, ci si dice.
e invece no. demoralizzati prima ancora che inizi.
venerdì 19 aprile 2013
pensierino del giorno-16/04/2013
esistono donne che proprio non si possono presentare ai genitori, per cui si pensa meno male che neppure mi piace perchè figurati con che coraggio la potrei invitare a pranzo di domenica. non esiste nel mondo.
poi ci son quelle che piacciono ma che comunque è meglio non presentare, o meglio è necessaria una lunga preparazione psicologica non tanto per il durante, quanto piuttosto per il dopo con i commenti concordi dei genitori a base di frasi stereotipate come se piace a te noi siamo contenti si vede che vi volete bene ok ma voi che ne pensate ecco diciamo che non è proprio il nostro tipo però insomma quello che conta è la tua felicità se tu sei felice noi siamo felici e quindi a quel punto capisci che non otterrà mai il placet papale.
infida è la categoria di coloro che vorresti presentare e delle quali ci si innamora solo per quest'idea, perchè andrebbero a genio ai genitori. magari accade tutto a livello inconscio, ma il fatto di non trovare un difetto e perdipiù di poter immaginare una perfetta alchimia con le due guardie è fatale, in quanto siamo di fronte al classico caso di innamoramento di un'idea, di qualcosa di costruito dalla nostra mente e quindi perfetto, del quale non possiamo che subire il fascino, essendo tutto ciò che abbiamo sempre reconditamente sognato e cui aspiriamo da tempo.
poi ci son quelle che piacciono ma che comunque è meglio non presentare, o meglio è necessaria una lunga preparazione psicologica non tanto per il durante, quanto piuttosto per il dopo con i commenti concordi dei genitori a base di frasi stereotipate come se piace a te noi siamo contenti si vede che vi volete bene ok ma voi che ne pensate ecco diciamo che non è proprio il nostro tipo però insomma quello che conta è la tua felicità se tu sei felice noi siamo felici e quindi a quel punto capisci che non otterrà mai il placet papale.
infida è la categoria di coloro che vorresti presentare e delle quali ci si innamora solo per quest'idea, perchè andrebbero a genio ai genitori. magari accade tutto a livello inconscio, ma il fatto di non trovare un difetto e perdipiù di poter immaginare una perfetta alchimia con le due guardie è fatale, in quanto siamo di fronte al classico caso di innamoramento di un'idea, di qualcosa di costruito dalla nostra mente e quindi perfetto, del quale non possiamo che subire il fascino, essendo tutto ciò che abbiamo sempre reconditamente sognato e cui aspiriamo da tempo.
pensierino del giorno-15/04/2013
la destra non esiste. nessuno la vota.
non appare, se ne parla ancora di meno, non ha esigenze rinnovatrici al suo interno.
il dibattito sulle varie posizioni è flebile, si vota compatti, di clamorose rotture se ne ricorda una negli ultimi anni. magari si minacciano un po', poi però tutti d'amore e d'accordo.
la sinistra invece è sulla bocca di tutti, chiunque la vota.
di continuo si sentono voci delle varie correnti interne, sono come un puzzle che si ricompone una volta all'anno salvo poi perdere i propri pezzi per i restanti trecentosessantaquattro giorni.
sembra che esista solo la sinistra in italia, poi scopri che non ha quasi mai governato e le poche volte in cui formalmente aveva il potere in realtà non ha potuto combinare granchè.
nei dibattiti tv nessuno dedica mai molto tempo alla litigiosità della destra, semplicemente perchè non esiste.
la sinistra invece pare non faccia altro.
ma soprattutto si parla sempre e solo di loro e non per quello che fanno, bensì per quello che non fanno e il come, il quando, il ma se, il tuttavia.
la destra invece fa.
e allora la sinistra critica, quasi compatta. poi al momento di proporre una reazione si squaglia come un gelato dimenticato in mano sulla spiaggia distratti da un culo divino che transitava incurante delle attenzioni maschili.
è passato quel giorno all'anno, si aprano le gabbie.
non appare, se ne parla ancora di meno, non ha esigenze rinnovatrici al suo interno.
il dibattito sulle varie posizioni è flebile, si vota compatti, di clamorose rotture se ne ricorda una negli ultimi anni. magari si minacciano un po', poi però tutti d'amore e d'accordo.
la sinistra invece è sulla bocca di tutti, chiunque la vota.
di continuo si sentono voci delle varie correnti interne, sono come un puzzle che si ricompone una volta all'anno salvo poi perdere i propri pezzi per i restanti trecentosessantaquattro giorni.
sembra che esista solo la sinistra in italia, poi scopri che non ha quasi mai governato e le poche volte in cui formalmente aveva il potere in realtà non ha potuto combinare granchè.
nei dibattiti tv nessuno dedica mai molto tempo alla litigiosità della destra, semplicemente perchè non esiste.
la sinistra invece pare non faccia altro.
ma soprattutto si parla sempre e solo di loro e non per quello che fanno, bensì per quello che non fanno e il come, il quando, il ma se, il tuttavia.
la destra invece fa.
e allora la sinistra critica, quasi compatta. poi al momento di proporre una reazione si squaglia come un gelato dimenticato in mano sulla spiaggia distratti da un culo divino che transitava incurante delle attenzioni maschili.
è passato quel giorno all'anno, si aprano le gabbie.
giovedì 18 aprile 2013
pensierino del giorno-14/04/2013
uno viene deriso perchè durante i pasti usa tenere il tovagliolo al colletto, acciocchè protegga quanto più possibile gli indumenti della parte superiore del corpo.
succede che una volta se lo dimentichi, proprio mentre mangia la pasta aglio olio e peperoncino.
quand'egli si alza per andare in bagno e passa di fronte allo specchio scopre la triste realtà: tre macchie d'olio sulla maglietta preferita, a guisa di proiettili conficcati nel petto, mortal oltraggio alla tanto amata compagna di mille e più avventure. quel che è peggio, in vista non appaiono nè lo smacchiatore, nè il borotalco, nè tantomeno dell'acqua frizzante.
resteranci a vita, come imperituro monito per le generazioni future: non ascoltate i serpenti dell'eden che vogliono cacciarci dal paradiso terrestre e fate come vi hanno insegnato i nonni, anzi di più, laddove possibile usare proprio il bavaglio lasciato in eredità.
succede che una volta se lo dimentichi, proprio mentre mangia la pasta aglio olio e peperoncino.
quand'egli si alza per andare in bagno e passa di fronte allo specchio scopre la triste realtà: tre macchie d'olio sulla maglietta preferita, a guisa di proiettili conficcati nel petto, mortal oltraggio alla tanto amata compagna di mille e più avventure. quel che è peggio, in vista non appaiono nè lo smacchiatore, nè il borotalco, nè tantomeno dell'acqua frizzante.
resteranci a vita, come imperituro monito per le generazioni future: non ascoltate i serpenti dell'eden che vogliono cacciarci dal paradiso terrestre e fate come vi hanno insegnato i nonni, anzi di più, laddove possibile usare proprio il bavaglio lasciato in eredità.
pensierino del giorno-13/04/2013
per l'anno del giubileo la scuola di mia sorella organizzò la gita a roma con annesse e connesse preghiere, adunate di piazza e via dicendo. mi resi conto che avrei rischiato la figuraccia, non essendo mai andato neanche una singola volta a catechismo, così sfidai l'imbarazzo e chiesi al mio amico di insegnarmi le preghiere, giusto per non sfigurare. lui rimase abbastanza interdetto però si prestò volentieri, tuttavia non fu possibile andare oltre il padre nostro che già richiese ore e ore per essere memorizzato. l'ave maria un livello inarrivabile.
mercoledì 17 aprile 2013
pensierino del giorno-12/04/2013
una volta pensavo che il centro-sinistra italiano fosse in un certo senso meglio del centro-destra: si levavano voci di dissenso, era ammessa una discussione interna, mentre dall'altra parte si procedeva sempre compatti echeggiando la voce del padrone.
invece il tempo, che è galantuomo, insegna che se atene piange sparta non ride.
sarà tebe il nostro futuro? la beozia? guarda caso, proprio col significato che si associa oggi all'aggettivo per chi viene da quella terra?
invece il tempo, che è galantuomo, insegna che se atene piange sparta non ride.
sarà tebe il nostro futuro? la beozia? guarda caso, proprio col significato che si associa oggi all'aggettivo per chi viene da quella terra?
lunedì 15 aprile 2013
pensierino del giorno-11/04/2013
la mia incapacità totale con i computer porta a scoprire alcune cose forse grottesche forse no. son però riuscito a modificare la mia lista dei preferiti nella chat di facebook con relativa facilità attraverso il cellulare, senza che questo sia mai stato possibile attraverso un calcolatore, giusto per usare una parola italiana. orbene, il motivo di cotanta discrasia non mi è chiaro. potrebbe invece essere azione degna di stima il cercare su un dizionario la parola discrasia e scoprire se l'ho usata a caso o meno.
domenica 14 aprile 2013
pensierino del giorno-10/04/2013
è sottile la differenza tra la poesia e una schifezza.
sfogliare i tramonti in prigione è poesia.
impaginare l'alba sul mare è una schifezza.
sfogliare i tramonti in prigione è poesia.
impaginare l'alba sul mare è una schifezza.
venerdì 12 aprile 2013
pensierino del giorno-09/04/2013
a pensarci bene, la vita è come una serata al ristorante: di fronte al menu sappiamo già che non potremo permetterci tutte le portate per una questione di soldi e questo limita la scelta, in più dovremo decidere solo alcuni piatti perchè altrimenti il nostro stomaco scoppierà.
ecco forse l'unica differenza è che al ristorante possiamo sempre tornare la sera dopo.
ecco forse l'unica differenza è che al ristorante possiamo sempre tornare la sera dopo.
mercoledì 10 aprile 2013
pensierino del giorno-08/04/2013
riassunta in due parole: in spagna c'era un giudice abbastanza famoso con una brillante carriera alle spalle, però nel mezzo di un'indagine andò contro un'importante garanzia costituzionale, il diritto alla difesa. fu per questo denunciato e si arrivò alla sentenza del tribunale supremo spagnolo, come dire la nostra cassazione, che lo giudicò colpevole dei reati ascritti, per quanto nel suo operato stesse smantellando importanti reti criminali; in un passaggio della sentenza si legge "la giustizia perseguita a qualunque prezzo non è più giustizia".
lunedì 8 aprile 2013
pensierino del giorno-07/04/2013
è triste gioire per la morte dei propri avversari quando questa avviene per cause naturali a una ormai veneranda età. significa che questi hanno avuto, in passato, l'occasione di mettersi in mostra, di agire e a nostro avviso di compiere errori, di danneggiarci o quello che volete. però essere felici della loro dipartita e riaprire il dibattito sui loro atti significa che siamo stati inesorabilmente sconfitti, tanto che abbiamo ancora bisogno di cercare almeno a posteriori di dimostrare che le nostre ragioni erano migliori delle loro, cosa che evidentemente non è successa vita natural durante.
a quali posteri tocca il compito di decretare l'ardua sentenza?
a quali posteri tocca il compito di decretare l'ardua sentenza?
pensierino del giorno-06/04/2013
i raggi del sole apparentemente servono solo a notare la lattiginosità della propria pelle e la notizia giunge con un certo stupore, come se durante l'inverno ci fossimo parsi di un bel colorito caramellato.
venerdì 5 aprile 2013
pensierino del giorno-05/04/2013
ci sono davvero miliardi di nozioni a portata di mano che ci sfuggono.
per esempio: vedo una bottiglia d'acqua, di plastica. so che la plastica deriva dal petrolio, dopodichè mi è ignoto il procedimento che porta dalla materia prima al prodotto finito. senza entrare nel dettaglio, sarebbe sufficiente conoscerlo a grandi linee.
come si fa un muro? a che urto può resistere? e se ci tirassi un pugno, quanta forza eserciterei? nel caso dovessi rompermici una mano, esisterebbero degli alimenti indicati per una miglior guarigione?
come fanno a passare le cose attraverso i cavi? questo è il mistero che mi ha sempre affascinato, per tacere del funzionamento degli apparecchi elettronici. parlando di definizioni, qual è la differenza precisa tra elettronico ed elettrico? credo che saprei distinguerli e forse pure fornire una risposta vaga, tuttavia ignoro nella maniera più assoluta che cosa li distingua.
per esempio: vedo una bottiglia d'acqua, di plastica. so che la plastica deriva dal petrolio, dopodichè mi è ignoto il procedimento che porta dalla materia prima al prodotto finito. senza entrare nel dettaglio, sarebbe sufficiente conoscerlo a grandi linee.
come si fa un muro? a che urto può resistere? e se ci tirassi un pugno, quanta forza eserciterei? nel caso dovessi rompermici una mano, esisterebbero degli alimenti indicati per una miglior guarigione?
come fanno a passare le cose attraverso i cavi? questo è il mistero che mi ha sempre affascinato, per tacere del funzionamento degli apparecchi elettronici. parlando di definizioni, qual è la differenza precisa tra elettronico ed elettrico? credo che saprei distinguerli e forse pure fornire una risposta vaga, tuttavia ignoro nella maniera più assoluta che cosa li distingua.
pensierino del giorno-04/04/2013
ditemi la verità: voi affidereste le sorti della luxottica a un operaio, per quanto scrupoloso possa essere?
mercoledì 3 aprile 2013
pensierino del giorno-03/04/2013
caro diario,
due mesi e quattro ore per farsela dare. è mai possibile?
quasi quasi son meglio le seghe.
due mesi e quattro ore per farsela dare. è mai possibile?
quasi quasi son meglio le seghe.
pensierino del giorno-02/04/2013
caro diario,
è stato sensazionale. pensavo che avrei esordito dicendo che non sarei stata in grado di trovare le parole adatte per definirlo, invece sensazionale calza a pennello. lo sognavo da tanto tempo e mai con la fantasia ero giunta a sfiorare il grado di perfezione che ha invece avuto la realtà.
finalmente, dopo più di due mesi, abbiamo avuto la nostra privacy, ci siamo ripresi violentemente tutta l'intimità che ci era stata negata fino ad allora. ti evito la descrizione della cena di pesce, comunque buonissima, per saltare direttamente al dopo: film sul divano con bottiglia di vino, io leggermente alticcia ma solo quel poco che fa appena girare la testa e mantiene costante l'allegria. le nostre labbra per tutto il tempo non si sono sfiorate, poi da quando è partito il primo bacio non ci siamo più parlati.
stavamo per farlo subito lì, sul divano, mentre i titoli di coda scorrevano ancora sullo schermo, ma lui non ha voluto e mi ha preso tra le braccia conducendomi in camera e adagiandomi sul letto.
ho scoperto che la lentezza è la chiave di tutto; magari in futuro ci saranno momenti più brutali, nei quali il tempo è poco e non ci si può perdere nei piccoli gesti, annegando nella pelle dell'altra persona e inebriandosi del suo profumo. ogni movimento va pesato, eseguito come se fosse una recita nella quale non sono ammessi errori, una recita che abbiamo visto tante volte e ancora di più ce la siamo immaginata e della quale siamo finalmente gli attori: è proprio in quel momento che ci si rende conto che recitare è sempre meglio che assistere, che il sapore del palco e della verità che contiene non è pareggiabile da niente al mondo.
è così che ci siamo ritrovati un tutt'uno, nessuna parte dei nostri corpi era distante, perfino i piedi si cercavano e per quanto possibile s'intrecciavano. penso che quegli istanti siano durati per sempre, incisi a fondo dentro ognuno di noi, facenti parte della vita a tutti gli effetti. talmente bello che a raccontarlo lo si sminuirebbe per forza.
è stato sensazionale. pensavo che avrei esordito dicendo che non sarei stata in grado di trovare le parole adatte per definirlo, invece sensazionale calza a pennello. lo sognavo da tanto tempo e mai con la fantasia ero giunta a sfiorare il grado di perfezione che ha invece avuto la realtà.
finalmente, dopo più di due mesi, abbiamo avuto la nostra privacy, ci siamo ripresi violentemente tutta l'intimità che ci era stata negata fino ad allora. ti evito la descrizione della cena di pesce, comunque buonissima, per saltare direttamente al dopo: film sul divano con bottiglia di vino, io leggermente alticcia ma solo quel poco che fa appena girare la testa e mantiene costante l'allegria. le nostre labbra per tutto il tempo non si sono sfiorate, poi da quando è partito il primo bacio non ci siamo più parlati.
stavamo per farlo subito lì, sul divano, mentre i titoli di coda scorrevano ancora sullo schermo, ma lui non ha voluto e mi ha preso tra le braccia conducendomi in camera e adagiandomi sul letto.
ho scoperto che la lentezza è la chiave di tutto; magari in futuro ci saranno momenti più brutali, nei quali il tempo è poco e non ci si può perdere nei piccoli gesti, annegando nella pelle dell'altra persona e inebriandosi del suo profumo. ogni movimento va pesato, eseguito come se fosse una recita nella quale non sono ammessi errori, una recita che abbiamo visto tante volte e ancora di più ce la siamo immaginata e della quale siamo finalmente gli attori: è proprio in quel momento che ci si rende conto che recitare è sempre meglio che assistere, che il sapore del palco e della verità che contiene non è pareggiabile da niente al mondo.
è così che ci siamo ritrovati un tutt'uno, nessuna parte dei nostri corpi era distante, perfino i piedi si cercavano e per quanto possibile s'intrecciavano. penso che quegli istanti siano durati per sempre, incisi a fondo dentro ognuno di noi, facenti parte della vita a tutti gli effetti. talmente bello che a raccontarlo lo si sminuirebbe per forza.
pensierino del giorno-01/04/2013
le nostre sfaccettate personalità (manco le lavassimo con uno shampoo garnier) ci conducono a strane fisse, bislacche ossessioni che regolano la nostra vita. pur non avendone troppe, è mio dovere elencare:
chi chiede di fumare a tavola
le bottiglie senza tappo
il tappetino del bagno fuori posto
il rotolo della carta igienica finito ma lasciato al suo posto
allungare anche di dieci metri la strada
le briciole nel letto
le telecronache dei videogiochi
mangiare nello stesso piatto primo e secondo
il dentifricio incrostato nel lavandino
le caccole che non vengono via bene
strappare il pane anzichè tagliarlo
per ora credo basta, me ne dovessero venire in mente altre le scriverò.
ah sì, quando mi dimentico che idea avevo avuto per il pensierino. divento matto.
chi chiede di fumare a tavola
le bottiglie senza tappo
il tappetino del bagno fuori posto
il rotolo della carta igienica finito ma lasciato al suo posto
allungare anche di dieci metri la strada
le briciole nel letto
le telecronache dei videogiochi
mangiare nello stesso piatto primo e secondo
il dentifricio incrostato nel lavandino
le caccole che non vengono via bene
strappare il pane anzichè tagliarlo
per ora credo basta, me ne dovessero venire in mente altre le scriverò.
ah sì, quando mi dimentico che idea avevo avuto per il pensierino. divento matto.
lunedì 1 aprile 2013
pensierino del giorno-31/03/2013
certe rivelazioni ci abbattono come un colpo di fucile a pompa in pieno petto.
ricordo il vivo sgomento provato quando scoprii che gerry scotti si chiamava in realtà virgilio e fiorello non era un soprannome, bensì il cognome del famoso personaggio. ce ne sarebbero altre, come quella sul nome vito, ma è bene venire all'ultima in ordine di apparizione, di epifania: la ricotta del cannolo si fa con latte di pecora.
ebbene sì, ho deciso di lasciarvi il tempo di assorbire la notizia, chiamare le persone più care, ritirare soldi dal bancomat, fumare alcune sigarette, però è giunta l'ora di ricomporsi. nei posti tradizionali il latte di mucca è severamente bandito, dove invece son più scamuffi fanno una mescola al cinquanta per cento.
si può poi decidere se lavorare più o meno, in modo che risulti più dolce o più grezza e sappia più di latte.
tutto questo sulla base del latte di pecora.
pecora.
quindi se si trovasse una pecora nera verrebbe fuori un cannolo al cioccolato?
ricordo il vivo sgomento provato quando scoprii che gerry scotti si chiamava in realtà virgilio e fiorello non era un soprannome, bensì il cognome del famoso personaggio. ce ne sarebbero altre, come quella sul nome vito, ma è bene venire all'ultima in ordine di apparizione, di epifania: la ricotta del cannolo si fa con latte di pecora.
ebbene sì, ho deciso di lasciarvi il tempo di assorbire la notizia, chiamare le persone più care, ritirare soldi dal bancomat, fumare alcune sigarette, però è giunta l'ora di ricomporsi. nei posti tradizionali il latte di mucca è severamente bandito, dove invece son più scamuffi fanno una mescola al cinquanta per cento.
si può poi decidere se lavorare più o meno, in modo che risulti più dolce o più grezza e sappia più di latte.
tutto questo sulla base del latte di pecora.
pecora.
quindi se si trovasse una pecora nera verrebbe fuori un cannolo al cioccolato?
pensierino del giorno-30/03/2013
c'era una volta cappuccetto rosso, che già di nome non sa di una testolina piccola? altrimenti sarebbe logico pensare che il nome sarebbe dovuto essere cappuccio rosso, per qual motivo utilizzare un vezzeggiativo, magari era pure un cesso a pedali e allora cosa stai a fare tante fisime, chiamala così come ti appare e tanti saluti ma oltretutto questa non aveva un nome di battesimo? qualcosa di vagamente più significativo di un indumento anche perchè in effetti il cappuccio è piuttosto caratterizzante, però mica tutti ce l'hanno sempre in testa, uno che si veste normalmente come dovrebbe essere chiamato, mutande bianche? blu jeans? maglietta nera? beh a qualcuno maglietta nera non dispiacerebbe. in ogni caso resta anche da analizzare la frequenza con la quale la suddetta indossava suddetto cappuccio o cappuccetto che dir si voglia: era ormai diventato un tutt'uno col suo cranio a causa della di lei scarsa pulizia e dell'ancor più scarso ricambio di vestiario? al punto che sotto erano cresciuti rasta ed eran sorte tre repubbliche indipendenti di pidocchi perennemente in guerra tra loro, peggio degli stati centroafricani comandati dai signori della guerra, una sorta di millenovecentoottantaquattro su scala ridotta? da notare che, per quanto una frase inizi con tono interrogativo, quando la si sbrodola eccessivamente viene innaturale porvi un punto di domanda alla fine, dato che ormai la suspence e il pathos sono andati a farsi benedire da tempo immemore, quindi sembra logico far finta di niente e chiudere il tutto col più classico dei punti.
pensierino del giorno-29/03/2013
è assurdo pensare che il più grande, secondo moltissimi, giocatore di basket di tutti i tempi abbia chiuso la sua fenomenale carriera con una giocata che è rimasta storica nonostante avesse commesso fallo.
a trentacinque anni suonati prende per mano la squadra in un momento di difficoltà delle finali, son sotto di tre punti e manca meno di un minuto. segna, meno uno. va a rubare palla e si presenta al difensore, va a destra e mentre il difensore lo segue lui si pianta, torna indietro, recupera l'equilibrio e segna.
tutto spettacolare, tifosi in delirio, osanna dei giornalisti e degli appassionati.
peccato che nella finta abbia sbilanciato con l'altra mano il malcapitato che gli si trovava di fronte, in modo da aiutarlo a scivolare e avere lo spazio necessario per tirare.
il problema è questo: chi avrebbe mai avuto il coraggio di fischiargli fallo?
a trentacinque anni suonati prende per mano la squadra in un momento di difficoltà delle finali, son sotto di tre punti e manca meno di un minuto. segna, meno uno. va a rubare palla e si presenta al difensore, va a destra e mentre il difensore lo segue lui si pianta, torna indietro, recupera l'equilibrio e segna.
tutto spettacolare, tifosi in delirio, osanna dei giornalisti e degli appassionati.
peccato che nella finta abbia sbilanciato con l'altra mano il malcapitato che gli si trovava di fronte, in modo da aiutarlo a scivolare e avere lo spazio necessario per tirare.
il problema è questo: chi avrebbe mai avuto il coraggio di fischiargli fallo?
pensierino del giorno-28/03/2013
è quando si ricerca la solitudine e ci si pascia in essa che possiamo dire di essere felici.
pascia? voce del verbo pascere? eccheccazzo significherebbe?
state assistendo alla distruzione di una lingua meravigliosa e non fate nulla per evitarlo, vergognatevi.
pascia? voce del verbo pascere? eccheccazzo significherebbe?
state assistendo alla distruzione di una lingua meravigliosa e non fate nulla per evitarlo, vergognatevi.
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