studi internazionali l'hanno ormai decretato, restituendo pieno fondamento a quella che fino a poco fa altro non era se non una vox populi. il karmalcohol esiste, gli scienziati sono riusciti a fornirne la prova.
per poterlo comprendere fino in fondo, sarebbe opportuno conoscere le nozioni hindu di dharma e karma, tuttavia siccome non è che son qua a pettinar le bambole, le darò per assodate. il karma, per gli ignoranti, è tipo la tessera fedeltà del benzinaio ma per le buone azioni: più ne fai e più accumuli un credito che in futuro qualcuno dovrebbe saldarti, anche se c'è sempre la fregatura perchè molti premi del benzinaio in realtà richiedono i cinque dieci quindici euri in più.
ma dicevamo.
il karmalcohol, prescindendo dalla sua base epistemologica, entra in gioco quando due persone sono palesemente sbronze e si incontrano per caso. la probabilità che si ignorino del tutto o che dal loro incontro non scaturisca alcunché è altissima, sfiora la certezza matematica, a meno che non intervenga proprio il fattore k. ha una peculiarità: ha azione quasi immediata. con i filtri inibitori quasi a zero non c'è tempo per le schermaglie, come per magia si materializza una situazione che crea il bisogno di comunicare, verbo che fa rima con limonare e che ne costituisce l'antecedente logico. da lì in poi è un'escalation di cose riservate a un pubblico adulto, ma tenete ben presente una cosa: dal karmalcohol non si scappa. è inutile invocare legami o presunti tali, giacché dinanzi alla forza dirompente nulla può il passato: vive nel presente proiettato al futuro e soprattutto non guarda in faccia a nessuno.
quindi occhio perchè al mattino dopo, quando vi risveglierete, potreste trovare una brutta sorpresa accanto a voi.
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