Svegliarsi e avere un motivo per odiare il mondo è tratto comune a molte persone. Per la maggior parte di loro, si tratta proprio di una normale reazione al mero fatto di aprire gli occhi e dover assumere una posizione verticale nonché una sorta di coscienza di ciò che li circonda; per altri, invece, è legata a motivi più esogeni che a loro volta sono variabili ed incostanti. Può capitare, dunque, che non sorga alcuna ragione di nazismo e che la giornata inizi in maniera tutto sommato positiva, oppure può accadere un fatto che sconvolga il precario equilibrio karmico di ciascuno di noi.
Nello specifico, svegliarsi con un lieve ma persistente pizzichìo al naso, grattarlo in maniera brutale per cercare di eliminarlo e realizzare che non se n'è affatto andato. Potrebbe essere un indovinello, ma penso che la soluzione sarebbe troppo semplice; benché le fanciulle (o meglio, quasi tutte le fanciulle) non possano provare tale sensazione, sappiano che il baffo che si arriccia e sfiora la narice è una delle torture che nessuna convenzione internazionale ha mai specificatamente vietato. È tanto più beffarda se consideriamo che viene rilevata solamente grazie all'ausilio di uno specchio e per rimuoverla è opportuno dotarsi di apposite forbicine, a meno che uno non sia assalito da un improvviso raptus e decida di estirpare tutta la popolazione pilifera presente sovrastante le sue labbra.
Finché tale problematica colpisce il ragionier Filini, possiamo tutti stare abbastanza sereni: male che vada risponderà male ai familiari, sarà imbronciato sul posto di lavoro e poco altro. Mi preoccupa molto di più pensare che ciò possa accadere a qualche spietato dittatore che ha il potere di armare ordigni nucleari, ma per fortuna sono tutti ben sbarbati.
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