lunedì 3 aprile 2017

Creazioni

Dio osservava curioso gli uomini: li riteneva la Sua miglior creazione, eppure qualcosa nel loro atteggiamento lo incitava alla prudenza.
Apparivano come minuscole ma industriose formichine, sempre intenti a fare qualcosa per rendere migliore la propria vita: quando non cacciavano, erano dediti all'invenzione e alla costruzione di macchinari che potessero rendere più semplici le attività quotidiane. Al calar delle tenebre, essi consumavano il loro pasto; poscia, non dimenticavano mai di pronunciare il Suo nome, e ciò Gli piacque.
Gli uomini e le donne si accoppiavano sovente, generando prole che garantisse la prosecuzione della specie, e ciò Gli piacque.
Notò anche che ogni gruppo nel quale erano suddivisi si era dotato di una struttura gerarchica, al cui vertice erano collocati individui che si distinguevano per equilibrio e saggezza: la loro autorevole voce, infatti, serviva a dirimere eventuali controversie insorte fra gli appartenenti ai gruppi e soprattutto ad organizzare in maniera più efficiente il lavoro della comunità. Anche questo Gli piacque.
L'armonia regnava sulla Terra, anche grazie a due doni che Dio aveva deciso di concedere agli uomini per aiutarli nel raggiungimento di una migliore qualità di vita: dapprima concesse loro di non patire più il freddo e di tenere lontani gli animali attraverso il fuoco, dopodiché volle premiare la loro pervicacia nelle opere d'ingegno attraverso la ruota.
La devozione non mancava certo negli uomini, che ogni giorno Lo ringraziavano per il cibo e per l'acqua che davano loro nutrimento, e ciò Gli piacque.
Resosi conto che Gli piacevano un po' troppe cose di questi esserucoli, Dio iniziò ad osservarli da altra angolatura; si rese conto che queste insignificanti creature, a dispetto delle apparenze, vivevano nell'immondo e torbido peccato, giacché aspiravano alla perfezione. Ma la perfezione, come Dio ben sapeva, non poteva che essere Sua, per cui decise di impartire una severa lezione agli uomini. Mai più avrebbero dovuto osare a creare una società tanto prossima all'eccellenza.
Aveva bisogno di un'arma potente e terribile, ma che al tempo stesso fosse in grado di celarsi fino all'ultimo, salvo sprigionare tutta la propria violenza una volta giunta nel centro nevralgico, nel ganglio della società.
Gli umani si sarebbero accorti troppo tardi del pericolo.
Un cavallo di Troia ante litteram.
Fu così che Dio inventò...?

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