giovedì 1 dicembre 2016

Intervallo

Intervallo
Sono ben consapevole del fatto che il mondo non possa vivere serenamente senza sapere come si concluderà la mia serie di pensierini sul referendum, cosa andrò a votare nel segreto dell'urna del 4 dicembre. Come al cinema, però, giunge il momento dell'intervallo, in cui la gente si alza, va in bagno, va rifornimento di pop corn e bibite gassate.
Mi sento vagamente come nella mitica saga "Il mistero del papero del mistero": nessuno capiva niente, menchemeno quelli che stavano 'recitando', ma gli spettatori erano presissimi.
Questo è il momento adatto per il classico intermezzo riempitivo, due frasette buttate lì da un aspirante comico che nessuno si caga, qualche sorriso di compassione che si spera lo invogli a levarsi dalle scatole così ricomincia lo spettacolo. Eccomi allora nei panni dell'intrattenitore, che con voce leggermente nervosa apostrofa gli astanti, fingendo di sentirsi perfettamente a proprio agio quando invece vorrebbe essere a casa sepolto sotto un metro abbondante di piumini.
Visti i tempi che corrono, il povero comico-cetriolo (ha la stessa funzione del cetriolino nel Big Mac: l'azienda lo mette, ma tutti lo tolgono e vorrebbero protestare affinché non ci fosse mai più) è in difficoltà persino sulle battute nazionalpopolari. Una volta bastava andare contro Berlusconi e sapevi che avresti attirato qualche risata, adesso devi per forza prendertela un po' con tutti, cercando di non scontentare nessuno. Guai a te se trascuri di fare ironia sul governo, c'è il concreto rischio di ritrovarsi orde di grillini pronte a spammarti il profilo di Facebook.
Il povero comico guarda nervosamente l'orologio, prega affinché possa correre più velocemente, perché le lancette lo liberino da quest'incubo, promette che tornerà a studiare come voleva la zia Gertrude oppure farà il maniscalco come voleva lo zio Sigismondo, ma lascerà questa vita di stenti emotivi e altrui deficit di attenzione.
Infine, non si sa bene come, è il momento di eclissarsi, di scomparire per sempre dalla vista di questi orribili mostri, sotto le mentite spoglie di innocui spettatori, erano invece lì per divorarsi la sua auto-stima.

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