sabato 19 novembre 2016

Regole immanenti

Il mondo è governato da un numero infinito di leggi che noi osserviamo nell'agire quotidiano senza neanche rendercene conto;  alcune solo le leggi poste dall'uomo, che ha deciso di regolare la vita tra i consociati attraverso dei precetti, altre invece sono leggi di natura scientifica, attinenti la natura e la realtà delle cose che ci circondano. All'interno di quest'ultimo gruppo vi sono leggi che ci hanno insegnato e altre che, invece, abbiamo potuto apprendere da soli, poiché le abbiamo conosciute attraverso la nostra esperienza e senza le mediazione di un'altra persona. Così, per esempio, a nessuno verrebbe in mente di infilare una mano in una pentola d'acqua bollente, perché sa che si ustionerebbe.
In una posizione intermedia si colloca una particolare legge d'esperienza, che per qualche arcano ed oscuro motivo non tutti colgono immediatamente, rendendo pertanto necessario l'intervento didascalico di terzi. Mi riferisco, come ormai avrete ben compreso, all'antico adagio per cui il culetto del pan bauletto si mangia per ultimo. Da quando l'azienda che lo produce ha deciso di mettere, all'inizio e alla fine, due fette che in qualche maniera chiudessero le altre ed evitassero che la prima risultasse sempre fastidiosamente indurita, l'uomo ne ha subito tratto la massima d'esperienza di cui sopra; appare imperscrutabile la ragione per la quale questa norma non sia stata immediatamente recepita dalla totalità dei consociati, ma a quanto pare vi sono ancora persone che se la sbafano per prima, facendo sì che la nuova prima fetta risulti una di quelle con la mollica esposta e possa diventare gnecca col passare del tempo.
In un momento così delicato per l'equilibrio mondiale, è più che mai il caso di riportare la legalità all'interno delle nostre case, rendendoci combattenti per la giustizia divina sin dai piccoli gesti del quotidiano. Salvaguardiamo il culetto del pan bauletto.

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