mercoledì 30 novembre 2016

Fallacia ad hominem

Quando due persone dibattono, possono fare ricorso a tutta una serie di espedienti retorici per convincere chi assiste della bontà delle proprie ragioni. Non sempre, però, questi espedienti sono logicamente corretti, in quanto contengono un errore concettuale: il loro denominatore comune è quello di non affrontare il merito della questione, ma di accattivarsi la ragione su un altro terreno di scontro.
Uno dei più classici è la delegittimazione, detto anche argumentum ad hominem, attraverso il quale si scredita una tesi attaccando non la sua verità, bensì la persona che la pronuncia.
Sappiamo bene che il sole sorge ad Est (ed ogni giorno, come ci ha ricordato l'Abbronzato), ma se per assurdo volessimo contestare tale affermazione ci troveremmo privi di argomenti validi, per cui dovremmo ricorrere a una delle fallacie del discorso logico: ad esempio, sostenendo che chi ha detto che il sole sorge ad Est è un imbecille e quindi dice solo fesserie. Proprio nel caso specifico, è ben evidente il limite intrinseco di questo modo di argomentare, che non solo manca di cogliere il nucleo della questione, ma degrada e mortifica il livello del dibattito.
Ovviamente, di tale argomento si fa pieno uso nella vita quotidiana, visto che è molto più facile insultare una persona o quantomeno screditarla che non ribattere a quanto sostenuto. In linea generale, dunque, bisognerebbe evitare di attaccare chi ragiona, per concentrare le nostre attenzioni sul ragionamento.
Anche un fesso, in fin dei conti, per la legge dei grandi numeri, prima o poi dirà qualcosa di giusto.
In che misura tutto questo c'entra col referendum di domenica e con la mia decisione?
C'entra, c'entra.

1 commento:

  1. lungavitaatorino4ever1 dicembre 2016 alle ore 13:20

    Tanto l'abbiamo capito da sei mesi che voti sì, basta allungare la broda

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