martedì 29 marzo 2016

pensierino del giorno-26/03/2016

Tra le varie ingenuità, posso annoverare con un certo orgoglio quella di credere che il popolo sia davvero sovrano del potere, peccato che non lo eserciti. Nel mio mondo fatato e pieno di unicorni viola, dove le fate aiutano le vecchiette ad attraversare la strada e i contribuenti pagano le tasse sapendo che in cambio riceveranno efficienti servizi, i cittadini esercitano il loro potere ogniqualvolta sia loro richiesto. Non perché la questione sia di particolare interesse e/o rilevanza, ma perché bisogna mostrare ai governanti che il popolo non dorme, ha solo delegato, ma è lì vigile che sorveglia.
In questo mondo puerile e naif, ovviamente, non v'è spazio per il celebre "non votare vai al mare": è anzi un'opzione che non può neanche esser presa in considerazione, dacché il cittadino chiamato alle urne sente il dovere impellente di esprimere la propria opinione, nella speranza che la metà dei suoi compatrioti (aventi diritto al voto) la pensino allo stesso modo, così lui sarà il famoso +1 della celebre espressione "metà più uno degli aventi diritto al voto" e la sua opinione avrà forza di legge.
Da qualche tempo, purtroppo, un virus è entrato nel sistema, cagionando un progressivo allontanamento dei votanti dalle urne; gli untori sono nuovamente i politici, i quali, calcoli alla mano, hanno capito che molto spesso è più facile far fallire una consultazione referendaria che vincerla. Pertanto, se si teme che il conteggio dei voti possa tramutarsi in una sonora sconfitta, l'unica via di fuga è non arrivare proprio alla conta. L'operazione, che presenta l'immediato vantaggio di non doversi sbattere fino ai seggi, e magari anche la vittoria di Pirro, richiede però un pesantissimo tributo: allontana i cittadini dalla politica attiva e fa dimenticare loro l'importanza del ruolo che rivestono.
La scelta nel merito è libera, ma andare a votare è sempre un bene.

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