venerdì 23 agosto 2013

pensierino del giorno-08/07/2013

accettare il mondo come un'entità dove non vige il determinismo e quindi dove è l'autonomia di chi lo vive a farla da padrone, c'è da capire se in realtà una sottile traccia di destino sia comunque scritta e di conseguenza fino a che punto facciamo bene a forzare gli eventi. oddio, è anche vero che in questa visione bisogna supporre che il destino costituisca una sorta di rete di salvataggio, che voglia condurci alla felicità, cosa per nulla scontata. dunque restando fedeli alla prima impostazione, quella che ci vorrebbe artefici fino in fondo della nostra sorte, dovremmo giocarcela a viso scoperto, fino in fondo, togliere un centrocampista per mettere un attaccante e non rinunciare mai a fare gioco, tuffarci da dieci metri anche se non siamo mai andati oltre i cinque (questo è il topos più frequente, mi tormenta).
tanto cos'abbiamo da perdere?

2 commenti:

  1. A volte si ha come l'impressione di seguire un cammino solo perché ce lo hanno disegnato davanti. E se invece ci fosse un altro percorso nascosto che non riusciamo a vedere?
    Se dovessimo solo allontanare la nebbia per vedere che non è la sicurezza o il denaro, o il giudizio degli altri ciò che ci rende felici? Ci sono cose che non si possono controllare, ma è meglio sbatterci la testa e provare comunque, piuttosto che arrendersi all'idea che la nostra vita non sia altro che un libro già scritto. Le pagine vuote preferisco riempirle a modo mio, perché la strada sbagliata potrebbe anche essere l'unica che ci renda felici. Grace Zanda

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    1. rileggendo adesso mi rendo conto di come in realtà manchi totalmente di senso la prima parte, devo essermi dimenticato dei pezzi e pure abbastanza grossi

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