martedì 30 aprile 2013

pensierino del giorno-25/04/2013

aveva trovato quelle forbicine in un cassetto del bagno del padre, anzi a pensarci bene era stato proprio lui a consegnargliele con una gestualità a metà tra il teatrale e il religioso, quando lo aveva visto che spuntava i baffi con delle forbici da unghie appartenenti alla madre. vedi, gli disse, queste sono fatte apposta, e ne indicò con un certo compiacimento la punta arrotondata, fosse stata una sua invenzione.
non gli piaceva usare il rasoio, non si sentiva capace, probabilmente per il fatto che proprio suo padre, nonostante fosse uno di quelli che si radono ogni mattina, non gliel'avesse mai insegnato.
dalla scoperta di quelle forbici non si era più rasato a zero, operazione della quale non sentiva la mancanza a dirla tutta: quando aveva voglia accorciava la barba il più possibile e questo capitava con cadenza non superiore alla volta al mese. il fatto è che riteneva la rasatura, o comunque si volesse definire il surrogato che ne praticava sul suo volto, un'inutile perdita di tempo. qualsiasi altra attività, dallo studio all'annoiarsi davanti allo schermo di un pc, era preferibile. non gli era rimasto che dedicare alla potatura degli ispidi peli rossicci che gli crescevano sul mento e zone limitrofe dei tempi morti, nei quali doveva per forza fare qualcosa onde evitare di sprofondare nel tedio più totale.
individuò nell'attesa all'aeroporto ciò che faceva al caso suo: capitandogli di volare almeno una volta ogni paio di mesi, si portava sempre dietro le forbicine con le quali passava circa quaranta interminabili minuti davanti allo specchio, mentre dietro di lui si alternavano i viaggiatori più disparati, dei quali tentava di indovinare l'area di occupazione, se non addirittura il lavoro. poi non lo andava a chiedere, perciò non sapeva se l'avesse azzeccato o meno, ma poco gli importava.
la barba giocava un ruolo bislacco con le donne: non era ancora riuscito a capire a quale tipologia piacesse e a quale no, poi andava pure messo in conto il problema dell'eventuale lunghezza al quale non poteva ovviare visto che la tagliava quasi a zero per poi lasciarla crescere libera e selvaggia senza curarsene minimamente.
una cosa, però, univa le donne, tutte quante. era il momento nel quale, con entrambi giacenti seminudi nel letto, la ragazza si arrampica e spalma sul torace e inizia a giocherellare col pizzetto. anche se lo aveva criticato prima è pronta a rimangiarsi tutto, cercando di realizzare improbabili treccine o anche solo passando vi le dita in mezzo. è un momento di intimità che va oltre il legame affettivo alla base, nel senso che rivedeva la stessa scena sia con le fidanzate che con le occasionali. non dipendeva, ne era certo, dal suo fascino, era proprio una naturale articolazione del rapporto uomo-donna e gli dava una sensazione quasi di benessere pensare che questo gesto, solo in apparenza privo di significato, si stesse ripetendo identico in qualunque parte del mondo.
certo, purchè l'uomo portasse la barba.
mentre era concentrato sul livellare le basette e soprattutto sui suoi pensieri, non si accorse che una figura si era fermata dietro di lui e lo stava fissando; improvvisamente la notò e restò interdetto per alcuni secondi.
banchiere.
no no, non era abbastanza ricercato nel vestire. dirigente d'azienda? neppure.
qualcosa in quell'uomo lo colpiva, forse proprio lo affascinava, per quanto non fosse il classico belloccio. eppure, era uno che sapeva il fatto suo. questo sì, senza dubbio, e ne era consapevole al punto che emanava un'aura di sicurezza intorno a sé.
agente segreto.
ecco, fosse stato un agente segreto adesso sarebbe spacciato. assorto nei suoi viaggi mentali non aveva visto il nemico avvicinarsi nello specchio - che errore da dilettante - e non gli restava che accettare la sconfitta, mentre l'altro armeggiava nel bagaglio a mano alla ricerca dell'arma con la quale lo avrebbe eliminato.
posò invece la schiuma da barba accanto al lavandino e gli porse un rasoio. voleva forse sgozzarlo simulando un incidente domestico?
quando hai finito rimetti la schiuma bello zaino e butta pure via il rasoio, tanto è un usa e getta, gli disse recandosi alla toilette.

Nessun commento:

Posta un commento