lunedì 17 ottobre 2011

pensierino del giorno-17/10/2011

accade spesso di sentire la locuzione "in un paese normale" per indicare un forte contrasto con la situazione italiana. probabilmente alludiamo a francia, germania o gran bretagna, già di meno gli stati uniti.
però, cosa significa di preciso "un paese normale"? sembra il mulino che vorrei della celebre pubblicità.
partendo dalle fondamenta e per usare le parole di manzoni, "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor". per il resto ben vengano le diversità, nel famoso paese normale saranno utili per arricchirsi reciprocamente. questo popolo dovrebbe poi delegare qualcuno a fare leggi al posto loro, giacchè è difficile che la gente trovi il tempo di mettere d'accordo milioni di persone; qualcuno dovrebbe anche lavorare nel frattempo per mandare avanti il sistema produttivo. mi piacerebbe un proporzionale misto con soglia di sbarramento al 4%. lo so che suona come la zona mista o la bizona di oronzo canà, eppure resto convinto che possa rappresentare meglio il paese.
dopodichè, sarebbe gradito, oltre a un mojito, un sistema welfare funzionante. è un miraggio avere governanti coraggiosi che investano sulla cultura e gli ammortizzatori sociali? cercare non tanto picchi di felicità per pochi, quanto una maggior diffusione possibile della stessa. una macchia d'olio che tocchi piano piano tutti i bordi della padella, lenta e inesorabile. tutto facile, bello e condiviso, ma mancano i soldi, faranno notare i più acuti. i soldi devi avere il coraggio di investirli, sapendo che non sarà un investimento a fondo perduto.
non penso a nessun paese nello specifico, ho solo in mente la classica utopia della cippa. dove i lavoratori non debbano subire le angherie dei datori. dove non si parta rassegnati.

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